Sciopero, Landini: "C’è un Paese che chiede un cambio di rotta"

"Questa legge di bilancio non affronta l’emergenza salariale e sociale che milioni di persone stanno vivendo nel nostro Paese e continua a scaricare i costi della crisi su lavoratori, pensionati e giovani".

(Prima Pagina News)
Venerdì 12 Dicembre 2025
Roma - 12 dic 2025 (Prima Pagina News)

"Questa legge di bilancio non affronta l’emergenza salariale e sociale che milioni di persone stanno vivendo nel nostro Paese e continua a scaricare i costi della crisi su lavoratori, pensionati e giovani".

“La grande partecipazione che vediamo oggi dimostra che c’è un Paese che chiede un cambio di rotta e non si rassegna all’idea che le disuguaglianze siano inevitabili”.

Così il Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine della manifestazione di quest'oggi a Firenze, in merito allo sciopero contro la manovra.

“Questa piazza rappresenta lavoratori, pensionati, studenti, persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese – ha dichiarato- e che non trovano nella legge di bilancio risposte adeguate ai loro bisogni”.

Secondo il leader della Cgil, “serve una politica industriale, serve investire nel lavoro stabile e sicuro, serve rafforzare la sanità e l’istruzione pubblica”.

“Non chiediamo privilegi – ha proseguito – ma scelte giuste che rimettano al centro il lavoro e la coesione sociale”.

“Questa legge di bilancio non affronta l’emergenza salariale e sociale che milioni di persone stanno vivendo nel nostro Paese e continua a scaricare i costi della crisi su lavoratori, pensionati e giovani”, ha continuato.

“Abbiamo salari tra i più bassi d’Europa, una sanità pubblica in difficoltà, pensioni sempre più povere e una precarietà che colpisce soprattutto le nuove generazioni – ha detto ancora Landini – ma nella manovra non vediamo risposte strutturali a questi problemi”.

“Servirebbe una riforma fiscale che faccia pagare di più a chi ha di più e un grande piano di investimenti pubblici”, mentre “si continua invece a ridurre il ruolo dello Stato e dei servizi essenziali. E’ per questo che siamo in piazza oggi – ha concluso il leader della Cgil – perché il lavoro e la dignità delle persone devono tornare al centro delle scelte politiche”.


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