Protagonisti della manifestazione Servitori, non servi per far sbocciare La Primavera delle Forze di Polizia

Il Comitato Funzionari di Polizia in una nota sulla manifestazione di martedì 22 ottobre.

(Prima Pagina News)
Sabato 19 Ottobre 2019
Roma - 19 ott 2019 (Prima Pagina News)

Il Comitato Funzionari di Polizia in una nota sulla manifestazione di martedì 22 ottobre.

“Per troppo tempo abbiamo sopportato in silenzio che le aggressioni nei confronti di poliziotti, carabinieri, finanzieri, penitenziari, vigili del fuoco ed operatori di polizia locale diventassero sempre più frequenti, fino a diventare ormai quotidiane, senza che vi fosse da parte delle Istituzioni una risposta pronta, concreta ad efficace: adesso basta, siamo stanchi”. Così in una nota il Comitato Funzionari di Polizia, che aggiunge “Ogni giorno i nostri colleghi nelle strade vengono sbeffeggiati dai criminali che hanno arrestato il giorno prima anche mandando qualcuno di noi in ospedale e la stessa cosa accade nelle carceri, dove i veri prigionieri sono ormai i colleghi penitenziari, obbligati a stare al loro posto mentre i detenuti vagano liberi per l’istituto”. “La nostra dignità di professionisti della sicurezza non può continuare ad essere calpestata senza che arrivi dallo Stato che serviamo una risposta tempestiva ed adeguata: la Legge deve tutelare chi la serve non meno di quanto salvaguardi chi la viola, che deve subire conseguenze immediate, tangibili ed ineluttabili, altrimenti la credibilità dello Stato scompare irrimediabilmente”, precisa il CSPS. “E bisogna anche riparare ai disastrosi danni prodotti negli anni dai tagli lineari alle spese per la sicurezza, in modo da garantire certezza di risorse per l’acquisto e la manutenzione di dotazioni idonee ed efficienti: per questo – prosegue la nota – abbiamo risposto immediatamente all’appello di Andrea Cecchini e saremo con lui protagonisti della manifestazione ‘Servitori, non servi’”. Il nostro obiettivo è far sì che la politica nel suo complesso comprenda lo stato di malessere di tutti noi, per questo scendiamo in piazza: martedì 22 ottobre torneremo in piazza Montecitorio e non per chiedere un aumento dei nostri magrissimi stipendi, ma per essere finalmente ascoltati dai politici e dallo Stato che si è dimenticato dei suoi Servitori e far sbocciare “La Primavera delle Forze di Polizia”.


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