Gaza, Israele: "La proposta di Hamas è inaccettabile, ma ci recheremo al Cairo"

Hamas: "I colloqui sono l'ultima possibilità per Israele di recuperare gli ostaggi".

(Prima Pagina News)
Martedì 07 Maggio 2024
Roma - 07 mag 2024 (Prima Pagina News)

Hamas: "I colloqui sono l'ultima possibilità per Israele di recuperare gli ostaggi".

La proposta di accordo presentata da Hamas è "inaccettabile", ma Israele invierà una sua delegazione al Cairo per fare "una valutazione sulla capacità di Hamas di cambiare le sue posizioni".

Così una fonte di Tel Aviv, ripresa dai media.

Nella giornata di ieri, il Gabinetto di Guerra israeliano aveva parlato della proposta dei fondamentalisti, definendola come "lontana dai requisiti necessari per Israele".

La delegazione israeliana, intanto, è arrivata al Cairo: ne fanno parte alcuni membri del Mossad, dello Shin Bet e dell'Idf. I colloqui al Cairo rappresentano, per Israele, "l'ultima possibilità" per poter riprendere gli ostaggi, ha detto un funzionario di Hamas.

Una 70enne, Judy Feinsten, tra gli ostaggi di Hamas a Gaza, è morta. A renderlo noto è il portavoce delle Brigate Al-Qassam Abu Ubaida. La donna, dice Ubaida, citato dalla radio turca Tnt, "è morta per le gravi ferite riportate con un altro ostaggio in un bombardamento dell'Idf sul luogo in cui erano detenuti un mese fa".

La donna sarebbe rimasta ferita gravemente il 7 ottobre, poi sarebbe stata curata a Gaza, riportata nel posto in cui era rinchiusa e colpita durante un raid. La 70enne, prosegue Ubaida, sarebbe deceduta "in mancanza delle necessarie cure mediche a causa della distruzione degli ospedali nella Striscia di Gaza da parte di Israele".

"L'occupazione di Rafah conferma l'intenzione dell'occupazione di interrompere gli sforzi di mediazione per il cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri, nell'interesse personale di Netanyahu e del suo governo estremista", scrive Hamas su Telegram. "Chiediamo all'amministrazione Usa e alla comunità internazionale di esercitare pressioni sull'occupazione per fermare questa escalation che minaccia la vita di centinaia di migliaia di civili sfollati a Rafah e nell'intera Striscia di Gaza".

Alcuni funzionari israeliani hanno affermato che gli Stati Uniti sapevano dell'ultima proposta di accordo negoziata da Il Cairo e Doha con Hamas, ma non hanno informato Tel Aviv ieri, prima che Hamas l'accettasse. E' quanto riferisce Axios, precisando che un alto funzionario di Washington ha negato, affermando che "i diplomatici americani sono stati impegnati con le controparti israeliane". Questo episodio ha generato profonda delusione e sospetto in Israele in merito al ruolo degli statunitensi nei colloqui per la trattativa sugli ostaggi e potrebbe avere influenze negative sull'andamento dei negoziati.

Abu Mazen si appella agli Stati Uniti, "per impedire alle autorità di occupazione israeliane di invadere Rafah e di sfollarne i cittadini". Così la portavoce del presidente dell'Anp, Nabil Abu Rudeina, ricordando che "il valico di Rafah e il resto del territorio di Gaza sono terra palestinese occupata in conformità con le risoluzioni sulla legittimità internazionale. L'occupazione, sostenuta dall'America con armi, denaro e copertura politica, insiste nel continuare a sfidare la legittimità internazionale, visto che il veto Usa la protegge".

"Un accordo tra Israele e Hamas è essenziale, un'opportunità cruciale che la regione - e il mondo - non può permettersi di perdere. Ma le cose si stanno muovendo nella direzione sbagliata. Sono turbato e angosciato dall'attività militare israeliana a Rafah. La chiusura dei valichi di Rafah e Karem Shalom è particolarmente dannosa per una situazione umanitaria già disastrosa, devono essere riaperti immediatamente", dice il Segretario Generale dell'Onu, Antònio Guterres, che invita Tel Aviv a "fermare qualsiasi escalation e impegnarsi nei colloqui diplomatici".

Anche il Valico di Erez, l'altro importante punto di collegamento con la Striscia di Gaza, è stato chiuso. A confermarlo sono le Idf, citate da Sky News. La chiusura si aggiunge a quelle dei Valichi di Kerem Shalom e Rafah. Al momento, denuncia ActionAid, nessun aiuto può arrivare nella Striscia. "Siamo seriamente preoccupati che l'intensificarsi dell'attacco a Rafah abbia portato alla chiusura di tutte le rotte degli aiuti verso Gaza", dichiara un portavoce di ActionAid. "Non arriva alcun aiuto umanitario, creando una situazione disastrosa per i 2,2 milioni di persone che già lottano contro la fame, le malattie e carenze mediche", continua.

"L'Iran condanna l'attacco di Israele contro la città di Rafah a Gaza e ritiene che una mossa del genere punti a fare fallire gli sforzi internazionali per porre fine al genocidio e alla guerra a Gaza, per preservare gli interessi dei criminali sionisti". Così il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani.

"Un attacco di questo tipo, che ha avuto luogo nonostante opposizione e avvertimenti a livello internazionale, indica la natura selvaggia del regime sionista, che non si impegna a rispettare alcuna norma internazionale ed è chiaramente la maggiore minaccia contro la pace e al sicurezza internazionale", prosegue il portavoce, citato dall'Irna.

"Il regime ammazza bambini di Israele e i suoi principali sostenitori, gli Usa, sono sicuramente responsabili degli attuali crimini e dello spargimento di sangue, soprattutto a Rafah, e dovrebbero essere ritenuti responsabili degli incidenti", evidenzia Kanani, per poi chiedere la fine della guerra a Gaza contro i palestinesi e appellarsi alla comunità internazionale perché si accelerino le azioni legali per processare e condannare Tel Aviv.


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