Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Lavrov: "Trump vuole arrivare alla pace".
Lavrov: "Trump vuole arrivare alla pace".
"La Russia non rifiuta nessun formato riguardante i negoziati sull'Ucraina: né bilaterale né trilaterale". Così il Ministro russo degli Esteri, Serghiei Lavrov, citato dall'agenzia di stampa Tass.
"L'importante è che qualsiasi formato - 1+1, 1+', o i molti formati multilaterali, anche nell'ambito dell'ONU - sia utilizzato non per far sì che il giorno dopo qualcuno scriva sui giornali, lo mostri in televisione la sera o lo commenti sui social cercando di raccogliere fuffa propagandistica", ha proseguito Lavrov.
"Le garanzie di sicurezza ci saranno", ha scritto, su Telegram, il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, evidenziando che il tavolo sul tema continuerà "anche domani". "Ieri si sono tenuti importanti colloqui a Washington con il presidente degli Stati Uniti e i leader europei. Si tratta di un passo davvero significativo verso la fine della guerra e la sicurezza dell'Ucraina e del nostro popolo", ha riaffermato Zelensky. "Stiamo già lavorando sui contenuti concreti delle garanzie di sicurezza. Oggi continuiamo il coordinamento a livello di leader, ci saranno discussioni, stiamo preparando i formati appropriati".
Mosca crede che Trump voglia "sinceramente raggiungere un risultato che sarà a lungo termine, stabile, affidabile" per la pace in Ucraina. E' quanto ha dichiarato il Ministro russo degli Esteri, Serghiei Lavrov, in un'intervista all'emittente Rossiya-24 citata dalla Tass. "Il presidente Trump e il suo team, soprattutto dopo il vertice in Alaska, hanno iniziato ad affrontare molto più profondamente la risoluzione di questa crisi, comprendendo che è necessario eliminare le cause primarie, come noi, come il presidente Putin, abbiamo costantemente detto", ha contiuato, aggiungendo che l'obiettivo di Mosca "non è mai stato" conquistare territori, ma "la protezione" delle popolazioni russe residenti.
"Vorrei sottolineare ancora una volta - ha detto - che non abbiamo mai detto che dovevamo semplicemente conquistare qualche territorio. Né la Crimea, nè il Donbass né la Novorossiya (termine con cui si intendono anche le altre regioni rivendicate da Mosca, ndr) sono stati mai il nostro obiettivo".
Stamani, il premier inglese Keir Starmer presiederà un vertice virtuale della "coalizione dei volenterosi", a seguito dei colloqui alla Casa Bianca. E' quanto fa sapere Downing Street, aggiungendo che il premier laburista informerà i leader dei Paesi alleati sull'esito del vertice e discuterà delle prossime azioni da compiere. Tema centrale dell'incontro saranno le garanzie di sicurezza per l'Ucraina in un processo di pace di cui hanno parlato Trump e Zelensky a Washington con gli altri leader europei. A co-presiedere il vertice sarà il Presidente francese, Emmanuel Macron, come ha spiegato l'Eliseo. Tra i partecipanti dovrebbero esserci anche il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz, e il premier polacco Donald Tusk.
"Ginevra potrebbe essere la sede giusta" per i colloqui tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, l'Italia è favorevole che si svolgano a Ginevra perché è un Paese che ha sempre lavorato per la costruzione della pace. Roma sarebbe stata anche una sede ideale, voluta da americani, ucraini e anche dagli altri ma c'è il problema della Corte Penale internazionale, quindi sarebbe stato più complicato. Credo che la sede di Ginevra possa essere la sede migliore, l'Italia è favorevole, lo dirò anche oggi al ministro Cassis". Così, al suo arrivo a Berna, in Svizzera, il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Durante gli incontri alla Casa Bianca con Donald Trump, sono stati fatti "veri progressi" verso la pace in Ucraina. Così, alla Bbc, il premier inglese Keir Starmer. I colloqui con Trump e Zelensky, ha aggiunto, sono stati "positivi e costruttivi". Starmer ha anche sottolineato il "vero senso di unità" emerso durante gli incontri.
Il Comitato dei 27 Ambasciatori dell'Unione europea (Coreper) si sono riuniti la notte scorsa, verso l'una, per un primo rapido riassunto sugli incontri di Washington e in vista del vertice in videoconferenza dei leader europei, indetta dal Presidente del Consiglio Europeo, Antònio Costa, per le 13 di oggi, a cui parteciperà anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Domani, invece, ci sarà una riunione in videoconferenza del Collegio dei commissari Ue.
"L'importante incontro di ieri a Washington potrebbe segnare la svolta per un percorso di pace in Ucraina che tutti abbiamo desiderato e per cui abbiamo lavorato". Così, su X, la residente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. "Dopo il vertice in Alaska tra Stati Uniti e Russia, l'impegno del presidente Trump, del Presidente Zelensky e dei leader dell'Unione Europea significa che una possibilità di vera pace è ora realistica. Difficile, ma non impossibile.
L'Unione Europea è fondamentalmente un progetto di pace. Ci siamo sempre battuti e sempre ci impegneremo per la pace. Conosciamo fin troppo bene il costo della guerra. Una vera pace deve essere costruita su solide garanzie di sicurezza per l'Ucraina, affinché duri e non venga semplicemente rimandata a una guerra più grande in futuro.
Sappiamo che la pace deve basarsi sul principio che nulla riguarda l'Ucraina senza l'Ucraina. Sappiamo che un'Ucraina che non riceve sostegno, che non ha la forza di scoraggiare coloro che vorrebbero prenderla con la forza, non sarà in grado di trovare quella pace sfuggente".
"Questo - ha concluso Metsola - è ciò che l'Europa afferma fin dal primo giorno. Ecco perché siamo al fianco dell'Ucraina. Ecco perché l'Europa continuerà a fare la sua parte".
All'indomani degli incontri alla Casa Bianca, la Cina dà il suo sostegno a "tutti gli sforzi" per raggiungere la pace in Ucraina. "La Cina crede sempre che il dialogo e il negoziato siano l'unica soluzione alla crisi ucraina", ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri, Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano, aggiungendo che Pechino "sostiene tutti gli sforzi utili a contribuire alla pace".
In un'intervista rilasciata ieri alla Bbc, il premier britannico Keir Starmer ha riferito che i negoziati sulle garanzie di sicurezza continueranno oggi. "Ora lavoreremo con gli Stati Uniti su queste garanzie di sicurezza", ha dichiarato Starmer, parlando a Washington. "Abbiamo incaricato i nostri team. Alcuni di loro arriveranno addirittura domani", cioé oggi, " per iniziare il lavoro dettagliato al riguardo". Le garanzie, ha aggiunto Starmer, "rassicureranno i cittadini europei, ucraini, ma in particolare quelli del Regno Unito". Sempre ieri, parlando con i giornalisti alla Casa Bianca, il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto che le garanzie di sicurezza saranno formalizzate entro i prossimi dieci giorni.
"A Washington ci sono stati dei colloqui importanti.... è stato fatto un passo importante, una dimostrazione di vera unità tra Europa e Stati Uniti", ha scritto Zelensky su Telegram, dopo gli incontri avvenuti a Washington, riaffermando che "le garanzie di sicurezza" sono "una questione fondamentale, come punto di partenza per porre fine alla guerra".
"I leader sono venuti di persona per sostenere l'Ucraina e discutere di tutto ciò che ci avvicinerà a una pace reale, a un'architettura di sicurezza affidabile che proteggerà l'Ucraina e tutta l'Europa - ha aggiunto Zelensky -. Continuiamo a lavorare, a coordinare le nostre azioni con tutti gli alleati che desiderano porre fine alla guerra in modo dignitoso. Grazie a tutti coloro che ci aiutano".
Il luogo dove Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky si incontreranno sarà deciso a breve. A dirlo è stato il Presidente francese, Emmanuel Macron, citato da Bloomberg. Il trilaterale tra Putin, Zelensky e Trump dovrebbe svolgersi entro le prossime settimane, ha proseguito il capo dell'Eliseo, precisando che anche l'Europa deve potersi sedere al tavolo.