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La Turchia fa evacuare 11 attivisti. Crosetto agli attivisti: "I militari italiani saranno pronti a difendervi anche se siete offesi".
La Turchia fa evacuare 11 attivisti. Crosetto agli attivisti: "I militari italiani saranno pronti a difendervi anche se siete offesi".
"Una dozzina di barche al momento non identificate si stanno avvicinando alla Flotilla, si trovano a circa 5 miglia da noi". Così il deputato Pd Arturo Scotto, imbarcato sulla Flotilla. "Le imbarcazioni si muovono lentamente", ha aggiunto.
"Abbiamo appreso la notizia che tra poco tempo verremo intercettati dalla Idf e si interromperà la nostra missione", ha detto il deputato dem, in collegamento con la Federazione Pd di Termoli. "Mi scuso - ha iniziato - ma devo tenere libero il telefono per le comunicazioni istituzionali. Abbiamo una situazione molto delicata in questo momento, siamo ora arrivati a 75 miglia, ci siamo lasciati alle spalle ormai quasi un giorno fa il confine della zona rossa delineata da Israele a 150 miglia dalla costa di Gaza, confine del tutto arbitrario e illegale".
Undici attivisti della Flotilla che avevano chiesto assistenza, tra cui tre turchi, sono stati fatti evacuare dalle barche dalle autorità turche. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Ankara, in un comunicato citato dall'emittente televisiva Trt. "Nell'ambito delle operazioni di aiuto umanitario condotte da navi civili nel Mediterraneo orientale, 11 persone, tra cui 3 cittadini turchi, che avevano richiesto assistenza sono state evacuate a terra dalle nostre Forze Navali", si legge.
Nella giornata di ieri, le forze armate turche avevano riferito che "se necessario" erano pronte a prestare soccorso, coordinandosi con i partner internazionali.
"Siamo a 90 miglia da Gaza, credo che mai una spedizione sia stata così vicina e con queste dimensioni. Per questo da un lato proviamo grande orgoglio e dall'altro rabbia perché siamo consapevoli di non riuscire ad arrivare". E' quanto ha detto il deputato del Pd Arturo Scotto, a bordo della Flotilla. "Saremo intercettati in acque internazionali e verremo probabilmente messi agli arresti - ha aggiunto - si tratterebbe di un atto illegale perché si consuma in acque internazionali. Seguiremo le regole d'ingaggio della Sumud Flotilla che prevedono la resistenza passiva".
"A quei pochi presunti 'attivisti' che non si sentono rappresentati dalle nostre Forze armate, mi sento in dovere di dire una sola cosa, per rassicurarli: in caso di pericolo, o di minaccia, i militari italiani saranno pronti a difendervi". E' quanto ha scritto, su X, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, commentando "alcuni 'attivisti', che a Palermo, davanti al teatro Politeama, si sentono 'offesi' dal solo fatto di vedere uno stand dell'Esercito italiano 'mentre migliaia di civili vengono sterminati a Gaza'". "Sono certo che la stragrande maggioranza degli Italiani conosce, apprezza e si sente più sicura, grazie alle nostre Forze armate", ha precisato Crosetto.
"Da ogni parte si levano voci che chiedono di fermare questa provocazione di Hamas-Sumud. Non è troppo tardi. Vi preghiamo di consegnare qualsiasi aiuto in vostro possesso in modo pacifico attraverso il porto di Cipro, la marina di Ashkelon o qualsiasi altro porto della zona verso Gaza". A lanciare l'appello è il ministro israeliano degli Esteri, Gideon Sa'ar. In precedenza, Italia e Grecia avevano fatto appello affinché la Flotilla accetti un compromesso e consegni gli aiuti tramite la Chiesa.
"Sento sempre dire molte cose sugli attivisti a bordo della Sumud Flotilla, vengono chiamati irresponsabili e gli si dice che è il momento di prendersi delle responsabilità. Allora, siamo noi a dover chiedere alle istituzioni di essere responsabili". E' quanto ha detto la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia. "Non ho mai sentito chiedere, invece, perché questi attivisti si dovrebbero fare male in acque internazionali? La risposta è che quando c'è Israele di mezzo le regole non valgono più - ha aggiunto Delia- Le persone a bordo meritano grande rispetto perché, dopo due anni di genocidio nessun governo ha osato fare qualcosa".
"Ho avuto un lungo colloquio con il collega turco Hakan Fidan sugli sviluppi della crisi in Medio Oriente". Così, su X, il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Abbiamo discusso del Piano Trump per Gaza. Sosteniamo gli sforzi di mediazione della Turchia e degli altri partner regionali per convincere Hamas ad accettare il piano di pace. È ora di porre fine alle ostilità, garantire assistenza ai civili e favorire una soluzione duratura che preveda la costruzione dello Stato palestinese". "Italia e Turchia - ha proseguito Tajani- seguono con attenzione la vicenda della Flotilla diretta a Gaza. La priorità resta evitare l'escalation".
Al suo arrivo al vertice Ue di Copenaghen, il premier svedese Ulf Kristofferson ha chiesto alla sua concittadina e attivista Greta Thunberg di "tornare a casa". Oggi, l'attivista ha lanciato un appello al governo attraverso il quotidiano "Expressen": "Proteggete i diritti dei vostri cittadini e garantite un passaggio sicuro agli aiuti umanitari fino a Gaza".
"Siamo in contatto con la Flotilla e con gli altri Paesi" coinvolti, "stiamo parlando di persone, ricordiamo che è una missione umanitaria che non avrebbe avuto luogo se Israele avesse permesso l'ingresso di aiuti" a Gaza. E' quanto ha dichiarato il premier spagnolo, Pedro Sanchez, a margine del vertice Ue. "La Flotilla non rappresenta un pericolo o una minaccia per Israele, quindi spero che Netanyahu ne tenga conto", ha evidenziato.
Prima che le barche della Flotilla arrivino in acque israeliane, la Marina militare farà annunci con gli altoparlanti in cui chiederà agli attivisti di tornare indietro: qualora non si fermassero, saranno bloccati e trasferiti in Israele. E' quanto riporta l'emittente Channel 12. In seguito, sarà permessa l'espulsione volontaria degli attivisti, e se dovessero rifiutarsi saranno arrestati e processati da un tribunale apposito per ingresso illegale in territorio israeliano. Alcune navi saranno confiscate, mentre altre verranno affondate.
Le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla che hanno continuato a navigare sono arrivate a circa 130 miglia nautiche dalla Striscia di Gaza.
“Mentre ci avviciniamo a Gaza, restiamo vigili mentre entriamo nell’area dove le precedenti flottiglie sono state intercettate e/o attaccate”, ha fatto sapere la Flotilla sui suoi profili social. “Continuiamo a navigare senza lasciarci scoraggiare dalle minacce e dalle tattiche intimidatorie di Israele”, ha proseguito.
“Penso che in questa fase di un equilibrio che è estremamente delicato e di fronte a una possibilità che sarebbe storica, insistere in un’iniziativa che ha dei margini di pericolosità e di irresponsabilità io continuo a non capirlo“. E' quanto ha dichiarato la premier, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa prima del Consiglio europeo, in merito al caso della Flotilla.
“Penso che dopo gli appelli fatti dal presidente Matarella in poi, quanto detto da altri leader europei e quanto stanno facendo paesi come la Spagna, che è esattamente quello che sta facendo l’Italia, il rischio di un’iniziativa che diceva di nascere per una questione umanitaria, poi si è scoperto che era per forzare un blocco navale, quindi mi pare che il tema sia tutt’altro, assume dei contorni che sono incredibili. Nella fase di queste ore in cui tutti quanti dovrebbero capire che esercitare la responsabilità e attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze del popolo palestinese, ma forse queste non erano la priorità“, ha continuato Meloni.
"L’Italia e la Grecia seguono attentamente gli sviluppi della Global Sumud Flotilla e si appellano alle autorità israeliane per garantire la sicurezza e l’incolumità dei partecipanti e consentire ogni azione di tutela consolare.
Noi, Ministri degli Affari Esteri della Repubblica Italiana e della Repubblica Ellenica, facciamo appello alle donne e agli uomini della Flottiglia affinché accettino la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme a consegnare in sicurezza gli aiuti destinati in solidarietà ai bambini, alle donne e agli uomini di Gaza.
Grazie all’iniziativa diplomatica del presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump, per la prima volta sussiste una concreta possibilità di porre fine a questo brutale conflitto e alle sofferenze della popolazione palestinese, anche attraverso un pieno accesso umanitario. Italia e Grecia ribadiscono la necessità di garantire l’accesso umanitario a Gaza e di raggiungere al più presto un cessate il fuoco. In questo frangente così delicato, occorre astenersi da iniziative che potrebbero essere strumentalizzate da coloro che ancora rifiutano la pace". E' l'appello dei Ministri degli Affari Esteri di Italia e Grecia, diffuso dalla Farnesina.
“In questo momento siamo a circa 125 miglia, in attesa di capire come evolverà la situazione – sono le parole di Arturo Scotto ai microfoni di Radio Cusano Campus -. Ci muoviamo con cautela, in una fase di attesa, consapevoli che potrebbe verificarsi un’intercettazione da parte delle forze israeliane. Alcuni mezzi agili si sono già avvicinati alle imbarcazioni principali, osservando da vicino: un segnale di monitoraggio e presa di misure in vista di possibili controlli. L’aspetto positivo è che, qualora ciò avvenisse, accadrebbe in pieno giorno, riducendo così i rischi di incidenti o spiacevoli inconvenienti”.
“È vero che davanti a un alt della marina israeliana ci fermeremo – spiega -. Ci sono due motivi chiari: primo, perché una barca a vela contro una fregata militare sarebbe come Davide contro Golia; secondo, perché i nostri protocolli, in linea con la Convenzione di Montego Bay, prevedono di rallentare e accettare il controllo in caso di intercettazione militare. Si tratta di procedure stabilite per imbarcazioni sospettate di traffici illeciti, che non è assolutamente il nostro caso: trasportiamo soltanto riso, farina e acqua”. “Andiamo avanti uniti con la flottiglia, con disciplina e cautela, forti dei training svolti insieme e della nostra determinazione a portare aiuti”, evidenzia Scotto.