Gaza, Hamas contro il presunto piano di Trump: "L'enclave non è in vendita"

La Global Sumud Flotilla torna a Barcellona per il maltempo. Nyt: Trump ha bloccato quasi tutti i visti per i palestinesi.

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Lunedì 01 Settembre 2025
Roma - 01 set 2025 (Prima Pagina News)

La Global Sumud Flotilla torna a Barcellona per il maltempo. Nyt: Trump ha bloccato quasi tutti i visti per i palestinesi.

Hamas dice no al presunto piano del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che dovrebbe prevedere la conquista della Striscia di Gaza e il trasferimento dei suoi residenti.

“Gaza non è in vendita”, ha dichiarato il Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, citato da Al Arabiya, che fa riferimento ad un articolo del Washington Post in cui si afferma che la Casa Bianca prevede il trasferimento di tutti i palestinesi fuori dalla Striscia di Gaza, che dovrebbe passare sotto il controllo degli Stati Uniti per dieci anni, per farla diventare una zona turistica e un centro di tecnologia avanzata.

Gaza “non è una città sulla mappa o una geografia dimenticata, ma piuttosto parte della più grande patria palestinese”, ha detto Naim.

Un altro funzionario, parlando sotto anonimato con l'Afp, ha dichiarato: “Hamas respinge tutti questi piani che sfollano la nostra gente e mantengono l’occupante sulla nostra terra. Sono piani inutili e ingiusti”. Hamas, ha aggiunto il funzionario, “non ha ricevuto nulla di ufficiale riguardo a tali piani. Ne abbiamo sentito parlare dai media”.

La Global Sumud Flotilla, partita ieri dal porto di Barcellona con 200 tonnellate di aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza, è tornata nella città catalana per il maltempo che sta imperversando in Spagna.

“Partenza ritardata per garantire la sicura navigazione della spedizione”, ha precisato l'organizzazione in una nota.

Non ci sono scuse per non aver messo fine alle atrocità in corso nella Striscia di Gaza, dove da 23 mesi neonati, bambini e anziani stanno morendo di fame. E' quanto ha detto il Presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, durante il 25mo vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), citato dall'agenzia di stampa Anadolu.

“È responsabilità di tutti noi fare delle Nazioni Unite una piattaforma che rappresenti la giustizia globale di fronte alle atrocità a cui il popolo palestinese è sottoposto da anni”, ha proseguito il leader turco.

Un'intesa parziale con Hamas sulla liberazione degli ostaggi ancora prigionieri a Gaza “non è in agenda: dobbiamo concentrarci sullo smantellamento di Hamas”. Così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando ieri durante il gabinetto di sicurezza, secondo quanto riporta il Jerusalem Post.

Contrariamente alla posizione di Netanyahu e di alcuni Ministri del governo, il Capo di Stato Maggiore delle Forze di difesa (Idf), generale Eyal Zamir, ha appoggiato l'idea di un accordo parziale con i fondamentalisti palestinesi: “C’è un quadro sul tavolo e dobbiamo accettarlo. L’operazione a Gaza ha creato le condizioni per il ritorno degli ostaggi”, ha detto ai Ministri.

Secondo quanto riferisce il New York Times, l'amministrazione statunitense, guidata da Donald Trump, ha emanato un provvedimento che prevede la sospensione delle approvazioni di quasi tutti i tipi di visti turistici per chi ha passaporto palestinese. Se confermata, questa decisione sarebbe un’estensione drastica del blocco deciso agli inizi di agosto contro i palestinesi della Striscia di Gaza che cercano di entrare negli States con visti turistici.

Questo provvedimento farebbe anche seguito alla revoca dei visti diplomatici per i funzionari palestinesi che vogliono partecipare all'Assemblea Generale dell'Onu a New York. Questo impedirebbe a molti palestinesi della diaspora e della Cisgiordania di fare ingresso negli Usa con diversi tipi di visti non-immigrati, con ripercussioni temporanee sui visti per cure mediche, studi universitari, visite ad amici o parenti e viaggi di lavoro. Sono in corso, in tutta Israele, proteste degli studenti per chiedere un accordo sulla liberazione degli ostaggi.

Gli studenti degli istituti scolastici superiori nel centro di Israele hanno bloccato gli ingressi di 17 scuole in protesta contro il governo che rifiuta di firmare un accordo con Hamas sulla liberazione degli ostaggi ancora a Gaza. Lo riferisce Haaretz. “Quarantasette ostaggi sono ancora a Gaza; ci rifiutiamo di imparare a conviverci”, è scritto su un cartello.

Al momento, 70 scuole stanno protestando per chiedere al governo “di rispettare il suo contratto etico e morale con i cittadini e di raggiungere un accordo per riportare indietro tutti gli ostaggi e porre fine alla guerra”. Stamani, alcune persone hanno manifestato davanti alle abitazioni del capo della squadra negoziale per la liberazione degli ostaggi e del ministro israeliano per gli Affari Strategici, Ron Dermer, per chiedere il rientro immediato di tutti gli ostaggi.

Nel corso delle ultime 24 ore, nove persone sono morte negli ospedali di Gaza a causa della carestia. Di questi, tre sono bambini. E' quanto fa sapere il Ministero della Sanità dell'enclave palestinese, gestito da Hamas, che aggiorna il totale delle vittime per fame a 348, di cui 127 bambini. In più, 98 persone sono rimaste uccise e altre 404 sono rimaste ferite a causa degli attacchi delle Idf.


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