Nel ricordo di Carlo Alberto dalla Chiesa: “Un esempio immortale di coraggio e legalità”

Nel 43° anniversario dell’attentato mafioso che costò la vita al Generale dalla Chiesa, a sua moglie e all’agente di scorta, Michele Grillo, Segretario Generale dell’Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti della Repubblica Italiana (APAMRI), rende omaggio alla loro memoria con un messaggio di profondo significato civile e morale.

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Mercoledì 03 Settembre 2025
Roma - 03 set 2025 (Prima Pagina News)

Nel 43° anniversario dell’attentato mafioso che costò la vita al Generale dalla Chiesa, a sua moglie e all’agente di scorta, Michele Grillo, Segretario Generale dell’Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti della Repubblica Italiana (APAMRI), rende omaggio alla loro memoria con un messaggio di profondo significato civile e morale.

Quarantatré anni fa, la mano vile e sanguinaria della mafia spezzava tre vite e feriva per sempre la coscienza del Paese. Il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, Prefetto di Palermo da appena cento giorni, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo cadevano vittime di un attentato che segnò una delle pagine più buie della storia italiana.

Oggi, nel giorno dell’anniversario, l’Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti della Repubblica Italiana (APAMRI) ha voluto ricordare con parole cariche di gratitudine e di impegno i martiri della legalità.

“Il sacrificio del Generale dalla Chiesa – ha dichiarato Michele Grillo, Segretario Generale dell’APAMRI – rimane un faro acceso per tutti coloro che credono nella giustizia, nella libertà e nello Stato di diritto. La sua vita, spezzata con ferocia, ci ricorda che la lotta contro la criminalità organizzata non conosce tregua e che ognuno di noi ha il dovere di custodire e tramandare i valori per i quali lui, Emanuela e Domenico hanno dato tutto. Non basta commemorare: bisogna agire ogni giorno, nelle istituzioni e nella società civile, per sradicare il male e costruire un’Italia più giusta e sicura”.

Con parole semplici ma profonde, Michele Grillo ha voluto sottolineare come la memoria di quella tragica sera del 1982 non debba restare confinata nei libri di storia o nelle cerimonie ufficiali, ma tradursi in un impegno quotidiano.

“Il loro coraggio – ha concluso – è la nostra eredità. Ed è nostro compito far sì che quel sacrificio non sia mai stato vano.”


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