Eccellenze Italiane: Elisabetta Gregoraci, icona della Calabria nel mondo.

Oggi, per la storia della BIT di Milano, la Borsa internazionale del turismo edizione 2022, Elisabetta Gregoraci è la testimone vivente della “fierezza calabrese”. Questa è la sua storia.

di Pino Nano
Lunedì 18 Aprile 2022
Roma - 18 apr 2022 (Prima Pagina News)

Oggi, per la storia della BIT di Milano, la Borsa internazionale del turismo edizione 2022, Elisabetta Gregoraci è la testimone vivente della “fierezza calabrese”. Questa è la sua storia.

Domenica scorsa, 10 aprile a Milano, in galleria, non si parlava che di lei. Gli amici la chiamano, molto più semplicemente, “Ely”. All’anagrafe, è invece Elisabetta Gregoraci, nata sul mare di Soverato, in Calabria, l’8 febbraio del 1980. Nel suo segno zodiacale, che è l’acquario, c’è davvero tutta la sua vita: “Originale, indipendente, sognatore, l’acquario ha un grande bisogno di libertà, talvolta anche di solitudine. Imprevedibile, dall'equilibrio piuttosto instabile, costantemente proiettato in avanti, bisognoso di novità, detesta ogni forma di costrizione ma sa essere anche una persona molto paziente e comprensiva”. Il suo profilo Instagram conta oggi quasi 2 milioni di follower, ogni giorno in continua crescita, un vero e proprio fenomeno mediatico.

 

Immagine internazionale, donna e diva ormai riconosciuta come tale dappertutto, identificabile nell’immaginario collettivo generale come una delle donne di Calabria più invidiate e più seguite dal mondo dei social, attrice, showgirl, conduttrice televisiva, moglie mamma e manager di sé stessa, bella come il sole, avvolgente e cordiale come solo certe donne del sud sanno ancora esserlo, modesta e altera insieme. In fotografia è ancora più solenne di quanto non lo sembri dal vivo. Principesca, sublime, avvolgente. Chi più ne più ne metta. Ma Elisabetta Gregoraci è così tutto questo insieme, e nello stesso tempo, che intimorisce, mette in imbarazzo, provoca soggezione, fa arrossire. E tutto questo, lo si coglie perfettamente con mano quando arriva il momento di presentarla al pubblico dei tanti operatori turistici internazionali presenti domenica scorsa alla BIT. Cosa questa che il Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, fa con profondo senso di rispetto verso di lei. Non, insomma, la solita presentazione di rito, magari enfatica, della solita soubrette o donna di spettacolo scelta per una campagna promozionale importante come questa, ma qualcosa che va molto oltre. Questa di oggi qui a Milano è la festa di un brand che non è solo il lancio pubblicitario di una regione come la Calabria, ma è anche la presentazione al mondo internazionale del turismo di una donna di cui la Calabria deve andare fiera, che Roberto Occhiuto tratta con estremo garbo istituzionale, e che tutti qui in sala conoscono e ammirano per quello che Elisabetta Gregoraci ha saputo in tutti questi anni realizzare rappresentare e raccontare di sé stessa.

 

Elisabetta Gregoraci e la Calabria, sono sempre state le due facce diverse della stessa medaglia. Elisabetta e Soverato, Elisabetta e il suo mare, storia di una donna di straordinario successo. Ci sono pagine e pagine dei grandi giornali di tutto il mondo che oggi parlano di lei, e non solo per via della sua storia d’amore con Flavio Briatore, che è uno dei manager italiani di maggiore successo in tutto il mondo, ma per via soprattutto della sua determinazione, della sua forza d’animo, del suo carattere così eternamente gioviale, della sua capacità di sorridere alla vita e di essere sé stessa anche nei momenti più ufficiali e più complessi del suo percorso professionale. “Alle spalle- dice- tanto lavoro, tantissimo studio, tantissime rinunce, ma anche un pizzico di fortuna, che non guasta mai”.

 

Autentica icona di una terra dove le donne sono sempre state figlie, madri e spose, e dove le donne hanno sempre tenuto insieme case famiglie e dolori, speranze e certezze, delusioni e angosce, futuro e tradizione, vita e morte. Donne forti, donne educate alla fatica quotidiana, votate al lavoro silenzioso, abituate ai sacrifici della casa, donne fedeli, donne piene di senso dello Stato della famiglia e della comunità. Donne anche felici della propria condizione difficile e a volte eternamente precaria. Elisabetta Gregoraci è tutto questo ed altro insieme.

 

Ricordo il giorno in cui l’ho incontrata per la prima volta, eravamo a Roma, a presentarmela fu un giovanissimo cronista crotonese allora ancora alle prime armi, Massimo Proietto, oggi è uno dei cronisti sportivi di punta è più completi della RAI, e di lei ricordo l’estrema semplicità con cui rimase con noi a chiacchierare all’esterno di un negozio dove aveva appena comprato qualcosa, ma già allora elegante sobria e fiera della sua cadenza ancora tutta calabrese. Poi gli anni passano per tutti, e lei come d’incanto diventa la regina del gossip, protagonista assoluta dei Gran Premi di Formula Uno in tutto il mondo, per via di questo suo incontro magico con Flavio Briatore che trasformerà la sua vita in una delle favole più belle della storia italiana di questi anni.

 

Dopo tanti anni di lontananza da Soverato e dalla sua casa natale, oggi della sua terra di origine questa giovane manager italiana conserva ancora per intero la capacità di sapersi emozionare, di sapersi raccontare, di saper ascoltare anche chi incontra per la prima volta lungo la sua strada, donna moderna, eclettica, poliedrica, capace  di saper parlare agli altri con il sorriso e gli occhi disarmanti che ne hanno poi costruito questa sua immagine straordinariamente pulita nel mondo internazionale del jet set.

 

La sua agenda personale non conosce pause, non c’è giorno che non abbia cose da fare, gente da incontrare, appuntamenti da fissare, eventi da seguire o a cui partecipare, mai una sosta, e soprattutto mai una défaillance, impeccabile e puntuale come solo i grandi manager sanno essere e sanno fare.

 

È vero sono una che non si ferma mai, neppure ad agosto. Anzi, questo è il periodo in cui generalmente seguo da vicino le attività di mio marito – spiega ad un settimanale che la segue da mesi – E poi, come accade tutto il resto dell’anno, l’impegno che più mi regala soddisfazioni -aggiunge- è quello di fare la mamma. Nathan è un bambino meraviglioso, siamo complici e insieme ci divertiamo un mondo”.

 

Quello che oggi di lei forse, rispetto al passato, fa più impressione è vederla e sentirla parlare senza più nessuna cadenza meridionale, passare dall’italiano all’inglese come se nulla fosse, e rispondere in più lingue diverse a gente completamente diversa e su temi mai simili tra di loro, una presenza scenica indiscutibile e una capacità di relazioni trasversali che sono frutto certamente di una vita per niente ordinaria e scontata in giro per il mondo.

 

Ebbene, questa è la donna che il governatore Roberto Occhiuto ha scelto come testimonial ufficiale della Calabria, e francamente non poteva fare investimento e scelta migliore di questa.

 

Il vero traguardo è sapere dove si vuole arrivare. 8 febbraio 2022, Auguri Elisabetta”.

 

Non è del tutto comune leggere il proprio nome a titoli cubitali il giorno del proprio compleanno sul Corriere della Sera, il quotidiano più letto e più diffuso in Italia, come è invece è capitato a lei, per giunta a tutta pagina, ma anche questo fa parte della sua vita romanzata, dove nonostante la crisi matrimoniale già raccontata da tutti i giornali del mondo il suo vero principe rimane ancora lui, Flavio Briatore, che significa la loro casa a Montecarlo, i loro recidence di lusso in Kenia, i loro rapporti in giro per gli States, le loro passioni comuni, i loro amici internazionali, e i loro ricordi più importanti.

 

Confesso che la cosa più bella che di lei ricordo, del suo Grande Fratello Vip, è stata l’infinita dolcezza con cui Ely ha raccontato del suo matrimonio fiabesco, del suo primo incontro con Flavio Briatore, dell’arrivo del loro bambino, del momento dell’abbandono, ma tutto questo con un senso di rispetto quasi sacro per il padre di suo figlio, segno di una educazione tutta nostra, lei figlia del sud fino in fondo, nonostante abbia poi conosciuto i sud del resto del mondo, e ne sia diventata cittadina eccellente.

 

Questa è la parte più bella e più sana di questa donna che se fosse vissuta cinquant’anni fa sarebbe diventata più che una regina. Chiedo di lei ai tanti compagni di lavoro che in RAI ci hanno lavorato insieme, in mille situazioni diverse, per programmi molto famosi ma anche per semplici comparsate di rito, e il racconto che ne ricavo è di una ragazza che non ha mai perso il gusto della semplicità delle cose, che anche sul lavoro non fa che parlare della sua casa di Soverato, dei suoi amici di infanzia, di papà Mario, di sua sorella Marzia che ama più di ogni altra cosa al mondo, della nonna Elisabetta che ha appena compiuto cento anni, e della mamma Melina che “un giorno se ne è andata via senza avvertirmi perché il cancro non sempre ha tempo e voglia di avvertirti”.

 

Era il 29 giugno del 2011. Dieci anni dopo Elisabetta la ricorda con un post che nel giro di poche ore fa il giro del mondo: “Odio questo giorno maledetto che ti ha portato via da me”, scrive Elisabetta pubblicando una foto della madre, “Odio questo numero. Dovunque tu sia, sappi che mi manchi. Sempre tanto, ogni giorno di più. Ti amo, mamma”. E sotto l’immagine di mamma Melina, Elisabetta sceglie di far scorrere le note e le parole di una canzone famosa, Angelo, del cantautore italiano Francesco Renga, la canzone che ha poi vinto il Festival di Sanremo 2005.

 

Angelo, prenditi cura di le/ Lei non sa vedere al di là di quello che da/E l'ingenuità è parte di lei/Che è parte di me/Cosa resta del dolore/E di preghiere/Se Dio non vuole?/Parole vane al vento/Ti accorgi in un momento:/Siamo soli, è questa la realtà/Ed è una paura che non passa mai/Angelo, prenditi cura di lei/Lei non sa vedere al di là di quello che dà/E tutto il dolore/Che grida dal mondo/Diventa un rumore/Che scava, profondo/Nel silenzio di una lacrima/Lei non sa vedere al di là di quello che da/E l'ingenuità è parte di lei/Che è parte di me…”

 

Prima la famiglia, poi tutto il resto. Per la sua festa di compleanno, per i suoi 42 anni, a Montecarlo Elisabetta riunisce attorno allo stesso tavolo familiari e amici, i più intimi, una torta a tre piani costellata di macarons, fiori di zucchero e le due lettere “E” e “G” a sottolineare che è lei la vera padrona di casa.

 

Affascinante, dinamica, volitiva, in eterno movimento, attentissima alla sua forma fisica, rigorosa come ogni mannequin che si rispetti, pur non facendo lei la modella per professione, della sua infanzia Elisabetta ricorda le ore intense dedicate allo sport e alle arti marziali, almeno dieci anni di disciplina severissima e dura, e tra una parentesi e l’altra anni di atletica leggera, una passione questa dello sport mai sopita.

 

“Ho incominciato a praticare karate quando avevo appena quattro anni. Sono diventata cintura nera e ho anche insegnato ai bambini questa bella disciplina. È un amore che mi ha trasmesso mio padre che già allora era un insegnante straordinario. Da piccola, poi, ero un maschiaccio. Non a caso ho preferito il karate alla danza classica, al contrario di quello che hanno fatto le mie coetanee. Flavio mi prende in giro ancora oggi per la mia passione verso il karate!”.

 

Una sola défaillance è quando aspettava Nathan, i primi mesi della gravidanza, ma anche in quella fase i grandi magazine internazionali la riprendono bella come il sole e in perfetta forma fisica. È come se il tempo per lei non passasse mai, eppure era il lontano 1997 quando Elisabetta Gregoraci incomincia a far parlare di sè. A 17 anni partecipa al concorso regionale di Miss Italia. Sembra quasi un gioco, si presenta alla selezione con grande nonchalance, in fondo in fondo non ci crede neanche lei, e invece stravince, e per la prima volta in vita sua finisce questa volta sotto i riflettori delle prime televisioni private.

 

Miss Calabria, poi Salsomaggiore Terme, per la finale nazionale di Miss Italia, dove Elisabetta conquista immediatamente l’attenzione dei grandi stilisti e dei grandi direttori di fotografia presenti al concorso. Capelli neri, lunghissimi, sopracciglia appena accennate, un sorriso smagliante, il portamento superbo che ha sempre avuto. In realtà non puoi non notarla se ti passa vicino.

 

Salsomaggiore Terme è il suo trampolino di lancio. Non vince il concorso di Miss Italia, ma quell’anno Ely conquista la targa di Miss sorriso. È quanto basta per i primi casting e i primi servizi fotografici sui grandi settimanali nazionali. Per lei inizia così la grande avventura della sua vita. Arrivano le prime sfilate, i primi contratti, i primi grandi nomi dell’Aute Couture, Dolce e Gabbana, Giorgio Armani, Ermanno Scervino, Egon von Fürstenberg. Un successo dietro l’altro, una giostra impazzita rocambolesca fantastica che sembra non volersi fermare mai. Una girandola di incontri che la porteranno in giro per il mondo e sui set fotografici più esclusivi e più famosi dellagrande moda.

 

Bella e ed effervescente come non mai,ma soprattutto mediterranea, nel carattere e nel modo di porsi: questa è la Elisabetta Gregoraci che abbiamo ritrovato domenica scorsa alla Bit di Milano, avvolgente ammaliante regale, soprattutto degna testimone del mare di Soverato, e delle spiagge bianche di Calabria, terra dove lei è nata e cresciuta, e dove appena può continua a tornare per ritrovare i suoi vecchi amici di un tempo e soprattutto- dice lei “per ritrovare mè stessa, e la parte più bella della mia infanzia”.

 

È lo specchio di mare dove tanti anni fa Elisabetta portò Flavio Briatore a conoscere la sua famiglia e la sua casa, e dove l’arrivo della grande “nave blu” dell’uomo del Gran Premio fece più scalpore di qualunque altra notizia di cronaca al mondo. Qui alla Bit di Milano Elisabetta non si smentisce per nulla, e ridiventa per un giorno la vera star di questo appuntamento italiano con gli operatori turistici di tutto il mondo.

 

Da oggi lei sarà la vera Ambasciatrice nel mondo di “Calabria Straordinaria”, il padiglione calabrese alla Bit di Milano che il governatore Roberto Occhiuto ha voluto fosse tra i più belli della rassegna, alla fine così è stato, e dove Elisabetta Gregoraci, questa volta nella sua nuova veste di influencer, ha realizzato ed illustrato un “post” che “illumina la nascente nuova narrazione della Regione”.

 

Sentirla parlare- commenta Domenico Frascà, è uno degli intellettuali italiani e degli operatori culturali più conosciuti in Canada, nella regione dell’Ontario, e che non si è mai perso la Bit di Milano- ti dà immediatamente la sensazione palpabile di come e di quanto la Calabria in tutti questi anni sia radicalmente cambiata, e di quanto interesse sulla Calabria possa ora arrivare dai poli del turismo internazionale che più conta. Importante è però che i progetti e la proiezione della Calabria nel resto del mondo, così come ce la fa immaginare questa donna che è davvero una star internazionale, e così come ce l’ha raccontata il nuovo Governatore, vengono realizzati fino in fondo e con severa concretezza. Torno in Canada con questa immagine certamente nuova e positiva della mia terra di origine”.

 

La “Calabria Straordinaria” che Elisabetta Gregoraci presenta ufficialmente alla Bit di Milano è una “Calabria che non ti aspetti”, un racconto sulla storia, i luoghi, le modernità, gli eventi, le lingue, le tendenze, un grand tour, per guardare e far guardare la Calabria con occhi diversi. Una Calabria, insomma, che propone un’offerta turistica a 360 gradi, 12 mesi su 12, 365 giorni all’anno, attraverso l’enogastronomia, i cammini, le ciclovie, il mare e la montagna, ma anche l’entroterra, la cultura, i borghi, l’archeologia e le mille esperienze diverse di turismo slow.

 

Elisabetta Gregoraci è una nuvola di emozioni.

 

Il Governatore le porge il microfono, e lei risponde alla sala che ha davanti con uno dei suoi sorrisi più tradizionali, a tratti anche quasi disarmante. Poi spiega il perché della sua presenza qui a Milano, e lo fa in questo modo.

 

“Credo che chi come me è diventato popolare abbia il dovere morale di veicolare un’immagine positiva della Calabria. Sono molto felice di essere la testimonial della mia terra. Sono molto contenta di essere stata protagonista di questa iniziativa che ha l’obiettivo di valorizzarne i suoi luoghi meravigliosi. Sono nata e cresciuta a Soverato e ci torno sempre in estate o appena sono libera dagli impegni. Ho un desiderio che credo tutti i calabresi condividano con me: migliorarla. Spero che possano potenziare le strutture ma anche i servizi, e tanto altro, per fare della nostra terra un posto ancora più bello e accessibile ai turisti. Tutti quelli che ricoprono ruoli di prestigio in campo istituzionale in questa regione devono impegnarsi in questa direzione”.

 

Focus dell’intera installazione della Calabria alla Bit di Milano è la “Soldanella calabrese”, una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Primulacea che vive ad un'altitudine tra i 900 e i 1500 metri sul mare, e in Italia presente in Calabria solo sui monti della Sila, è il fiore simbolo della Regione, adottato dall’Assessorato al Turismo, e con cui la Calabria viene identificata ormai dovunque, un fiore, semplice e complesso, selvatico ma elegante, che cresce solo in Calabria. Quasi una analogia voluta con la vita e la storia di Elisabetta.

 

La Calabria è la regione che amo, dove sono nata e che mi rappresenta ed io facendo questo lavoro nel mondo, ho anche faticato molto per far conoscere la mia terra, e le mie origini. Oggi invece è una giornata di rinascita anche per me.”

 

-Che effetto le fa essere “Testimonial” della sua regione nel mondo?

 

Di grande gioia intima, mi creda. Portare il nome della Calabria nel mondo con il mio modo di comunicare e la mia storia non può che riempirmi di gioia e di responsabilità. È il peso di chi è consapevole che sei chiamata a condividere in prima persona e a veicolare con la tua faccia idee nuove, proposte innovative, e progetti avveniristici, e a contribuire che questi progetti possano finalmente realizzarsi. Tutto questo è semplicemente emozionante ma anche saltante e stimolante. È un modo per dire grazie anche alla mia terra di origine, che ha tanto creduto in me e che mi ha sempre riservato un affetto speciale”.

 

Sono cose e concetti a cui Elisabetta ci aveva già abituati in passato.

 

Indimenticabile la sua partecipazione qualche anno fa in Aspromonte con il grande cinema d’autore, dove venne scelta per interpretare per la prima volta nella sua vita un ruolo drammatico e importante. Il film era quello di Mimmo Calopresti “La terra degli utimi” e dove la Gregoraci dà volto e voce alla donna del brigante “don Totò”, Sergio Rubini sulla scena, che è il boss che governa Africo, un paese che il film racconta come “Paese senza futuro” e come “luogo di perdizione eterna”, abbandonato a se stesso da Dio e dagli uomini.Siamo alla fine degli anni Cinquanta, e gli abitanti esasperati dallo stato di abbandono del paese decidono di costruire una strada che porti alla Marina, almeno per consentire al medico di accedere al paese, dove anche “i bambini, con i piedi immersi nel fango, si danno da fare in nome del futuro e di un riscatto”.

 

Vedermi in questa nuova veste mi emoziona - racconta Elisabetta Gregoraci intervistata in quei giorni sul set da Vanity Fair – soprattutto perché ho partecipato a un film girato nella mia Calabria, anche se non conoscevo l’Aspromonte. Quando per la prima volta ho visto Mimmo Calopresti mi ha detto: “Sono troppo bianchi i tuoi denti”. Così “mi hanno imbruttita” e “mi sono sporcata”, ma ero felice per questo ruolo così diverso. Non è stato logisticamente facile girare in montagna. Abbiamo lavorato coi piedi nel fango, sotto la pioggia e al freddo, però si respirava un’aria di pace. Avrei voluto portare sul set mio figlio, per mostrargli quei luoghi, Prima o poi però lo farò”.

 

Ma già nel 1999 Elisabetta aveva debuttato come attrice ne Il cielo in una stanza di Carlo Vanzina, mentre nel 2000 aveva fatto una breve apparizione per Carlo Verdone in C’era un cinese in coma. È invece ancora attrice protagonista nel film cinematografico “Mata Hari”, diretto da Rossana Siclari con John Savage, presentato alla 73^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia nel 2016 e distribuito in tutta Italia nell’ottobre di quello stesso anno. Il film verrà poi anche presentato al “12° Los Angeles Italia – The Italian Film Festival” nel febbraio del 2017. Nel 2010 recita, con Massimo Boldi, nella fiction di Mediaset Fratelli Benvenuti con il ruolo di Chiara, bravissima, fiction diretta da Paolo Costella e andata in onda in prima visione in primavera su Canale 5 e poi in estate su Rete 4.

 

Nella sua vita c’è tanta di quella televisione da poter dire che Elisabetta nasce con la televisione, cresce in televisione, e in TV costruisce una delle immagini più pulite e più patinate del mondo dei media. I meno giovani se lo ricorderanno bene, nel 2002 partecipa al programma televisivo Veline, gareggiando con altre ragazze per ottenere il ruolo di velina a Striscia La Notizia. Nel marzo del 2003 partecipa al varietà di Canale 5 Ciao Darwin insieme a Maddalena Corvaglia ed Elisabetta Canalis, scontrandosi con la “categoria degli intellettuali” guidata dall’ex-Presidente della Camera dei deputati Irene Pivetti. Poi arrivano altre pellicole e altre fiction, “Le ragazze di Piazza di Spagna 3, Un medico in famiglia, su RAI 1, con Riccardo Donna, e nella sitcom di Canale 5 Il mammo, per poi approdare alla conduzione del programma Euro 2000 in onda su Italia 7.

 

A questo punto lo confesso, tanto alla mia età queste cose si possono anche perdonare, ma io sono un ammiratore sfegatato di Elisabetta Gregoraci, e lo sono da quando lei partecipò alla sua prima selezione nazionale di Miss Italia.Vi dico di più. Non ho perso neanche una puntata del Grande Fratello Vip dell’anno scorso, perché in casa c’era Elisabetta che si muoveva e viveva le sue giornate da regina assoluta. Ricordo che nel 2005, io allora caporedattore della RAI in Calabria, venne da me il collega Riccardo Giacoia, inviato di razza davvero, per propormi un pezzo per il nostro Settimanale di allora, e quando mi fece il nome della Gregoraci non ebbi nessun dubbio.Il giorno dopo Riccardo era già in volo per Roma dove avrebbe incontrato questa giovanissima artista che allora aveva appena 24 anni.

 

Ne venne fuori uno speciale da urlo, pieno di tanti sorrisi, di tanta musica, di tanto colore, colonna sonora “Tu sei la più bella del mondo…”, canzone di Raf, con Elisabetta che durante l’intervista si stringe il suo grande orso di peluche e “guardando in macchina” anticipa la sua prossima serie TV su RAI 1 con Carlo Conti, che sarebbe appena inizata da lì a qualche giorno. La cosa bella di quel giorno, mi raccontò poi Riccardo, è che Ely non si era negata a nessuna domanda. Nessuna, nel senso pieno del termine.

 

Riccardo le chiede “Alla fine hai anche accettato di fare il classico calendario di fine anno, ti è costato molto farlo?”, e lei di rimando, sfogliandolo davanti alla telecamera, “No, è stato anche bello farlo, un’esperienza professionale che mi mancava, e poi è stato anche facile. Avevo a che fare con un grande maestro della fotografia italiana, Angelo Gigli, sul set c’era anche sua moglie, e alla fine l’affiatamento tra di noi è stato tale che il prodotto finale è davvero bello”.

Riccardo insiste, “Ma da dove inizia la tua storia?”, e lei senza nessun attimo di esitazione: “Da quando ero piccola, ancora bambina. Passavo le mie giornate davanti allo specchio con la spazzola in mano, come se fosse un microfono e già allora sentivo che da grande avrei fatto tanta televisione”.

 

Ancora Riccardo, “Cosa hai imparato frequentando questo mondo dello spettacolo?”, e lei candida come un fiore di primavera: “Ho imparato che ogni giorno incontri tantissima gente diversa, e non tutte le persone che incontri alla fine sono persone perbene. Devi allora fare molta attenzione. Con gli anni, io ho imparato ad essere anche diffidente”.

 

Per Elisabetta è un crescendo di appuntamenti e di eventi, divisa tra Montecarlo dove vive, Roma e Milano dove lavora, Miami, New York, Londra, Parigi, Dubai dove si muove ormai con estrema naturalezza e dove grazie a questo suo carattere così comunicativo conosce mezzo mondo. Ancora giovanissima, nel 2004 viene scelta come testimonial nazionale e internazionale dalla marca di biancheria intima Wonderbra, e questo per lei è davvero un successo senza confini geografici.

 

In quello stesso anno lavora per Rai2, prima come inviata del programma Bravo Grazie, poi come ballerina, in coppia con Ilaria Spada, di Libero, programma condotto da Teo Mammucari, e poi ancora come co-conduttrice di Starflash, programma condotto da Jerry Calà con Elenoire Casalegno. Tutto qui? Assolutamente no. Conduce “Destinazione Sanremo” con Pippo Baudo e Claudio Cecchetto su Rai2, e agli inizi del 2005 partecipa al reality show di Rai 1 Ritorno al presente.  Il 2005 è l’anno invece de Il malloppo, condotto da Pupo su Rai 1, e il 5 settembre conduce, insieme a Loredana Miele e Franco Di Mare, lo speciale di Rai 1 dedicato alla finale di Sognando Hollywood, un concorso per nuovi talenti. Ma ancora, Buona Domenica su Canale5, Celebrity bisturi su Italia 1, e nel 2009 viene nominata da GQ SpagnaDonna dell’anno”. Per lei è l’ennesima consacrazione ufficiale. Poi sarà la volta di Stasera tutto è possibile, condotto da Amadeus ancora su Rai2, Made in Sud, Baila!, Red or Black? – Tutto o niente, e infine Battiti Live.

 

In tutto questo rocambolesco mondo della TV, del cinema e della moda, Elisabetta riesce però a trovare anche il tempo e lo spazio per le cose che più ama.Nell’ottobre del 2014 scrive e pubblica un libro di fiabe per bambini “Mamma Elisabetta racconta”, e nel 2016 viene scelta dalla Lega Italiana Lotta contro i Tumori come testimonial dell’Associazione. È un modo, forse il più bello e il meno ufficiale e meno solenne, per ricordare l’amore per mamma Melina, e la sua grande famiglia rimasta e lasciata in Calabria.

 

Bellissima donna ma, soprattutto oggi, mamma e donna manager, poliedrica intelligente e con i piedi ben piantati per terra. A Milano la domenica della Bit rimarrà per la Calabria una domenica da ripetere, certamente da non dimenticare, e questo grazie al suo fascino e alla sua personalità. Questa volta, il governatore Roberto Occhiuto,lo ripeto, non avrebbe potuto scegliere di meglio. Ely. Ely For Ever. Thank you Ely.

 


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