Vittoria Figec sull'Inpgi: la Presidente Macelloni non sarà commissario
Finanziaria, accolto l’appello della Figec sull’Inpgi: cancellato l’automatismo del presidente commissario. Il Governo garantisce il rispetto delle regole.
(Prima Pagina News)
Sabato 24 Dicembre 2022
Roma - 24 dic 2022 (Prima Pagina News)
Finanziaria, accolto l’appello della Figec sull’Inpgi: cancellato l’automatismo del presidente commissario. Il Governo garantisce il rispetto delle regole.
«Il Governo Meloni ha scongiurato l’automatismo che avrebbe consentito all’attuale presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni, di indossare i panni di commissario ad acta e approvarsi da sola lo Statuto, da lei proposto e sostenuto, ma bocciato dal Consiglio Generale dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani».

Lo affermano Carlo Parisi e Lorenzo Del Boca, rispettivamente segretario generale e presidente della Figec, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, federata alla Cisal, «ringraziando il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Governo per aver garantito la terzietà dell’Inpgi cancellando dal maxiemendamento approvato dalla Camera dei deputati, con il voto di fiducia, la frase del comma 2 dell’art. 58-bis del “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025” denominato “Disposizioni in materia di enti di previdenza di diritto privato”, che prevedeva l’inserimento del comma 116 bis all’art. 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234.

Ovvero che “decorso inutilmente il termine del 31 gennaio 2023 di cui al comma precedente, i Ministeri vigilanti nominano un commissario ad acta, individuato nella persona del Presidente dell’Ente”».

A lanciare, martedì scorso, l’appello al presidente del Consiglio e al Governo era stata, infatti, la Figec Cisal evidenziando che «le modifiche allo Statuto presentate dalla Macelloni a nome della maggioranza dell’Inpgi, sono finalizzate a istituzionalizzare in esclusiva, con il coordinamento della Fnsi, gli uffici locali dell’Istituto nelle sedi delle Associazioni Regionali di Stampa federate alla Fnsi e, di conseguenza, blindare il flusso di contributi ad un sindacato che dal 28 luglio scorso non è più unico, considerato che è nata la Figec, Federazione Italiana Giornalismo Comunicazione, federata alla Cisal.

E nonostante il passaggio della Gestione principale all’Inps, il 1° luglio scorso, nel nuovo Inpgi, destinato esclusivamente ai lavoratori autonomi che, come avviene già in tutte le altre 19 casse privatizzate, esclude la presenza delle parti sociali (Fnsi e Fieg)».

«Pertanto, – osservano Parisi e Del Boca – se entro il 31 gennaio 2023 il Consiglio Generale dell’Inpgi non riuscirà ad approvare il nuovo Statuto con la maggioranza qualificata richiesta (alla presenza di due terzi dei componenti del Consiglio generale e con il voto favorevole dei tre quarti dei presenti), spetterà a un commissario ad acta nominato dai ministeri vigilanti scrivere le regole nel rispetto della terzietà dell’Inpgi e dei 46 mila 500 giornalisti lavoratori autonomi iscritti all’Istituto».

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