La Rai diventa sempre più social, e sempre di più servizio pubblico per le nuove generazioni
Si amplia la presenza sui social media di Rai per il Sociale, la Direzione nata ad agosto 2020 come evoluzione del Tavolo Sociale costituito dall’azienda di servizio pubblico nelle prime settimane di diffusione della pandemia.
(Prima Pagina News)
Venerdì 22 Gennaio 2021
Roma - 22 gen 2021 (Prima Pagina News)
Si amplia la presenza sui social media di Rai per il Sociale, la Direzione nata ad agosto 2020 come evoluzione del Tavolo Sociale costituito dall’azienda di servizio pubblico nelle prime settimane di diffusione della pandemia.
A novembre ha preso il via sui profili Facebook e Twitter la rubrica #cosafunziona: tratta di giornalismo costruttivo, buone pratiche in periferia, interventi in aiuto delle donne violate, empori solidali, percorsi di recupero dalle dipendenze di vario genere, economia carceraria, servizio civile, educazione ambientale, sport e disabilità, volontariato, anziani meno soli, etc.

Dopo gli ottimi riscontri avuti sui due social, da giovedì 21 gennaio la rubrica è anche ‘visibile’ su Instagram TV, dove i protagonisti del tema affrontato nella settimana vengono intervistati nel contesto in cui operano.

E da martedì 26 gennaio partirà sul profilo Instagram della nuova Direzione anche la rubrica ‘sociologica’ di IGTV, #walden3: brevi interviste video daranno voce e corpo alle idee di ragazze e ragazzi under 25 su come vivere meglio su questo pianeta. Il prodotto è rivolto ad un pubblico giovane, che si cerca di incuriosire adottando i loro linguaggi e i loro mezzi di comunicazione preferiti.

Ma molto presto, sempre a cura di Rai per il Sociale, partirà anche il podcast NativA, dedicato all’espressione artistica tutta declinata al femminile, che porterà l’utente a conoscere le potenzialità ‘curative’ dell’art-therapy in molti ambiti: dai graffiti commissionati dai Comuni ai fumetti ‘sociali’, dai lavori realizzati in carcere ai manufatti delle case-famiglia, dai quadri realizzati in hospice per malati terminali alle opere artigianali dei centri antiviolenza. Si scoprirà quanto le donne siano artefici di questo cambiamento, credendo nella valenza sociale e di recupero dell’arte.

Con questa serie di nuove presenze social si allargano dunque gli spazi online del Servizio Pubblico sui temi del ‘bene comune’, in modalità facilmente fruibili con tutti i dispositivi mobili.

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