Scoperto il covo di Matteo Messina Denaro, viveva in uno stabile a Campobello di Mazara (Tp)
Il generale Pasquale Angelosanto, 'al suo interno confidiamo di trovare elementi significativi per lo sviluppo delle indagini e per capire chi ha protetto il latitante, faremo repertamenti biologici a questo scopo'.
(Prima Pagina News)
Martedì 17 Gennaio 2023
Trapani - 17 gen 2023 (Prima Pagina News)
Il generale Pasquale Angelosanto, 'al suo interno confidiamo di trovare elementi significativi per lo sviluppo delle indagini e per capire chi ha protetto il latitante, faremo repertamenti biologici a questo scopo'.
E' stato scoperto, dai Carabinieri del Ros e dalla Procura di Palermo, il covo dove si nascondeva Matteo Messina Denaro, arrestato ieri alla Clinica La Maddalena di Palermo, dopo una latitanza durata trent'anni.

Il boss mafioso si nascondeva in uno stabile a Campobello di Mazara, nel Trapanese, paese d'origine del suo favoreggiatore Giovanni Luppino, anche lui arrestato ieri.

“Riteniamo che sia l’abitazione utilizzata nell’ultimo periodo come stabile occupazione. Al suo interno confidiamo di trovare elementi significativi per lo sviluppo delle indagini e per capire chi ha protetto il latitante, faremo repertamenti biologici a questo scopo”, ha detto a Sky Tg 24 il Comandante del Ros, Gen. Pasquale Angelosanto, commentando la scoperta del covo.

Il paese, ha proseguito, è “sotto l’influenza del latitante”, e si pensa che lì abbia vissuto di recente. Quando le Forze dell'Ordine sono entrate nello stabile, ha aggiunto, “non c’era nessuno”.

“Denaro non era soltanto un latitante di mafia. Era un latitante con un ruolo ben definito dentro l’organizzazione di Cosa Nostra, è il capo della provincia mafiosa trapanese. Da qui, nasce l’esigenza di proteggersi sfruttando tutti i favoreggiatori e la rete interna di Cosa Nostra”, ha precisato Angelosanto. Perciò Messina Denaro è stato individuato nelle immediate vicinanze di Trapani, “dove ha passato gran parte delle sua latitanza”.

Le indagini, ha proseguito il Comandante, darebbero conferma del fatto che “almeno nell’ultimo anno, per le sue condizioni di salute, non si fosse mai allontanato dalla Sicilia”, mentre ci sono prove che avrebbe trascorso dei periodi in altre zone d'Italia e all'estero.

Angelosanto ha poi aggiunto che, dopo che le Forze dell'Ordine l'avevano riconosciuto all'accettazione della clinica, da parte del capomafia non c'è stato “alcun tentativo di fuga”.

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