Meloni: "Quello dei migranti è un tema centrale del Consiglio Europeo, soddisfatta per l'ultima bozza di conclusioni"
"Per la transizione ecologica, decidere di legarsi a tecnologie che sono di fatto detenute, come avanguardia, da nazioni esterne all’Unione è una scelta che non favorisce la competitività".
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Giovedì 23 Marzo 2023
Roma - 23 mar 2023 (Prima Pagina News)
"Per la transizione ecologica, decidere di legarsi a tecnologie che sono di fatto detenute, come avanguardia, da nazioni esterne all’Unione è una scelta che non favorisce la competitività".
Il Consiglio Europeo considera la tematica delle migrazioni come centrale. A dirlo è la premier, Giorgia Meloni, prima del Consiglio Europeo di Bruxelles.

“Sono soddisfatta dell’ultima bozza di conclusioni sulle migrazioni che chiede alla Commissione europea di procedere spedita”, dice la premier, per poi aggiungere di essere “in contatto” con il Presidente della Francia, Emmanuel Macron, con cui potrebbe incontrarsi a margine del vertice. “Vedo ora il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, ho in programma un incontro con il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, e sono in contatto con Macron”.

L'Italia, prosegue Meloni, resta dell'opinione che, per raggiungere gli obiettivi europei legati alla transizione ecologica, l'Ue non debba decidere che tipo di tecnologie bisogna usare per raggiungerli: “Decidere di legarsi a tecnologie che sono di fatto detenute, come avanguardia, da nazioni esterne all’Unione è una scelta che non favorisce la competitività. È una tesi di buon senso e speriamo che possa passare”.

L'Unione deve trarre lezione dai propri errori e dalla realtà che viviamo. “Oggi ci vengono richiesti ingenti investimenti sulla catena tecnologica, la transizione digitale, a causa anche delle carenze del passato e non si può non pensare che gli investimenti in tal senso non vengano tenuti in considerazione nella governance economica, che deve essere più attenta alla crescita che alla stabilità”, aggiunge Meloni.

Per quel che riguarda l'Ucraina, prosegue. “non c’è nell’attuale contesto in Ucraina una misura più efficace di garantire un equilibrio delle forze in campo. Questo può favorire la negoziazione che deve tenere presente chi è l’aggressore e chi l’aggredito”. “La linea italiana è molto chiara”, conclude la premier.

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