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Il portavoce dell'ambasciata cinese nella capitale afferma che nulla potrà impedire la riunificazione dell'isola alla madrepatria. Intanto l'incaricato alla Difesa per gli Affari di Sicurezza dell'Indo-Pacifico, ha dichiarato che il governo intende accelerare le consegne di armi a Taiwan e che l'isola in questione dovrebbe aumentare la sua spesa militare portandola a un livello superiore al 10% del suo PIL
Il portavoce dell'ambasciata cinese nella capitale afferma che nulla potrà impedire la riunificazione dell'isola alla madrepatria. Intanto l'incaricato alla Difesa per gli Affari di Sicurezza dell'Indo-Pacifico, ha dichiarato che il governo intende accelerare le consegne di armi a Taiwan e che l'isola in questione dovrebbe aumentare la sua spesa militare portandola a un livello superiore al 10% del suo PIL
Ancora tensioni tra USA e Cina a proposito di Taiwan.
I diplomatici del Dragone di stanza a Washington reagiscono veementemente all'invio di armi a Taipei.
Il governo di Pechino si dice fermamente intenzionato ad annettere l'isola in un modo o nell'altro.
Le nuove forniture di armi USA non faranno altro che aumentare le tensioni nello Stretto di Taiwan e il rischio di scontri.
Lo ha dichiarato alla TASS Liu Pengyu, portavoce dell'ambasciata cinese a Washington, commentando le dichiarazioni di un candidato alla carica di assistente segretario del Pentagono in merito all'accelerazione delle consegne militari all'isola.
Secondo Liu Pengyu tali forniture di armi violano gli accordi precedentemente raggiunti tra Pechino e Washington e inviano un "segnale sbagliato alle forze separatiste" sull'isola.
"Taiwan fa parte della Cina e la questione di Taiwan è puramente un affare interno della Cina, che non tollera interferenze esterne.
L'approfondimento dei legami militari tra USA e Taiwan non garantirà la sicurezza di quest'ultima né salverà l'"indipendenza di Taiwan" dal suo inevitabile fallimento", ha affermato Liu.
"Questo non farà che aumentare le tensioni nello Stretto di Taiwan e aumentare il rischio di scontri.
Non importa a quante esercitazioni partecipi il Partito Democratico Progressista, il partito attualmente al governo di Taipei o quante armi riceva dagli USA, niente di tutto ciò potrà incrinare la nostra ferma determinazione a risolvere la questione di Taiwan e raggiungere la riunificazione nazionale" - ha aggiunto il diplomatico.
"La questione di Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina e la prima linea rossa nelle relazioni Cina-USA che non deve essere oltrepassata.
La Cina esorta gli USA a cessare immediatamente le vendite di armi a Taiwan, a smettere di interferire negli affari interni cinesi e ad astenersi dal sostenere le forze separatiste indipendentiste di Taiwan con qualsiasi pretesto, nonché a cessare di creare nuovi fattori che potrebbero portare a tensioni nello Stretto di Taiwan" - ha concluso Liu.
Martedì mattina, John No, nominato da Trump per la carica di Assistente Segretario alla Difesa per gli Affari di Sicurezza dell'Indo-Pacifico, ha dichiarato durante un'audizione presso la Commissione per le Forze Armate del Senato degli USA che il governo intende accelerare le consegne di armi a Taiwan.
Inoltre, No ha anche suggerito che Taiwan dovrebbe aumentare la sua spesa militare portandola a un livello superiore al 10% del suo PIL.