Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
di Pangloss
Riassumiamo i fatti: nella prova scritta dell’esame per l’idoneità professionale dei giornalisti, oltre alle varie tracce predisposte dalla commissione su temi di politica, politica estera, cronaca, economia, sport, moda, attualità, c’è una ulteriore traccia di cronaca che si chiama ‘’trattamento agenzie’’.
Si tratta di una serie di lanci (ovviamente inventati) di un’agenzia di stampa partendo da una prima notizia che annuncia il fatto (un omicidio, una rapina) e poi via via che emergono elementi i lanci si arricchiscono, e aumentando – di solito nel numero di sette, otto – fino allo scioglimento finale, così come avveniva nelle tragedie greche, con l’indicazione del colpevole per confessione o per scoperta degli investigatori.
Ebbene nella sessione d’esame del 24 ottobre la prova di cronaca trattamento agenzie conteneva otto lanci su una notizia: sottufficiale aeronautica ucciso nel Pisano’’.
Dove nasce il problema? Questa traccia era stata citata durante un corso preparatorio alla 122/ma sessione dell’Esame di Stato per giornalisti del 2016.
Stiamo parlando di sette anni fa! Questa traccia, assunta da un collega insegnante a quel corso, è poi finita in un video (contenente quel corso) su You Tube.
Se pensiamo che Mario Missiroli soleva dire che una notizia già data, dopo due giorni era daccapo nuova, o, peggio, che non c’è niente di inedito della carta stampa, ci domandiamo e domandiamo ai valorosi colleghi di giornalistiitalia: dov’è il problema?
E infatti per loro non sembrerebbe esserci un problema perché loro stessi parlano di una ‘’curiosa coincidenza’’.
La coincidenza del resto appartiene alla famiglia della casualità. Se uno vuole andare oltre il semplice prenderne atto, deve sapere che si va inoltrando sullo scivoloso e rischioso sentiero della dietrologia.
Ma se scrivono di ‘’coincidenza, anche se curiosa’’, le coincidenza sono sempre curiose, allora perché quel titolo: ‘’Il giallo dell’allegato di cronaca’’ all’esame di Stato per giornalisti?
Sappiamo che i giornalisti indulgono a topoi di maniera, frutto di pigrizia, e titolano spesso: giallo, bufera, e simili titoli a effetto.
Ma quando c’è in ballo un esame di Stato dove da tutta Italia convergono studenti che si sobbarcano a spese, a mesi di studio, forse sarebbe opportuno essere più prudenti e meno precipitosi.
E infatti da quanto si apprende, questa ‘’notizia’’ è già oggetto di discussioni nelle chat di molti candidati, in cui si scambiano informazioni, consigli, dritte. Stavolta, e per ora, si stanno scambiando timori, paure. Se annullano il concorso?
Annullare perché? Nel presupposto che i candidati conoscessero la traccia discussa, nemmeno in una sessione d’esame, ma in un corso preparatorio di sette anni prima?! Figurarsi. Spesso i giornalisti, e non sono loro, non ricordano quello che hanno mangiato il giorno prima.
Insomma un brutto episodio. E senza voler infierire, c’è in ballo anche una brutta lezione di giornalismo: non si grida al giallo, dopo aver parlato di ‘’curiosa coincidenza’’. A meno che non si voglia fare maldestramente il verso a Totò che in un film diceva: sono coincidenze che…..coincidono.
Ma Totò, si sa, giocava alla grande con le parole. Qui si gioca con cose ben più serie. Sia pure senza volerlo. E con la massima buona fede che non esitiamo a riconoscere. Ma forse è peggio.