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Via libera di Francoforte all’incremento della quota oltre il 10,2%. Scenari strategici per il rinnovo degli organi societari, mentre si lavora al nuovo piano che segna l’integrazione Mps-Mediobanca. Sarà probabilmente la banca più efficiente e redditizia.
Via libera di Francoforte all’incremento della quota oltre il 10,2%. Scenari strategici per il rinnovo degli organi societari, mentre si lavora al nuovo piano che segna l’integrazione Mps-Mediobanca. Sarà probabilmente la banca più efficiente e redditizia.
La Banca Centrale Europea ha autorizzato il gruppo Caltagirone a rafforzare la propria posizione nel capitale di Monte dei Paschi di Siena, consentendo un incremento oltre la soglia del 10,2% e fino a sfiorare il 20%. Secondo alcune fonti finanziarie, si tratta di un passo di grande rilevanza nella nuova fase di consolidamento bancario che vede protagonista l’asse Siena-Milano, con Mps ormai determinante anche in Mediobanca dopo l’operazione Opas.
Il nuovo assetto autorizzato dalla Bce riconsegna a Caltagirone tutti i diritti di voto sulla quota detenuta, aprendo la strada a future mosse strategiche. L’investitore romano figura quindi tra i grandi azionisti destinati a influenzare le scelte della banca, soprattutto in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione e dei vertici di Mps previsto per l’assemblea di aprile.
Parallelamente, il ceo di Mps Luigi Lovaglio è in prima linea nella definizione del piano industriale per il nuovo gruppo Mps-Mediobanca, progetto che sarà ufficialmente sottoposto alla Bce entro metà marzo. Nel frattempo, il neo ad di Mediobanca, Alessandro Melzi d’Eril, è impegnato nei cantieri dell’integrazione tra le due banche, chiamate a garantire sinergie e governance solida in uno scenario competitivo dominato dalla presenza di azionisti di peso come Delfin e lo stesso Caltagirone.
Il nuovo scenario rafforza l’autonomia gestionale e amplia la capacità d’azione di Mps e Mediobanca, ponendo le basi per un ulteriore rafforzamento nel panorama bancario nazionale e internazionale. Restano sotto osservazione le prossime mosse dei grandi soci e la presentazione del nuovo piano industriale, crocevia di strategie e governance per la crescita del gruppo. (MPZ)
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