Sinovac e Green Pass. Le proteste della comunità cinese in Italia ora sono sotto i riflettori di tutto il mondo
Le nuove norme contenute sulla obbligatorietà del Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro, affermano i vertici della comunità cinese in Italia, sono penalizzanti nei loro confronti perché nella loro madrepatria sono stati vaccinati col Sinovac che il Green Pass non riconosce valido.
di Francesco Tortora
Mercoledì 20 Ottobre 2021
Prato - 20 ott 2021 (Prima Pagina News)
Le nuove norme contenute sulla obbligatorietà del Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro, affermano i vertici della comunità cinese in Italia, sono penalizzanti nei loro confronti perché nella loro madrepatria sono stati vaccinati col Sinovac che il Green Pass non riconosce valido.
Finisce sulle agenzie stampa internazionali il “caso” della comunità cinese che vive e lavora in Italia, in merito ai recenti provvedimenti adottati dal Governo italiano alla luce dell’ottenimento del Green Pass.

Le vicende prendono avvio a Prato. Una delle comunità cinesi più grandi d'Italia afferma di essere ingiustamente penalizzata dal lasciapassare sanitario COVID-19 obbligatorio del Governo e ha chiesto alle autorità un'interpretazione flessibile delle regole.

Il cosiddetto Green Pass, che mostra la prova dell'immunità al COVID attraverso la vaccinazione, un'infezione precedente o un test negativo, ha scatenato proteste in diverse città italiane da quando il governo lo ha reso obbligatorio nei luoghi di lavoro dal 15 ottobre.

Le ultime lamentele arrivano dalla comunità cinese di Prato, forte di 25.000 persone, cresciuta intorno all'industria tessile locale. Molti sono stati inoculati in Cina con il vaccino cinese Sinovac, che però in Italia non è qualificato ai fini dell’ottenimento del Green Pass.

Il capo della comunità cinese pratese, Luca Zhou Long, ha scritto al presidente della Toscana Eugenio Giani chiedendogli di risolvere "l'ostacolo burocratico" che impedisce a molti cinesi di andare al lavoro. "E' chiaro che questa situazione comporta notevoli difficoltà per la produzione, non per la mancanza di vaccinazione ma per l'impossibilità di ottenere il certificato", ha scritto Long nella lettera resa pubblica martedì.

Gli unici vaccini riconosciuti dall'Italia ai fini del Green Pass sono Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson e AstraZeneca, e il primo ministro Mario Draghi ha espresso personalmente scetticismo su Sinovac.

"Il vaccino cinese ... ha dimostrato di non essere adeguato", ha detto il Premier Mario Draghi in persona a giugno. Né il Governo centrale né le autorità toscane hanno finora risposto all'appello di Long ma la comunità cinese di Prato potrebbe trarre speranza da un caso simile che coinvolge San Marino.

San Marino, a differenza dell'Italia, ha autorizzato l'uso del vaccino russo Sputnik e Roma questa settimana ha stabilito che i residenti dell'enclave che lavorano in Italia e hanno effettuato il vaccino russo sarebbero esentati dal dover portare con sé un Green Pass fino al 31 dicembre.

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