#Covid-19, Ema: ragionevole considerare somministrazione quarta dose vaccini a soggetti immunodepressi
Il responsabile per i vaccini dell'Ema, Marco Cavaleri: "Al momento non ci sono dati sulla necessità e sul valore nella popolazione generale e con gli attuali vaccini. Quando ci saranno nuovi dati, sarà rivalutato".
(Prima Pagina News)
Martedì 18 Gennaio 2022
Roma - 18 gen 2022 (Prima Pagina News)
Il responsabile per i vaccini dell'Ema, Marco Cavaleri: "Al momento non ci sono dati sulla necessità e sul valore nella popolazione generale e con gli attuali vaccini. Quando ci saranno nuovi dati, sarà rivalutato".
"La somministrazione ripetuta di dosi di booster" del vaccino anti-Covid "con intervalli molto brevi può ridurre il livello di anticorpi sviluppato da ogni dose" e "quindi potenzialmente ridurre l’efficacia della vaccinazione nel tempo".

Così il responsabile del settore vaccini dell'Agenzia Europea del Farmaco (Ema), Marco Cavaleri, durante un briefing con la stampa.

"Condurre vaste campagne di vaccinazione più volte l’anno è una sfida dal punto di vista operativo e porta a fatica sociale tra cittadini", prosegue.

Per quanto riguarda la somministrazione della quarta dose del vaccino, "al momento non ci sono dati sulla necessità e sul valore nella popolazione generale e con gli attuali vaccini. Quando ci saranno nuovi dati, sarà rivalutato".

"Nelle persone con sistemi immunitari compromessi sarebbe ragionevole considerare la somministrazione della quarta dose già ora".

La task force dell'Ema, inoltre, evidenzia che sono in aumento le prove che indicano che i vaccini a mRna non arrecano alcuna complicazione per le donne in gravidanza e i loro nascituri.

Nel merito, l'Agenzia ha reso noto che è stata "intrapresa una revisione dettagliata di diversi studi che hanno coinvolto circa 65mila gravidanze in diverse fasi", durante la quale non sono stati ravvisati aborti spontanei, complicazioni durante la gestazione, nascite prima del termine o malformazioni nei feti.

Inoltre, nonostante il fatto che i dati presentino ancora limitazioni, i risultati sembrano essere coerenti in tutti gli studi in cui sono oggetto d'esame.

Gli studi, evidenzia ancora la task force, hanno anche dimostrato che i vaccini possono ridurre il rischio di ospedalizzazioni e morte anche per le donne in gravidanza, e gli effetti collaterali più comuni sono proprio quelli della popolazione vaccinata a livello complessivo. Per cui, "le persone in gravidanza o che potrebbero rimanere incinte nel prossimo futuro sono incoraggiate a vaccinarsi in linea con le raccomandazioni nazionali".

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