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Ue: "L'uccisione di cinque giornalisti, quattro operatori sanitari e diversi civili è del tutto inaccettabile".
Ue: "L'uccisione di cinque giornalisti, quattro operatori sanitari e diversi civili è del tutto inaccettabile".
Il gabinetto di sicurezza israeliano, convocato dal premier Benjamin Netanyahu, "senza alcuna discussione sull'ultima proposta di tregua di Hamas" e senza un voto formale su alcun provvedimento. Lo ha riferito l'emittente Channel 12.
Il governo, quindi, sarebbe intenzionato a proseguire l'offensiva militare per conquistare Gaza City. Al momento, i Ministri si trovano ad una cena di gala, con i manifestanti che gridano: "Celebrate mentre gli ostaggi muoiono di fame".
"L'uccisione di cinque giornalisti, quattro operatori sanitari e diversi civili" nell'attacco all'ospedale Nasser di Gaza, avvenuto ieri ad opera delle Idf, "è del tutto inaccettabile. Civili e giornalisti devono essere protetti dalle leggi internazionali.
Ribadiamo la richiesta a Israele di rispettare il diritto internazionale umanitario e di garantire che questi attacchi siano indagati, e prendiamo atto delle dichiarazioni delle autorità israeliane secondo cui verrà condotta un'indagine approfondita".
Così il portavoce della Commissione Ue Anouar El Anouni, in un briefing con la stampa.
"La sofferenza umanitaria a Gaza ha raggiunto livelli inimmaginabili. E' terribile" quello che sta accadendo lì con la fame. "Gli aiuti non dovrebbero mai essere politicizzati", ha aggiunto il portavoce.
I canali diplomatici sono aperti, così come i contatti tra l'Alto Rappresentante Europeo per la Politica Estera, Kaja Kallas, e il ministro degli esteri israeliano, ha detto ancora El Anouni. "L'Alto Rappresentante è stato anche chiaro sul fatto che tutte le opzioni sono aperte", ha evidenziato.
"A Gaza la situazione è intollerabile: vogliamo che le uccisioni cessino, che gli ostaggi siano liberati, non possiamo essere indifferenti. Dobbiamo fare in modo di finire questo ciclo di conflitti, tutto ciò è possibile", ha dichiarato la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, parlando al Meeting di Rimini.
"E' terribile quello che sta accadendo" nella Striscia di Gaza, ha aggiunto, "dobbiamo lottare". A una domanda se il Parlamento Europeo prenderà una posizione, anche di condanna, ha replicato: "Deve esserci, non abbiamo scelta. la posizione del Parlamento Europeo è molto forte".
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato il gabinetto di sicurezza per le 16 locali (le 15 italiane, ndr), per parlare di Gaza e degli sforzi per arrivare a un'intesa sulla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. E' quanto ha fatto sapere l'ufficio del premier al Times of Israel, senza, però, chiarire se Netanyahu solleverà la proposta di cessate il fuoco e di rilascio graduale degli ostaggi, che Hamas ha fatto sapere di aver accettato la settimana scorsa. I media ebraici, però, riferiscono che la proposta non è all'ordine del giorno della riunione.
Dopo l'annuncio di Hamas, Netanyahu aveva detto di aver ordinato al team negoziale di riprendere i colloqui per un accordo globale sul rilascio degli ostaggi e la fine della guerra alle condizioni di Tel Aviv, riaffermando, allo stesso tempo, il piano per conquistare Gaza City. I media fanno sapere che sono in corso discussioni per decidere la sede del nuovo round di negoziati, ma c'è ancora indecisione sulla tempistica e sulla composizione della delegazione di Tel Aviv.
Il fondo sovrano norvegese, il più grande a livello mondiale, ha deciso di escludere l'azienda di macchinari edili Caterpillar per l'uso da parte di Israele dei suoi bulldozer per distruggere le proprietà palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Il fondo ha fatto sapere che la società è stata esclusa insieme a cinque gruppi bancari israeliani per ragioni etiche.
"Non vi è dubbio che i prodotti Caterpillar vengano utilizzati per commettere violazioni estese e sistematiche del diritto internazionale umanitario", dichiara il consiglio etico indipendente del fondo. Il fondo ha anche detto che i macchinari "vengono utilizzati dalle autorità israeliane per la diffusa distruzione illegale di proprietà palestinesi".
"Poiché le consegne dei macchinari in questione a Israele sono ora pronte a riprendere, il consiglio ritiene che vi sia un rischio inaccettabile che Caterpillar stia contribuendo a gravi violazioni dei diritti individuali in situazioni di guerra o conflitto", ha aggiunto.
Quest'anno, più di 20 aziende israeliane sono state rimosse dal fondo, ma Caterpillar è la prima azienda Usa a essere rimossa tramite revisione per assicurarsi che i suoi investimenti non contribuiscano a violare il diritto internazionale.
"Gli eventi di ieri lasceranno ombre pesanti". Così, in conferenza stampa con il premier belga a Berlino, il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha commentato l'attacco dell'esercito israeliano contro l'ospedale Nasser a Gaza, avvenuto ieri.
"Non credo che sia stato un attacco diretto contro i giornalisti. Ci sarà adesso un'inchiesta e vorrei attendere i risultati. Ma ci sono ovviamente delle conseguenze", ha detto, evidenziando che è corretta la decisione che "Israele non riceva armi dalla Germania".
Tel Aviv, ha riaffermato Merz, sta facendo qualcosa che "non è accettabile".
"Il clero e le suore hanno deciso di rimanere e continuare a prendersi cura di tutti coloro che saranno nei complessi". Così, in una nota congiunta, il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, e quello dei greco ortodossi, Teofilo III, hanno annunciato che non evacueranno da Gaza, dopo la decisione presa da Israele di occupare la Striscia.
"Lasciare Gaza e cercare di fuggire verso sud sarebbe una condanna a morte", proseguono i due prelati, riaffermando che "non può esserci futuro basato sulla prigionia, sullo sfollamento dei palestinesi o sulla vendetta. Non c'è motivo di giustificare lo sfollamento di massa deliberato e forzato di civili".
"Dallo scoppio della guerra - prosegue la nota - il complesso greco-ortodosso di San Porfirio e il complesso della Sacra Famiglia sono stati rifugio per centinaia di civili. Tra loro ci sono anziani, donne e bambini. Nel complesso latino ospitiamo da molti anni persone con disabilità, affidate alle cure delle Suore Missionarie della Carità. Come altri residenti di Gaza City, i rifugiati che vivono nelle strutture dovranno decidere secondo coscienza cosa fare.
Tra coloro che hanno cercato rifugio tra le mura dei complessi, molti sono indeboliti e malnutriti a causa delle difficoltà degli ultimi mesi. Lasciare Gaza City e cercare di fuggire verso sud sarebbe una condanna a morte".
Per questo motivo, precisano i due, il clero e le suore hanno deciso di restare. "Non sappiamo esattamente cosa accadrà sul campo - proseguono - non solo per la nostra comunità, ma per l'intera popolazione. Facciamo nostro quanto affermato qualche giorno fa da Papa Leone XIV, 'Tutti i popoli, anche i più piccoli e deboli, devono essere rispettati dai potenti nella loro identità e nei loro diritti, in particolare il diritto di vivere nella propria terra; e nessuno può costringerli all'esilio'".
"Questa non è la strada giusta. Non c'è motivo di giustificare lo sfollamento di massa deliberato e forzato di civili. È tempo di porre fine a questa spirale di violenza, di porre fine alla guerra e di dare priorità al bene comune della popolazione". "Con altrettanta urgenza - concludono i patriarchi - facciamo appello alla comunità internazionale affinché agisca per porre fine a questa guerra insensata e distruttiva e per il ritorno delle persone scomparse e degli ostaggi israeliani".
Sono almeno 24 i palestinesi rimasti uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza dall'alba di stamani. E' quanto fa sapere Al Jazeera.
Almeno quattro abitazioni, in particolare, sono state colpite nei quartieri di Zeitoun e Sabra, a Gaza City. Nella zona centrale, invece, ci sono stati due morti, uno dei quali è un bimbo di soli due anni.
Ha preso il via stamani, intanto, una grande ondata di proteste in tutta Israele, per chiedere di raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza: i manifestanti hanno bloccato il traffico lungo l'autostrada Ayalon di Tel Aviv, in direzione Sud.
E' quanto riferisce il Times of Israel, spiegando che "la giornata di mobilitazione, annunciata dall'Hostages and Missing Families Forum, è iniziata alle 6:29 del mattino, l'ora in cui Hamas ha lanciato il suo attacco il 7 ottobre 2023, con i manifestanti che hanno srotolato bandiere israeliane fuori dall'ambasciata statunitense a Tel Aviv" e "alle 7 del mattino sono iniziate le proteste nei principali incroci stradali del Paese". A Tel Aviv si prevede una giornata di manifestazioni, mentre dalle 14 si terranno diverse marce per tutto il Paese. La giornata si chiuderà stasera, con una grande marcia dalla stazione ferroviaria Savidor di Tel Aviv a Piazza degli Ostaggi, dove ci sarà la manifestazione finale.
Secondo quanto riferiscono i media israeliani, vari gruppi di manifestanti si sono radunati anche davanti alle abitazioni di vari Ministri in tutta Israele. "C'è un'offerta sul tavolo. Chiediamo che i nostri leader si siedano al tavolo dei negoziati e non si alzino finché non sarà raggiunto un accordo", ha dichiarato Hagit Chen, il cui figlio è stato rapito da Hamas il 7 ottobre 2023, secondo quanto riferisce il Forum delle Famiglie degli Ostaggi.
Questa sera si riunirà il gabinetto di sicurezza del governo: l'ordine del giorno non è stato ancora reso ufficiale, ma per i media locali dovrebbe essere la ripresa dei negoziati per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Ai primi di agosto, il gabinetto aveva approvato un piano per conquistare Gaza City, generando timori per la sicurezza degli ostaggi ancora in vita e altre proteste, che hanno visto migliaia di manifestanti nelle piazze israeliane.
La settimana scorsa, il premier Benjamin Netanyahu aveva ordinato di dare subito il via a colloqui per assicurare la liberazione degli ostaggi rimasti a Gaza, raddoppiando, nel contempo, i piani per la conquista di Gaza City. Pochi giorni prima, Hamas aveva dato il suo via libera ad una nuova proposta di cessate il fuoco avanzata dai mediatori, che prevedeva il rilascio a scaglioni degli ostaggi per due mesi, in cambio della liberazione di prigionieri palestinesi.
Intanto, il Ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, ha fatto sapere che nelle ultime 24 ore altre 3 persone sono morte a causa della malnutrizione, portando il totale a 303 decessi per fame, tra cui 117 bambini. Lo riporta Al Jazeera.