Cultura, la scrittrice Barbara Alberti a Mow: "Andare in treno mi sembra avventato, c'è il pericolo di vedere la gente com'è"
"Siiamo nel mondo 'cafonal' del consumo e del cattivo gusto. Non dimentichiamoci che oggi i giovani uccidono per riprendersi con il telefonino".
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Mercoledì 26 Luglio 2023
Roma - 26 lug 2023 (Prima Pagina News)
"Siiamo nel mondo 'cafonal' del consumo e del cattivo gusto. Non dimentichiamoci che oggi i giovani uccidono per riprendersi con il telefonino".
Barbara Alberti commenta su Mow il racconto del viaggio in treno dello scrittore Alain Elkann per raggiungere Foggia e la cui pubblicazione sul quotidiano nazionale La Repubblica ha suscitato indignazione e ilarità tra gli italiani: "Il gesto democratico di andare in treno, che noi apprezziamo, mi sembra un gesto avventato, non lo faccia, altrimenti in treno c'è il pericolo di vedere la gente com'è realmente".

La nota scrittrice trova "esilarante" che Elkann  "si compiace di essere l'ultimo che legge Proust" ma pone anche l'accento sulle generazioni: "Se lei prende un signore di qualsiasi generazione che vede i giovani naturalmente non si riconosce. Per esempio mio padre era abituato che già a vent'anni si vestiva da uomo - commenta Barbara Alberti su Mow - ma credo che Elkann sarebbe stato estraneo anche alla sua generazione, in cui si portavano i capelli lunghi, ricci, probabilmente sarebbe stato un alieno anche allora".

Nell'intervista sulle pagine digitali del magazine lifestyle di AM Network, Barbare Alberti critica anche duramente l'attuale società del XXI secolo - "Non dimentichiamoci che oggi i giovani uccidono per riprendersi con il telefonino" - e ricorda quale sia il male comune: "La maleducazione è la gloria del nostro tempo. Proprio perché questa è la sopraffazione dell'altro ed è un mondo che si è abituato e che ha glorificato la sopraffazione".

"Siamo nel mondo del consumo e del cattivo gusto", sottolinea ancora Barbara Alberti su Mow, mentre evidenzia il neologismo che riassume il concetto: "Quel genio di Roberto D’Agostino ha inventato la parola “cafonal” che è il segno del nostro tempo".

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