Benedetto XVI: "Quando Wojtyla fu eletto Papa, la Chiesa era in situazione drammatica"

"Le deliberazioni del Concilio erano state presentate al pubblico come una disputa sulla stessa Fede"

(Prima Pagina News)
Venerdì 15 Maggio 2020
Roma - 15 mag 2020 (Prima Pagina News)

"Le deliberazioni del Concilio erano state presentate al pubblico come una disputa sulla stessa Fede"

"Quando il cardinale Wojtyla fu eletto successore di San Pietro il 16 ottobre 1978, la Chiesa era in una situazione drammatica. Le deliberazioni del Concilio erano state presentate al pubblico come una disputa sulla stessa Fede, che sembrava privare il Concilio della sua sicurezza infallibile e incrollabile". Così il Papa Emerito Benedetto XVI, in un messaggio indirizzato all'Episcopato della Polonia, per i cent'anni dalla nascita di Giovanni Paolo II, eletto al Soglio Pontificio nel 1978, dopo il Concilio Vaticano II, che si tenne dal 1962 al 1965. "Un parroco bavarese, ad esempio, commentò la situazione - continua Ratzinger - dicendo: ‘Alla fine, siamo caduti nella fede sbagliata'"."r. “La sensazione che nulla fosse più certo, che tutto fosse messo in discussione, fu accresciuta ancora di più - agigunge - dal metodo di attuazione della riforma liturgica e alla fine sembrò quasi che la liturgia potesse essere creata da sé. Paolo VI - prosegue ancora il Papa Emerito - mise fine al Concilio con energia e determinazione, ma dopo la sua conclusione, affrontò problemi sempre più pressanti che alla fine misero in dubbio l’esistenza della Chiesa stessa. A quel tempo, i sociologi confrontarono la situazione della Chiesa con la situazione dell’Unione Sovietica sotto il dominio di Gorbaciov, durante il quale la potente struttura dello Stato sovietico crollò durante il processo della sua riforma". "Una sfida quasi impossibile attendeva" Wojtyla, "tuttavia, fin dal primo momento, Giovanni Paolo II ispirò nuovo entusiasmo per Cristo e per la sua Chiesa. Le sue parole dell’omelia di inaugurazione del pontificato: ‘Non abbiate paura, aprite, aprite le porte a Cristo’. Questo appello e il tono avrebbero caretterizzato il suo intero pontificato e lo avrebbe fatto un restauratore liberante della Chiesa. Ciò era condizionato dal fatto che il nuovo Papa veniva da un paese dove la recezione del Concilio era stata positiva: quello di rinnovamento gioioso di tutto anziché un atteggiamento di dubbio e incertezza", conclude.


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