Pippo Baudo: chiusa la camera ardente, domani i funerali nella sua Militello

Giorgio Panariello: "Baudo è il santo patrono del varietà. Varietà che purtroppo sta un po' scomparendo e che invece andrebbe rivalutato perché secondo me è una forma di spettacolo di cui abbiamo il copyright".

(Prima Pagina News)
Martedì 19 Agosto 2025
Roma - 19 ago 2025 (Prima Pagina News)

Giorgio Panariello: "Baudo è il santo patrono del varietà. Varietà che purtroppo sta un po' scomparendo e che invece andrebbe rivalutato perché secondo me è una forma di spettacolo di cui abbiamo il copyright".

Si è chiusa alle 12 la camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie di Roma per ricordare Pippo Baudo, il celebre conduttore televisivo scomparso a 89 anni lo scorso 16 agosto.

La bara è stata accolta da una fila che arrivava fino a Viale Mazzini. Tra i primi ad arrivare, la figlia Tiziana, seguita da Piero Chiambretti e Amadeus, che, al suo arrivo, non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Secondo Giorgio Panariello, che è arrivato insieme a Marco Masini, Baudo è "il santo patrono del varietà. Varietà che purtroppo sta un po' scomparendo e che invece andrebbe rivalutato perché secondo me è una forma di spettacolo di cui abbiamo il copyright". "Spero che questa scomparsa possa aver acceso un faro sul varietà, che se ne sta andando piano piano", ha aggiunto. Gli eredi? "Sono tanti, lui stesso lo ha detto tante volte, però io per patriottismo direi Carlo Conti".

Senza Baudo, ha ricordato, invece, Masini, "non sarebbe mai uscita 'Vaffanculo'. È stato il primo a sdoganarla e quindi a darmi la possibilità di farla arrivare a tutti e per questo lo ringrazierò sempre. Un grande coraggio che forse oggi manca nelle canzoni". "Sicuramente aveva capito che il tempo stava cambiando, sia da un punto di vista di evoluzione musicale stessa, sia da un punto di vista di mercato, di sistema e divulgazione - ha continuato -. Il passaggio dall'analogico al digitale l'aveva previsto. Questo vuol dire avere una visione a 360 gradi di quello che era il passato, di quello che è il presente e quello che sarà il futuro".

"Fino all'ultimo, era gennaio di quest'anno", Baudo "ha saputo che avrei messo in scena, la serie su Livatino, il giudice, e mi ha telefonato, perché aveva saputo che Papa Francesco aveva voluto questo progetto e mi aveva incontrato". Lo ha detto Michele Placido, entrando alla camera ardente di Baudo. "Era curioso - ha proseguito -, ed era felice che io fossi regista". Di lui, l'attore ha anche ricordato "la tenerezza".

"L'altro ieri guardavo quando lui, dopo il successo di Romanzo Criminale, il film, mi chiese di coprodurre - lui direttore artistico, io regista e interprete - Mastro Don Gesualdo di Verga, ci teneva molto a questo progetto", ha continuato Placido.

Una commossa Ambra Angiolini, arrivata dopo Placido, ha ringraziato Baudo per averla "rimessa in carreggiata quando ne avevo bisogno. Era un uomo gentile che chiedeva sempre prima 'come stai'. E questa credo che sia una bellissima cosa, non scontata". Presenti alla camera ardente anche il giornalista Salvo Sottile e l'attore Maurizio Mattioli. 

I funerali di Pippo Baudo sono in programma per domani, nella sua Militello Val di Catania, e saranno trasmessi in diretta televisiva dal Tg1.


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