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“Nel laboratorio da me coordinato da quasi 20 anni studiamo i meccanismi molecolari attivati dal recettore dell’endotelina nel carcinoma ovarico e in altri tumori, quali il melanoma. I risultati raggiunti, pubblicati su importanti riviste internazionali, hanno permesso di identificare molte vie di segnale attivate dal recettore endotelina, diventando quindi un gruppo di riferimento in quest’ambito di studio. In particolare, i risultati preclinici ottenuti dall’utilizzo di un antagonista non selettivo in grado di bloccare entrambi i recettori dell’endotelina ci permetterà di disegnare nuovi studi clinici in regimi di trattamento in combinazione con la chemioterapia.”
Una delle ricercatrici più famose dell’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma è la dottoressa Anna Bagnato, anche lei calabrese. Anche nel suo caso siamo ai massimi livelli della ricerca, e soprattutto dei risultati finora ottenuti.
“Non ho dubbi che, a determinare il successo raggiunto, al di là dell’impegno, abbia contribuito la tenacia e la curiosità tutte particolari. Nella Ricerca, bisogna appunto essere principalmente tenaci. Ci vuole grinta e passione, poiché il sacrificio è enorme. E la determinazione deve essere pari”.
Nata a Reggio Calabria, il 16 maggio 1960, dopo il diploma al liceo classico T. Campanella di Reggio, Anna Bagnato arriva alla laurea in Scienze Biologiche presso l'Università Sapienza di Roma. Poi, la Specializzazione in Patologia Generale
La ricercatrice approda all’IFO come Assegnista di ricerca presso l'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena nel 1989 e nel 1991 è Visiting scienziato presso ERRB, NICH, NIH, Bethesda, MD, USA, (K. J. Catt Lab). La sua storia professionale è un susseguirsi di meeting internazionali e di confronti accademici che fanno di lei un punto di riferimento della materia. Dal 1991 al dicembre del 2016 è Capogruppo presso il Laboratorio di Patologia Molecolare. all'IRE. Dal 2016 Responsabile dell'Unità Modelli Preclinici e Nuovi Agenti Terapeutici.
“Nel corso dei nostri studi abbiamo notato che nei carcinomi ovarici chemioresistenti si verifica un’aumentata funzionalità del recettore A dell’endotelina. Per cui, bloccando l’attività del recettore, si restituisce al farmaco chemioterapico la capacità di uccidere la cellula neoplastica”.
Anna Bagnato ha un interesse di lunga data nell'identificazione di nuovi bersagli/percorsi di segnalazione associati alla recidiva/chemioresistenza precoce, in particolare nel carcinoma ovarico, concentrandosi sui meccanismi mediati dai GPCR.
“Lo sviluppo di modelli preclinici “patient-derived” (PD), tra cui colture primarie e co-colture, organoidi/tumori, cellule tumorali circolanti, xenotrapianti PD, rappresenta un'importante piattaforma per la valutazione di nuovi agenti terapeutici e per l'identificazione di nuovi biomarcatori. Questa piattaforma può rappresentare un'opportunità di integrazione inter e intra-dipartimentale in grado di divulgare in modo affidabile i risultati prospettici della pratica clinica sulla base di un forte razionale preclinico”.
In sostanza, la sua ricerca ha identificato alcuni meccanismi chiave nello sviluppo e nella progressione del cancro e nell’acquisizione della farmaco-resistenza. La partecipazione ad un network internazionale ha prodotto importanti contributi preclinici che definiscono il ruolo dell'asse endotelina nei tumori umani che ne rappresentano la base traslazionale che porterà all’introduzione di nuove terapie mirate nell’oncologia di precisione.
“Lo scopo della nostra Unità è quello di sviluppare modelli derivati dal paziente che porranno le basi per l'identificazione del target e per un'efficace terapia combinata in oncologia. Si prevede che i risultati degli studi preclinici condotti in questi modelli identificheranno nuovi approcci personalizzati. In particolare, la resistenza alla terapia evidenzia la necessità di scoprire i fattori che determinano uno stato precoce di tolleranza ai farmaci, prima che si verifichi l’insorgenza della resistenza, offrendo l’opportunità per approcci terapeutici più efficaci”.
Anna Bagnato è autrice fra l’altro di ben 123 pubblicazioni scientifiche diverse su riviste specializzate con un H-index pari a 46 (Scopus) e un totale di 6621 citazioni. Il suo lavoro e il suo approccio sono multidisciplinari; una competenza chiave negli studi traslazionali sul cancro, e le sue pubblicazioni hanno attratto partner industriali a diversi livelli e fasi fondamentali del suo lavoro che vedono il paziente sempre al centro della ricerca.
Membro del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, del board editoriale di prestigiose riviste scientifiche e di varie società scientifiche, quali la Società Italiana di Cancerologia, l’ European Association for Cancer Research, l’American Association Cancer Research, la Tumor Microenvironment Society, in tutti questi anni ha ottenuti vari premi e riconoscimenti di alto prestigio internazionale, dal “Nature Review Cancer Prize CNIO “Cadherins, Catenins and Cancer”, a Madrid, al “National Award “Virginia Centurione Bracelli”, Aprile 2012.
È quanto basta insomma per dirle grazie, “Grazie Dottoressa Bagnato”, per tutto quello che ha fatto per migliaia di donne che ogni giorno combattono contro il cancro.