Gaza: da Netanyahu sì a invio delegazione in Qatar ed Egitto per negoziati
"È comprensibile che Israele abbia una rabbia così profonda, ma lo sforzo bellico va fermato, ci sono troppe vittime innocenti".
(Prima Pagina News)
Venerdì 29 Marzo 2024
Roma - 29 mar 2024 (Prima Pagina News)
"È comprensibile che Israele abbia una rabbia così profonda, ma lo sforzo bellico va fermato, ci sono troppe vittime innocenti".
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dato il suo via libera all'invio di due delegazioni di Tel Aviv in Qatar per Doha e Il Cairo per negoziare l'intesa sul rilascio degli ostaggi ancora prigionieri di Hamas a Gaza e sulla tregua nel conflitto tra Israele e i fondamentalisti palestinesi.

E' quanto fa sapere il Times of Israel, riportando una nota dell'Ufficio del premier, secondo cui Netanyahu ha assicurato al capo del Mossad, David Barnea, e a quello dello Shin Bet, Ron Bar, che per loro ci sarà "spazio per operare" nel corso dei negoziati.

"Ci sono troppe vittime innocenti, israeliane e palestinesi. Dobbiamo fornire più cibo, medicine e rifornimenti per i palestinesi". Così il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel corso di un evento di raccolta fondi a New York.

"Non possiamo dimenticare - ha poi evidenziato Biden - che è in gioco l'esistenza stessa di Israele. Gli israeliani sono stati massacrati. Immaginate se ciò accadesse negli Stati Uniti. È comprensibile che Israele abbia una rabbia così profonda. Ma dobbiamo fermare lo sforzo bellico che causa una significativa morte di civili innocenti".

L'Arabia Saudita e altre nazioni arabe, ha aggiunto il Presidente americano, sono "pronti a riconoscere pienamente Israele.

"Adesso non entrerò nei dettagli. Ma ho lavorato con i sauditi e con tutti gli altri Paesi arabi, inclusi Egitto, Giordania e Qatar. Sono pronti a riconoscere pienamente Israele, a riconoscere pienamente Israele per la prima volta", ha continuato. "Ma deve esserci un piano post-Gaza e una soluzione a due Stati, non deve avvenire oggi, ma deve esserci un progresso e penso che possiamo farlo", ha proseguito.

"Nessun ostaggio resterà nella Striscia di Gaza", è la promessa lanciata dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante il suo incontro con le famiglie delle persone ancora nelle mani di Hamas. ''Sono i nostri eroi'' e so che ''ogni giorno in più che passa per loro e per voi è un inferno", ha continuato Netanyahu, che ha anche affermato che gli ostaggi saranno liberati soltanto con la pressione militare su Hamas. Per questo motivo, i militari israeliani ''si stanno preparando a entrare a Rafah'', dove sono sfollati oltre 1 milione e mezzo di palestinesi.

Nel frattempo, i soldati israeliani stanziati nei dintorni dell'Ospedale al-Shifa a Gaza, hanno ucciso Raad Thabet, uno dei dieci comandanti al vertice di Hamas. Lo ha reso noto il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, spiegando che Thabet è morto mentre stava cercando di fuggire.

In un'altra area dell'Ospedale c'è stato uno scontro a fuoco tra i militari israeliani e alcuni uomini armati, in cui tre miliziani sono rimasti uccisi. Durante l'operazione all'Ospedale, 900 sospetti terroristi sono stati tratti in arresto.

In più, l'esercito israeliano ha fatto sapere di aver distrutto una parte di un tunnel costruito da Hamas della lunghezza di 2,5 chilometri, facendolo saltare in aria. Lo ha reso noto il Times of Israel. Il tratto di tunnel distrutto faceva parte della rete sotterranea che collega la zona Nord con quella Sud della Striscia di Gaza. In conferenza stampa, il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, ha fatto sapere che per far esplodere il tunnel sono state utilizzate più di 30 tonnellate di esplosivo.

"Come valutazione preliminare, almeno 36 membri delle forze del regime sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti con varie ferite, alcune delle quali gravi, il che rende probabile che il bilancio delle vittime aumenterà a causa degli attacchi aerei israeliani dopo la mezzanotte di giovedì". Lo ha reso noto l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, con sede a Londra.

Lo stesso Osservatorio, in un post su Facebook, ha fatto sapere che fino a "36 soldati siriani sono stati uccisi nell'obiettivo israeliano di un magazzino di Hezbollah nella zona di Jibreen, vicino all'aeroporto internazionale di Aleppo". Questo, ha aggiunto, è il "numero più alto di soldati siriani uccisi nei raid israeliani".

Queste accuse non sono state ancora verificate, ma l'Osservatorio garantisce che l'attacco ha colpito un deposito di armi di Hezbollah a Jibreen, nelle vicinanze dell'Aeroporto Internazionale di Aleppo, e le fabbriche della difesa di Al Safira.

Altre esplosioni sono state avvertite nell'area di Kafr Joum, a ovest di Aleppo: "I missili di difesa aerea del regime sono stati lanciati per cercare di contrastare i missili israeliani e contrastare l'attacco. Ambulanze e vigili del fuoco si sono spostati in uno stretto cordone di sicurezza sul luogo degli attacchi per trasportare i feriti e spegnere gli incendi scoppiati".

Il vicecomandante dell'unità di Hezbollah per il lancio di razzi, Ali Naim, è stato ucciso dall'esercito israeliano con l'uso di un drone nel Sud del Libano. Lo hanno reso noto le Idf. Naim è stato ucciso mentre era in un'automobile vicino a Bazouriye, città nell'area di Tiro.

Nail, fanno sapere le Idf in un comunicato, "era ritenuto una fonte significativa di saperi nel gruppo terroristico" e "un leader nel campo del fuoco con razzi a testate pesanti, responsabile per la pianificazione e realizzazione di attacchi a civili israeliani". L'esercito ha anche divulgato le immagini dell'attacco. Anche Hezbollah ha annunciato la morte di Naim, definito soltanto come "combattente" nel comunicato.

Nel frattempo, i soldati della Brigata Nahal, attivi al Centro della Striscia di Gaza, hanno trovato e distrutto molti lanciarazzi puntati contro Israele. E' quanto hanno fatto sapere le Idf, precisando che nel corso delle ultime 24 ore i soldati israeliani hanno ucciso molti miliziani armati.

Inoltre, l'Aeronautica Militare di Tel Aviv ha colpito un edificio che, stando alle Idf, Hamas utilizzava per attività di tipo terroristico, nel distretto di Nuseirat.

Si combatte ancora nelle zone dell'Ospedale al-Shifa, e di al-Qarara, a Sud. Combattimenti anche nel quartiere al-Amal di Khan Younis, dove, secondo quanto fanno sapere le Idf, l'eserrcito israeliano ha ucciso molti uomini di Hamas, oltre ad aver distrutto siti appartenenti ai terroristi e sequestrato varie armi.

Un giornalista, Muhammad Abu Sakhil, sarebbe stato ucciso a Gaza City, nei pressi dell'Ospedale al-Shifa. Lo ha reso noto l'emittente panaraba al-Jazeera, precisando che l'uomo lavorava per un'emittente locale, la al-Quds Radio. Stando all'emittente qatariota, Abu Sakhil è stato colpito dall'esercito israeliano. Ora, quindi, i giornalisti uccisi nel corso del conflitto sono 137.

Intanto, il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che 32.623 palestinesi sono morti e altri 75.092 sono rimasti feriti dall'inizio del conflitto ad oggi.

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