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Il plenum straordinario del Csm, presieduto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lo ha nominato con 14 voti a favore, contro i 13 andati all’altro candidato, Stefano Mogini. Pasquale D’Ascola, ricordo, attuale presidente aggiunto in Cassazione, succede a Margherita Cassano che andrà in pensione il prossimo 9 settembre.
Il plenum straordinario del Csm, presieduto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lo ha nominato con 14 voti a favore, contro i 13 andati all’altro candidato, Stefano Mogini. Pasquale D’Ascola, ricordo, attuale presidente aggiunto in Cassazione, succede a Margherita Cassano che andrà in pensione il prossimo 9 settembre.
67 anni, reggino purosangue, legatissimo alla città di Reggio Calabria e alla gente che la vive, eccellenza calabrese di altissimo profilo. Oggi parliamo di un magistrato che è arrivato ai vertici della Corte di Cassazione, il dr. Pasquale D’Ascola, coetaneo e compagno di studi dell’attuale Procuratore Generale della Cassazione Pietro Gaeta, e che da ieri è il nuovo Primo Presidente della Corte di Cassazione.
“Il Presidente D’Ascola – si legge nel parere ufficiale – gode di pieno e generale apprezzamento non solo in Corte, ma nell’Accademia e nel Foro. Le elevate qualità professionali definiscono una figura di magistrato di alto profilo”.
“Desidero rivolgere le mie congratulazioni al dottor D'Ascola - ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine della seduta del Consiglio superiore della magistratura che lo ha eletto nuovo presidente della Corte di Cassazione- con gli auguri per il compito che gli è stato affidato di presidente della Corte di Cassazione, al tempo stesso formulo un apprezzamento per il dottor Mogini, magistrato di elevato e indiscusso valore. Il sapere giuridico del dottor D'Ascola e la sua lunga esperienza gli consentiranno di guidare con efficacia la Corte, proseguendo anche nell'attività di rinnovata efficienza avviata durante il mandato della presidente Cassano".
"Il dottor D'Ascola -ha aggiunto il Capo dello Stato- certamente rappresenterà un punto di riferimento anche per i lavori del Csm e del Comitato di presidenza, che auspico vengano costantemente improntati a confronto leale e a un dibattito sereno, sempre con l'obiettivo dell'interesse istituzionale".
La storia di Pasquale D’Ascola come magistrato parte dal 12 novembre 1981. Dal 7 aprile 1983 è pretore alla Pretura di Verona; dal 27maggio 1992 giudice del Tribunale di Verona; dal 21 novembre 2001 magistrato destinato all’Ufficio del Massimario e del Ruolo della Corte di Cassazione; dal 27 settembre 2007 consigliere della Corte di Cassazione; dall’11 aprile 2018 Presidente di Sezione della Corte di Cassazione; dal 3 ottobre 2023 Presidente Aggiunto della Corte di Cassazione, e da ieri infine Presidente della Corte.
“Esaminati i fascicoli personali degli aspiranti e la documentazione versata in atti – si legge nel giudizio finale contenuto nel rapporto informativo, redatto dalla Prima Presidente in relazione alla procedura concorsuale e valutata dal CSM- il dott. D’Ascola risulta indubbiamente il candidato più idoneo al conferimento dell’incarico direttivo, premettendosi sin d’ora che entrambi i concorrenti vantano un profilo di merito di ottimo livello, come confermato, d’altra parte, anche dagli esiti delle audizioni tenutesi davanti alla Quinta Commissione”.
Un riconoscimento solenne che gli viene dall’organo di Governo dei magistrati italiani, ma la cosa che più emoziona nel leggere il testo di questa delibera finale è il giudizio di merito che il CSM dichiara e cristallizza nei suoi riguardi, e con una formula di estrema ammirazione verso di lui: “Il Presidente D ’Ascola- precisa la nota approvata dal CSM, relatore ufficiale il Consigliere CSM Ernesto Carbone (calabrese purosangue anche lui)- è magistrato di sicuro valore, dotato di eccellente, profonda e raffinata cultura giuridica con particolare riferimento al settore civile in cui ha maturato significative esperienze presso l’Ufficio del Massimario e del Ruolo, la Seconda Sezione Civile, la Sesta Sezione Civile (poi soppressa), l’Ufficio preparatorio dei ricorsi, le Sezioni Unite Civili, l’Ufficio del Presidente Aggiunto, preposto al coordinamento delle attività giudiziarie civili. Nello svolgimento delle attività nei predetti settori -prosegue la delibera- ha messo in luce un’eccellente preparazione, spiccata propensione allo studio e all’approfondimento delle questioni di rilievo nomofilattico, grande cura nella stesura dei provvedimenti, connotati da un solido impianto argomentativo, da ampiezza di riferimenti giurisprudenziali e dottrinali, da ammirevole rigore interpretativo, da non comune attenzione al linguaggio, che si segnala per la sua incisiva efficacia”.
La valutazione ufficiale del CSM dice ancora: “Meritano specifica segnalazione il suo impegno scientifico, il positivo e generoso sforzo organizzativo profuso nell’attività di classificazione e spoglio dei ricorsi presso la Seconda Sezione Civile al fine di razionalizzare i criteri di formazione delle udienze e le potenzialità insite negli istituti processuali civili di nuovo conio, l’efficace coordinamento dei gruppi di lavoro intersezionali su questioni di diritto civile sostanziale e processuale, oltre che sui temi della motivazione dei provvedimenti e dell’attribuzione dei coefficienti ponderali di difficoltà ai ricorsi”.
Ma c’è ancora dell’altro. “Nello svolgimento di tutti i compiti a lui affidati ha messo in luce grande acume giuridico, spiccata attitudine alla riflessione e all’approfondimento delle diverse problematiche, sensibile attenzione ai profili organizzativi, ottima conoscenza dell’ordinamento giudiziario. Si tratta, conclusivamente, di un magistrato eccellente che costituisce un sicuro punto di riferimento all’interno della Corte di cassazione”.
Come dire? Un magistrato di altissimo profilo morale e istituzionale, ed è quanto basta per credere nel ruolo e nel lavoro futuro della Corte di Cassazione della nostra Repubblica.