Green Pass, Massimo Fioranelli: “Il diritto alla proprietà privata non è intoccabile”

Non è difficile immaginare che il green pass si trasformerà tra non molto in una card unica ove confluiranno dati anagrafici, identità digitale e transazioni finanziarie. Allora il progetto del Gran Reset delle Oligarchie Internazionali si concentrerà sull’abolizione del contante e successivamente sul diritto alla propietà privata. Il programma è all’insegna dello slogan “2030, non possiederai nulla e sarai felice”.

di Massimo Fioranelli
Giovedì 21 Ottobre 2021
Roma - 21 ott 2021 (Prima Pagina News)

Non è difficile immaginare che il green pass si trasformerà tra non molto in una card unica ove confluiranno dati anagrafici, identità digitale e transazioni finanziarie. Allora il progetto del Gran Reset delle Oligarchie Internazionali si concentrerà sull’abolizione del contante e successivamente sul diritto alla propietà privata. Il programma è all’insegna dello slogan “2030, non possiederai nulla e sarai felice”.

Nel ripensare la pianificazione sociale dopo il Covid 19, il ministro Francese della Casa Emanuelle Wargon, auspica alloggi collettivi che esaltino “l’intensità felice” ed ha qualificato le case individuali “Un non senso ecologico, economico e sociale”. l’Economist dei Rotschild e degli Elkann, in un numero speciale del gennaio 2020 ha disvelato la buona novella: “La proprietà della casa è il più grande errore di politica economica dell’Occidente. È un’ossessione che mina la crescita, l’equità e la fede pubblica nel capitalismo… perniciosa è la disfunzione strisciante che l’edilizia abitativa ha creato nel corso di decenni: città vibranti senza spazio per crescere; anziani proprietari abitanti in case semivuote desiderosi di proteggere la propria veduta dalla finestra; e una generazione di giovani che non possono permettersi facilmente di affittare o comprare e ritengono che il capitalismo li abbia traditi”.

Ma si sa, fanno del tutto per il nostro bene, per renderci felici; ma tranquilli perchè “gli espropri saranno attuati attraverso l’indebitamento delle famiglie e degli individui; il FMI si offrirà di condonare i nostri debiti, che avrà provveduto a ingigantire e rendere impagabili, in cambio della rinuncia alle nostre abitazioni di proprietà”. Una deputata del PD lo aveva già ipotizzato alcuni mesi orsono: i pensionati possono ipotecare la propria abitazione per consentirne la sopravvivenza che le misere pensioni non permettono.

Anche la Chiesa, con il suo messaggio pseudo-cristiano ci mette del suo; Papa Bergoglio, appena nominato “guida morale” della Fondazione Rotschild, in un intervista sul Sole 24 Ore del 20 novembre 2020 predicava che “Il diritto alla proprietà privata non è intoccabile”; e su Repubblica dell’11 aprile 2012:” condividere proprietà non è comunismo, è cristianesimo allo stato puro. Il diritto di proprietà è un diritto naturale secondario”

Non riusciamo a trovare una definizione per questo ossimorico paradigma neo-comunista-liberista, sta’ di fatto che l’attacco alla proprietà privata è proprio il logos del comunismo; un comunismo gestito dai miliardari di Davos nel loro puro interesse. Secondo le previsioni formulate dal World Economic Forum, nel 2030 le persone non possederanno nulla e «tutti i prodotti saranno diventati servizi».

Ida Auken, parlamentare danese in un suo articolo per il World Economic Forum ha descritto come sarà la vita nel 2030 secondo il progetto di Davos: “Non possiedo nulla. Non possiedo un’auto. Non possiedo una casa. Non possiedo né elettrodomestici né vestiti. Tutto ciò che era considerato un prodotto, ora è diventato un servizio, da affittare e noleggiare”.

E’ difficile immaginare una forma di schiavitù più totale di quella che progettano attraverso una gestione politica di una pandemia indotta. Diritti costituzionali alienati, parlamento esautorato dissenzi silenziati, gestione dell’ordine pubblico da macelleria messicana, una nazione umiliata, cittadini violentati nell’ assumere una terapia di stato degli esiti incerti (Figliolo dixit).

Non ci rimane che lottare piu’ strenuamente possibile verso questo mostruoso green pass foriero di devastazione sociale ed umana. Se non reagiamo ora, finiremo come il “Bonzo” di Enzo Jannacci.

 


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