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"L'Occidente ha provocato la crisi ucraina. Tutti credevano che in un breve periodo di tempo avrebbero distrutto e fatto crollare la Russia".
"L'Occidente ha provocato la crisi ucraina. Tutti credevano che in un breve periodo di tempo avrebbero distrutto e fatto crollare la Russia".
Gli europei sono dei "porcellini" che si sono accodati alla politica dell'ex presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sperando che la Russia sarebbe crollata e che avrebbero tratto vantaggi da questo. A dirlo è stato il presidente russo, Vladimir Putin, accusando l'Occidente di aver fatto scatenare la guerra in Ucraina nell'intento di provocare un crollo di Mosca. "Tutti credevano che in un breve periodo di tempo avrebbero distrutto e fatto crollare la Russia".
Siamo pronti a negoziare, ma il dialogo con i leader europei è improbabile, ha detto Putin, nel corso di una riunione allargata del Consiglio del Ministero russio della Difesa. “L’amministrazione statunitense sta dimostrando tale prontezza. Siamo impegnati nel dialogo con loro”, ha detto. “Spero che lo stesso accada in Europa. È improbabile che ciò accada con le attuali élite politiche. Ma in ogni caso, sarà inevitabile man mano che continuiamo a rafforzare la nostra posizione. Se non con gli attuali politici, allora con un cambiamento nelle élite politiche in Europa”, ha aggiunto Putin, citato dalla Tass.
"La Nato si sta preparando a un confronto militare con la Russia. I piani dell'alleanza prevedono il raggiungimento della prontezza per tali azioni entro il 2030. I funzionari della Nato lo hanno dichiarato apertamente e ripetutamente". Così il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, citato da Interfax, nel corso della riunione del Consiglio del ministero della Difesa, aggiungendo che questo è indicato da alcuni elementi.
Il Parlamento Europeo dà il suo sostegno all'intesa raggiunta con i Paesi Ue sullo stop alle importazioni di gas russo.
La nuova legge, adottata mercoledì in via definitiva, mira a proteggere gli interessi dell'UE dall'uso delle forniture energetiche come arma da parte della Federazione russa.
La normativa, già concordata con il Consiglio, è stata approvata con 500 voti favorevoli, 120 voti contrari e 32 astensioni. Una volta che il regolamento sarà entrato in vigore, all'inizio del 2026, il gas naturale liquefatto russo (GNL) sul mercato spot sarà vietato nell'UE, mentre le importazioni di gas da gasdotto verranno gradualmente eliminate entro il 30 settembre 2027. La nuova legge stabilisce anche sanzioni che gli Stati membri dovranno applicare agli operatori in caso di violazioni.
Durante i negoziati con la presidenza danese del Consiglio, i deputati hanno spinto per introdurre un divieto di tutte le importazioni di petrolio russo e hanno ottenuto l'impegno della Commissione europea a presentare una normativa in materia all'inizio del 2026, in modo che un divieto effettivo possa entrare in vigore il prima possibile e comunque entro la fine del 2027.
I deputati hanno anche insistito affinché siano previste condizioni più rigorose per la sospensione temporanea del divieto di importazione in situazioni di emergenza relative alla sicurezza energetica dell'UE. Per colmare eventuali lacune ed evitare l'elusione, gli operatori dovranno fornire alle autorità doganali maggiori dettagli sul paese di produzione del gas prima di poterlo importare o stoccare.
"Si tratta di un voto storico: l’UE compie passi da gigante verso una nuova era libera dal gas e dal petrolio russi. La Russia non potrà mai più usare le esportazioni di combustibili fossili come un’arma contro l’Europa. Il Parlamento europeo ha avuto priorità fondamentali: accelerare il più possibile il calendario per il divieto del gas via gasdotto, anticipare di un intero anno il divieto dei contratti di GNL a lungo termine e impedire che le norme vengano aggirate. Ora dobbiamo agire senza indugi per attuare questo accordo e concentrare l’attenzione sulle importazioni di petrolio, rispetto alle quali chiederemo conto alla Commissione europea del suo impegno a presentare una proposta legislativa all’inizio del prossimo anno", ha dichiarato Ville Niinistö (Verdi/ALE, Finlandia), relatore per la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE).
"Il voto di oggi invia un messaggio chiaro e forte: l’Europa non sarà mai più dipendente dal gas russo. Si tratta di un risultato di grande rilievo per l’Unione europea e di una svolta storica nella politica energetica europea. Abbiamo rafforzato la proposta iniziale della Commissione europea introducendo un percorso verso il divieto del petrolio e dei suoi prodotti, ponendo fine ai contratti a lungo termine prima di quanto originariamente previsto e garantendo sanzioni in caso di inadempienza", ha dichiarato Inese Vaidere (PPE, Lettonia), relatrice per la commissione per il commercio internazionale.
La legge dovrà ora essere formalmente adottata dal Consiglio prima della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e l’entrata in vigore.
Se l'Ucraina continuerà a rifiutare accordi sostanziali per la soluzione della guerra, la Russia raggiungerà i suoi obiettivi militarmente. Così il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso di una riunione con gli alti vertici del ministero della Difesa.
“Se la parte avversaria e i suoi sponsor stranieri si rifiuteranno di avviare colloqui seri, la Russia conseguirà la liberazione delle sue terre storiche con mezzi militari”, ha dichiarato.
Il capo del Cremlino, però, ha riaffermato che Mosca preferisce risolvere la crisi con la diplomazia: il nostro obiettivo è quello di “eliminare le cause profonde del conflitto in Ucraina attraverso la diplomazia”, se ci sono le condizioni per dialogare concretamente.
"Anche il sistema missilistico a medio raggio Oreshnik con missile ipersonico entrerà in servizio operativo entro la fine dell'anno", ha continuato Putin, ripreso da Ria Novosti.
“Accogliamo con favore i progressi compiuti oggi nel nostro dialogo con la nuova amministrazione americana”, ha proseguito, citato dalla Tass, evidenziando che Mosca vuole continuare la cooperazione con i paesi europei e la formazione di un sistema di sicurezza unificato nell'Euroasiatico, ma la gran parte delle nazioni europee non si impegna a dialogare.
“Ci rifiutiamo fornire garanzie nel caso ci fosse una proposta sui beni congelati” russi, “abbiamo la stessa posizione del Belgio. Il Belgio è il Paese più importante in questo dibattito. Sono stato qui la settimana scorsa e ho parlato con il premier De Wever e mi ha spiegato il problema. Quindi vedremo quale sarà la posizione. Perché anche altri Paesi, come l’Italia e altri Paesi, l’hanno cambiata. Quindi, ci saranno negoziati fino all’ultimo in Consiglio e vedremo quale sarà la proposta finale”. Così il premier ceco Andrej Babis, arrivando al pre-summit dei Patrioti a Bruxelles.
“Sono stato qui a Bruxelles l’ultima volta il 16 dicembre 2021, come premier, poi abbiamo perso le elezioni. E ora, esattamente quattro anni dopo, torno e vedo che l’Europa sta discutendo delll’allargamento e dell’immigrazione ed è sempre la stessa storia. Nessun progresso, nessuna soluzione, nessun risultato. Quindi, se si vuole essere competitivi contro gli Stati Uniti o la Cina, il processo decisionale dell’Unione europea deve cambiare. Altrimenti lo non saremo”, ha proseguito Babis.
Il Regno Unito trasferirà all'Ucraina 2,5 miliardi di sterline di interessi ricavati dai fondi congelati all'oligarca russo Roman Abramovich. Lo ha annunciato il premier britannico, Keir Starmer, nel corso dell'ultimo Question Time alla Camera dei Comuni prima della pausa natalizia. Lo riporta il Guardian. “Il tempo stringe perché Roman Abramovich onori l’impegno preso al momento della vendita del Chelsea FC e trasferisca i 2,5 miliardi di sterline a una causa umanitaria per l’Ucraina”, ha detto Starmer, “questo governo è pronto a farlo rispettare attraverso i tribunali, affinché ogni centesimo raggiunga coloro le cui vite sono state distrutte dalla guerra illegale di Putin”.
E' necessario usare gli asset russi congelati per aiutare l'Ucraina: è quanto ha ribadito il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz, parlando oggi al Bundestag. “Da un lato si tratta naturalmente di aiutare l’Ucraina, ma dall’altro si tratta anche di inviare un chiaro segnale alla Russia”, ha dichiarato Merz, secondo quanto riferiscono i media tedeschi, “ovvero che utilizzeremo i beni che si trovano qui per contribuire a porre fine a questa guerra il più rapidamente possibile”. Bisogna aumentare la pressione su Mosca, ha continuato.
Il Belgio continua a chiedere una discussione approfondita delle due opzioni domani, quella sul tavolo” del prestito sugli asset russi, “e quella in sospeso” sul prestito garantito dal bilancio europeo. Il governo belga “continua a credere che il prestito di riparazione non sia l’unica opzione per aiutare l’Ucraina” e “preferirebbe l’opzione di un prestito garantito dal margine di bilancio dell’Ue”, ha fatto sapere una fonte diplomatica Ue, in vista del Consiglio Europeo. Questo prestito “offre piena chiarezza e prevedibilità”, assicurando un metodo “più economico, più rapido e più trasparente e che offre, sempre di più, maggiore chiarezza. È un esercizio ben noto e rappresenterebbe una forte dichiarazione di sostegno all’Ucraina”, ha proseguito la fonte.
“Nelle proposte della Commissione del 3 dicembre c’erano due opzioni. Ne abbiamo discusso diverse volte e, a un certo punto, la presidenza danese ha deciso di accantonare la prima opzione, sostenendo che non vi è unanimità a sostegno di tale opzione. Da allora, non abbiamo avuto alcun dibattito, alcuna discussione su tale opzione, e ci siamo concentrati sull’altra opzione, ovvero il prestito di riparazione a fronte degli asset russi mobilitati”, ha precisato.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parteciperà domani al Consiglio europeo. Lo ha fatto sapere una funzionaria Ue.
“Euroclear si sta preparando attivamente a una serie di scenari, tra cui la possibile attuazione di un prestito di riparazione a seguito di un’eventuale decisione del Consiglio europeo e delle successive approvazioni a livello di Ue e dei singoli Stati membri. Con le opportune e complete misure di salvaguardia, siamo certi che i rischi rilevanti per Euroclear saranno gestiti in modo appropriato sia nel breve che nel lungo termine”. E' quanto ha dichiarato un portavoce di Euroclear, principale istituzione finanziaria depositaria degli asset russi. “Euroclear continuerà a garantire la trasparenza e aggiornerà di conseguenza le parti interessate in base all’esito delle decisioni dei decisori politici”, ha proseguito.
Mosca ha rinforzato le sue truppe fino a circa 710mila unità per un'offensiva contro l'Ucraina: è quanto ha detto il comandante in capo delle Forze Armate ucraine, Oleksandr Syrskyi, ripreso da Rbc Ukraine. “Per condurre un’operazione strategica offensiva, il nemico ha rafforzato il suo gruppo di truppe fino a circa 710mila unità. Nonostante le perdite significative, l’esercito russo non rinuncia a proseguire con le azioni offensive, anche se non ha ottenuto successi operativi significativi”, ha detto, per poi aggiungere che, attraverso operazioni attive di ricerca e attacco, l'esercito di Kiev ha respinto il nemico russo a Kupiansk e preso sotto il proprio controllo circa il 90% della città. Per Syrskyi, le truppe russe stanno tentando di conquistare conquistare Pokrovsk da oltre 17 mesi.
“Euroclear prende atto del rapporto dell’agenzia di rating Fitch pubblicato oggi. La decisione di Fitch di porre i rating di Euroclear Bank ed Euroclear Holding su un ‘Rating Watch Negative’ riflette la sua opinione che vi siano potenziali rischi legali e di liquidità per Euroclear derivanti dal prestito di riparazione attualmente al vaglio dei responsabili politici europei e fa eco alle preoccupazioni che Euroclear ha precedentemente espresso circa le conseguenze indesiderate di un potenziale prestito di riparazione”. Così un portavoce di Euroclear.
“È importante sottolineare che il ‘Rating Watch Negative’ segnala la necessità di maggiore chiarezza e dettaglio sul Prestito di riparazione proposto e sulle sue modalità di attuazione. Fitch sottolinea inoltre che probabilmente confermerebbe i rating al loro livello attuale e li rimuoverebbe dal ‘watch negative’ se Euroclear ricevesse ampie tutele legali e di liquidità, che potrebbero resistere in modo credibile alle azioni legali, o se i piani per finanziare un prestito di riparazioni con i saldi di cassa di Euroclear Bank venissero definitivamente abbandonati”, ha spiegato. Nello scenario base, Fitch riconferma il rating AA per gli emittenti e il debito di Euroclear Bank ed Euroclear Holding, cosa che testimonia la solidità finanziaria, la resilienza operativa e la qualità del modello di business della società.
“Gli obiettivi dell’operazione militare speciale saranno sicuramente raggiunti. Preferiremmo farlo e affrontare le cause profonde del conflitto attraverso la diplomazia, ma se il Paese avversario e i suoi sostenitori stranieri si rifiutano di avviare discussioni sostanziali, la Russia otterrà la liberazione dei suoi territori storici con mezzi militari”. Così il presidente russo, Vladimir Putin, ripreso dalla Tass, parlando ad un vertice allargato del Consiglio del ministero della Difesa.
Nuove sanzioni americane contro Mosca “danneggerebbero la causa di stabilire relazioni”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, Tass. La dichiarazione è arrivata dopo che Bloomberg, riportando fonti a conoscenza del dossier, ha riferito in esclusiva che Washington starebbe preparando nuova serie di sanzioni contro il settore energetico russo per incrementare la pressione, qualora Putin dovesse rifiutare l’accordo di pace con l’Ucraina. Per Bloomberg, diverse opzioni sarebbero sul tavolo, tra cui sanzioni alle navi della cosiddetta flotta ombra russa di petroliere usate per il trasporto del petrolio russo e i trader che facilitano le transazioni. I nuovi provvedimenti saranno resi noti entro questa settimana.
“Ci aspettiamo che, non appena saranno pronti, i nostri omologhi americani ci informino dei risultati del loro lavoro con ucraini ed europei”. Così, ai cronisti, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass, in riferimento all'incontro tra le delegazioni americana e Ucraina a Berlino di domenica e lunedì, a cui hanno partecipato anche diversi leader europei e il segretario generale della Nato.
Non è prevista una visita a Mosca di Witkoff questa settimana, ha aggiunto Peskov.
Si terrà il prossimo 16 gennaio l’udienza preliminare per la causa presentata dalla Banca Centrale Russa contro Euroclear per un valore di 18,2 trilioni di rubli, cioè circa 195 miliardi di euro. Lo ha fatto sapere il servizio stampa del Tribunale arbitrale di Mosca: “La richiesta della Banca centrale della Federazione Russa contro Euroclear Bank SA/NV è stata accolta per il procedimento. L’udienza preliminare è fissata per il 16 gennaio 2026 alle ore 10, ora di Mosca”.
“Parleremo a lungo in questo dibattito della necessità dell’indipendenza europea, di come raggiungerla, e questo Consiglio europeo e la decisione sull’Ucraina ne sono una parte centrale, ma dobbiamo sempre ricordare perché l’indipendenza è così importante nel mondo di oggi”. Così la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo nel dibatto in vista del prossimo Consiglio Ue, che inizierà domani.
“È importante perché l’indipendenza riguarda in ultima analisi la nostra libertà, la libertà di decidere e di legiferare per noi stessi, la libertà di agire come vogliamo, di perseguire i nostri interessi e le nostre partnership, la libertà di votare chi vogliamo senza essere pressati o sottoposti a un torrente di informazioni manipolate, la libertà di scegliere la diversità, di scegliere la democrazia, ma soprattutto, riguarda la libertà di vivere come vogliamo, e questo è lo stile di vita europeo”, ha evidenziato von der Leyen.
“Non c’è atto di difesa europeo più importante del sostegno alla difesa dell’Ucraina. I prossimi giorni saranno cruciali per garantire questo obiettivo. Sta a noi scegliere come finanziare la lotta dell’Ucraina. Conosciamo l’urgenza. È acuta. La sentiamo tutti. La vediamo tutti. Perché proprio mentre i negoziati di pace si intensificano, si intensifica anche la raffica di attacchi russi”, ha aggiunto.
“Ora il FMI e le nostre stime mostrano che il fabbisogno dell’Ucraina per gli anni 26 e 27 si aggira intorno ai 137 miliardi di euro, di cui l’Europa dovrebbe coprire due terzi. Si tratta di 90 miliardi di euro. E non si tratta solo di numeri – ha spiegato -. Si tratta di rafforzare la capacità dell’Ucraina di garantire una vera pace, una pace giusta, duratura, che protegga l’Ucraina e quindi protegga anche l’Europa”. “E si tratta anche di aumentare il costo della guerra per la Russia, ed è per questo che ho proposto due diverse opzioni per questo prossimo Consiglio europeo, una basata sulle risorse e una basata sui prestiti dell’UE, e dovremo decidere quale strada intraprendere, quale percorso intraprendere. Ma una cosa è molto, molto chiara: dobbiamo prendere la decisione di finanziare l’Ucraina per i prossimi due anni in questo Consiglio europeo”, ha evidenziato ancora von der Leyen.
Alcune esplosioni sarebbero avvenute in una raffineria di petrolio a Slavyansk-on-Kuban, nella regione russa di Krasnodar, nel corso di un attacco con droni da parte delle truppe ucraine. E' quanto ha fatto sapere il Kyiv Independent, citando il canale Telegram Exilenova+. Kiev non ha rilasciato commenti, ma il quotidiano ricorda che le forze ucraine attaccano le infrastrutture militari ed energetiche russe con regolarità, per cercare di ridurre la potenza militare di Mosca.
Nella tarda serata di ieri, alcune forti esplosioni sono state sentite a Kiev. Lo ha reso noto stamani Rbc Ukraine, riprendendo l’amministrazione militare della capitale, secondo la quale la difesa aerea si è attivata subito dopo l'allarme. “Le forze di difesa aerea stanno lavorando per eliminare la minaccia nei cieli della capitale. Rimanete nei rifugi fino al segnale ufficiale di cessazione dell’allarme”, ha dichiarato l'amministrazione. L'amministrazione militare ha anche dato aggiornamenti sull’operato della difesa aerea sul territorio. Stando ai canali di monitoraggio, alcuni droni russi sarebbero attivi vicino Vyshgorod, nei pressi di Kiev.