Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, la vita si fa storia. Commenti al Messaggio di #PapaFrancesco

Vincenzo Corrado presenta il saggio realizzato anche quest'anno dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana per la celebrazione della 54esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

di Pino Nano
Giovedì 14 Maggio 2020
Roma - 14 mag 2020 (Prima Pagina News)

Vincenzo Corrado presenta il saggio realizzato anche quest'anno dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana per la celebrazione della 54esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

Vincenzo Corrado presenta il saggio realizzato anche quest'anno dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana per la celebrazione della 54esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. 24 maggio, sarà la prima domenica in cui si potrà di nuovo celebrare con il popolo, e le chiese ridiventeranno finalmente il cuore pulsante del mondo. Lo scrive benissimo Vincenzo Corrado nella sua new letter: “Nel Messaggio che caratterizza la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, Papa Francesco richiama la necessità della “pazienza” e del “discernimento” per “riscoprire storie che ci aiutino a non perdere il filo tra le tante lacerazioni dell’oggi; storie che riportino alla luce la verità di quel che siamo, anche nell’eroicità ignorata del quotidiano”. E’ dalla volontà di raccogliere questo invito -spiega Vincenzo Corrado- che nasce il libro “La vita si fa storia” (Ed. Morcelliana), curato dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali insieme con il Cremit dell’Università Cattolica e l’UCSI. In un tempo segnato dalla sofferenza e dalla speranza- aggiunge il Responsabile delle Comunicazioni Sociali della CEI- il testo vuole offrire chiavi di lettura e aprire prospettive per una comunicazione che sa creare ponti di comprensione. Il tutto, valorizzato da un’opera inedita, in copertina e nel volume, di padre Marko Ivan Rupnik, “cui va un sentito ringraziamento -sottolinea Vincenzo Corrado- per la disponibilità nel realizzarla e nell’illustrarla con una riflessione”. Le 190 pagine del saggio sono arricchite da una serie di proposte educative e di schede pastorali destinate a famiglie, educatori, animatori e operatori della comunicazione. Ma Vincenzo Corrado, che a questo lavoro ha dedicato tutto sé stesso, lo spiega ancora meglio in questo modo: “La vita si fa storia nasce sul tracciato delle parole di papa Francesco, percorrendo i sentieri e i rivoli del suo Messaggio, «Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria». “La vita si fa storia”, si rinnova anche quest’anno dunque – ormai alla quinta edizione – la proposta di riflessione e di approfondimento attraverso una prospettiva multidisciplinare che coinvolge accademici e giornalisti, intellettuali e teologi, artisti internazionali e grandi testimoni di impegno civile”. Vincenzo Corrado lo definisce “Un cortile dei gentili” pronto a dare riverbero alle parole del Papa, un invito a raccontare «il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri», per individuare chiavi di lettura del Messaggio, per attivare raccordi con la vita quotidiana e la prassi pastorale. Dicevamo 190 pagine, l’introduzione del saggio è firmata da Vincenzo Corrado e Pier Cesare Rivoltella. I commenti sono di Liliana Segre, “Memoria: le cose e le parole”; Marko Ivan Rupnik, “Lo sguardo dalla fine”; Vincenzo Corrado, “La medicina della memoria. Il balsamo dell’ascolto”; Paolo Ruffini, “Un altro cammino”; Fausto Colombo, “Salvare la memoria nell’era dei social media”; Adriano Fabris, “Narrazione e memoria nell’epoca delle ICT”; Vania De Luca, “Per amor di verità”; e Pier Cesare Rivoltella, “Per una pedagogia della narrazione”. C’è anche una sezione definita “Strumenti per l’uso pastorale del Messaggio”, che ospita le firme di Stefania Careddu, Alessandra Carenzio, Elisa Farinacci, Massimo Giraldi, Eleonora Mazzotti, Sergio Perugini, Stefano Proietti, Marco Rondonotti, e Saverio Simonelli. Un lavoro importante, che riconferma ancora una volta al mondo esterno alla Chiesa quanto la Chiesa si preoccupi degli uomini, della loro vita, della loro sensibilità, delle loro emozioni, e soprattutto delle loro speranze.


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