Esami di Stato, Sandra Savaglio “Il ministro Azzolina non ha chiarito nulla. Urge un confronto serio con i territori”

L’assessore regionale alla cultura della Regione Calabria, contesta al ministro della pubblica istruzione Lucia Azzolina poca chiarezza in tema di esami di stato e sui tempi di chiusura e riapertura delle scuole

(Prima Pagina News)
Mercoledì 08 Aprile 2020
Catanzaro - 08 apr 2020 (Prima Pagina News)

L’assessore regionale alla cultura della Regione Calabria, contesta al ministro della pubblica istruzione Lucia Azzolina poca chiarezza in tema di esami di stato e sui tempi di chiusura e riapertura delle scuole

Partiamo dalla protagonista di questa notizia, Sandra Savaglio, classe 1967, calabrese originaria di Marano Marchesato, un paesino della provincia di Cosenza, è oggi considerata astronoma, e astrofisica di livello internazionale. Gli scienziati che hanno lavorato con lei dicono che “Sandra sa davvero tutto delle origini dell'universo”. Dopo una laurea con lode in Fisica nel 1991 presso l'Università della Calabria, il dottorato di ricerca sempre al Campus di Aracavata, e un breve periodo di post-doc in Francia, dal 20 febbraio scorso è assessore regionale alla cultura della Regione Calabria. Prima di rientrare in Italia ha lavorato alla Johns Hopkins University di Baltimora dal settembre 2001 al febbraio 2006 come docente e collaboratrice di Karl Glazebrook, ma ha anche collaborato con lo Space Telescope Science Institute. Sono gli anni in cui Time le dedica la copertina, come simbolo dei molti scienziati europei che si erano trasferiti negli Stati Uniti diventando poi punti di riferimento della ricerca mondiale. Da qui si è poi trasferita in Germania all'Istituto Max Planck di fisica extraterrestre, dove ha creato la base-dati SQL per i Gamma-Ray Burst Host Studies (GHostS), “il principale database sulle galassie emettenti lampi di raggi gamma”. Ma c’è dell’altro. La professoressa Sandra Savaglio è stata donna-chiave nel progetto "Gemini Deep Deep Survey", che ha raccolto dati fondamentali sulla “metallicità delle galassie primigenie, sull'evoluzione delle galassie sferiche e sul perché molte di esse sembrino antiche”. Poi, nel 2014, stanca forse di girare il mondo, torna in Calabria, richiamata dalla Università dove giovanissima si era laureata e dove oggi è amatissima “professore di astrofisica”. Veniamo ora alla seconda parte della notizia. È chiaro che non deve essere facile per un ministro come Lucia Azzolina spiegare e organizzare la gestione del mondo della cultura e dell’istruzione nel Paese se ha davanti un personaggio così ingombrante e per certi versi anche “scomodo” come Sandra Savaglio. Perché poi, se nessuno le dice nulla, ci pensa invece questa sorridente creatura della galassia, che dopo l’ultimo confronto tra il ministro e gli assessori regionali di tutta Italia sui temi della scuola, le scrive per dirle che “avrebbe potuto essere più chiara”. Più esattamente: “Il ministro Azzolina, dopo aver ascoltato gli interventi di tutti gli assessori, è intervenuta senza però chiarire nulla sulle varie questioni avanzate: né sugli esami di stato, né sui tempi di chiusura e riapertura della scuola; nessuna risposta riguardo le risorse da destinare al comparto scuola. Sarebbe, invece, opportuno - precisa Sandra Savaglio - arrivare ai decreti ministeriali solo dopo aver ascoltato i rappresentanti istituzionali regionali portatori delle istanze dei vari territori, soprattutto in un momento emergenziale come quello che tutti noi stiamo attraversando”. Sul fronte interno, invece, quello della gestione dei fondi al servizio della scuola l’astronoma e astrofica calabrese ha un’idea ben precisa, che è quella di destinare parte del Fondo Sociale Europeo ancora disponibile alle famiglie che non hanno accesso alle risorse messe a disposizione delle scuole, per acquistare i dispositivi necessari alla didattica a distanza e assicurare il diritto allo studio per tutte le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Finalmente una proposta seria. “ I 3,6 milioni destinati dal Governo alla Calabria per la didattica a distanza -contesta Sandra Savaglio al Governo Conte e quindi al ministro Azzolina- non bastano a soddisfare le esigenze di decine di migliaia di studenti alle prese con lezioni on line e che al momento si adattano come possono, supportati dalle famiglie e dagli insegnanti”. In base ai recenti dati ISTAT un terzo degli italiani non ha accesso alle piattaforme utili alla didattica a distanza per la mancanza di strumentazione o connessione: “Per coprire 1/3 degli studenti svantaggiati, quindi, servirebbero almeno altri 300 milioni. Basterebbe anche l’1% di quanto disposto per le imprese”. (b.n.)


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