Mattarella riserva ai vertici della Stampa Parlamentare una straordinaria lezione di giornalismo moderno (1)

Cerimonia di consegna del Ventaglio al Quirinale e al Capo dello Stato da parte del Presidente della Stampa Parlamentare Marco di Fonzo.

di Maurizio Pizzuto
Venerdì 31 Luglio 2020
Roma - 31 lug 2020 (Prima Pagina News)

Cerimonia di consegna del Ventaglio al Quirinale e al Capo dello Stato da parte del Presidente della Stampa Parlamentare Marco di Fonzo.

Si è svolta questa mattina , al Palazzo del Quirinale, la tradizionale cerimonia di consegna del "Ventaglio" al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da parte del Presidente dell'Associazione Stampa Parlamentare, Marco Di Fonzo, alla presenza dei componenti del Consiglio direttivo, degli aderenti all'Associazione e di personalità del mondo del giornalismo. Dopo l'intervento del Presidente Di Fonzo, il Presidente Mattarella ha pronunciato un discorso. Successivamente gli è stato consegnato il Ventaglio realizzato da Giulia Carioti, dell'Accademia di Belle Arti di Roma. Discorso intenso e pieno di forti richiami questo che il capo dello Stato ha dedicatro ai giornalisti della stampa parlamentare, partendo proprio dalla pandemia di questi mesi e dalle mille paure che la pandemia da Covid ha prodotto nel Paese: “Sovente, nel corso del tempo, affiora la tendenza a dimenticare, a rimuovere esperienze dolorose o anche soltanto sgradevoli. Era prevedibile – precisa il Capo dello Stato- che questo sarebbe potuto avvenire anche rispetto ai drammatici mesi trascorsi. Forse non era immaginabile che affiorasse così presto.Mentre, nel nostro Paese, per la pandemia, continuano a morire nostri concittadini; ed è il caso di sottolineare che anche una sola vittima costituisca motivo di dolore e motivo per non abbassare le difese”. Mattarella non ha lesinato parole su questo tema, che a quanto pare gli è molto caro: “Mentre nel mondo muoiono ogni giorno migliaia e migliaia di persone, e ogni giorno si registrano ben oltre duecentomila contagi; e mentre la necessaria riapertura delle comunicazioni espone a nuovi rischi i Paesi che pensavano di aver superato i momenti più duri e più drammatici, sarebbe bene ogni tanto rileggere i prospetti quotidiani, che davano nei mesi scorsi notizia dei dati dell’epidemia, dei nuovi contagi, delle vittime, dei ricoverati in terapia intensiva. Io li conservo a partire dai primi giorni di marzo. Li ho riletti nei giorni scorsi”. Non possiamo – e non dobbiamo – dimenticare – sottolinea il Presidente- quel che è avvenuto, “le settimane in cui morivano, quotidianamente, centinaia di nostri concittadini. In cui medici e infermieri, presenti negli ospedali, con abnegazione profondevano sforzi immani correndo rischi personali molto alti per curare i malati. In cui nei cimiteri non si trovava spazio per i tanti feretri. Appena quattro mesi fa - il 31 marzo - sono morti in quel solo giorno oltre ottocento nostri concittadini. Non possiamo - non dobbiamo - rimuovere tutto questo. Per rispetto di quei morti. Per rispetto di chi si è prodigato a curarli, conducendone tanti alla guarigione. Per rispetto dei sacrifici affrontati dai nostri concittadini con comportamenti apprezzati in tutto il mondo, che oggi ci permettono di guardare con maggiore fiducia rispetto al pericolo del virus. Altrove il rifiuto o l’impossibilità di quei comportamenti ha provocato e sta provocando drammatiche conseguenze”. E qui Mattarella sembra voler assumere le difese del premier Conte, rispetto agli attacchi che da più parti gli sono venuti: “Talvolta viene evocato il tema della violazione delle regole di cautela sanitaria come espressione di libertà. Non vi sono valori che si collochino al centro della democrazia come la libertà. Naturalmente – aggiunge il Capo dello Stato- occorre tener conto anche del dovere di equilibrio con il valore della vita, evitando di confondere la libertà con il diritto far ammalare altri. Imparare a convivere con il virus finché non vi sarà un vaccino risolutivo non vuol dire comportarsi come se il virus fosse scomparso”. Premessa fondamentale per il Presidente per l’ennesimo richiamo all’unità del Paese: “Soltanto ricordando quel che è avvenuto – e senza dividerci in contrapposizioni pregiudiziali ma con una comune ricerca di prospettive - possiamo porre basi solide per la necessaria ripresa e per pervenire a una nuova normalità”. Poi il grazie del Quirinale al mondo del giornalismo : “Il mondo dell’informazione – dice Mattarella- è stato interpellato dal virus e, nonostante le obiettive difficoltà vissute dal settore e dai singoli giornalisti, ha dato prova di saper essere al servizio dell’interesse generale e dei cittadini”. Per il Capo dello Stato “L’avere posto al centro i fatti, l’approfondimento scientifico, la ricostruzione del fenomeno, il contributo fornito all’educazione ed al senso di responsabilità dei cittadini, hanno consentito ai media di svolgere un ruolo di grande rilievo nel contrastare la pandemia”. Mattarella fa capire di aver analizzato bene il problema: “I dati degli ascolti televisivi, dei contatti web, della diffusione dei quotidiani in quei terribili mesi, testimoniano una ripresa di fiducia e di attenzione nei confronti dei media professionali. Una opportunità, forse inattesa, che rilancia il ruolo del giornalismo, opposto alle fabbriche della cattiva informazione, di quelle che siamo abituati ormai a definire fake news, notizie contraffatte, per esprimersi in italiano”. Non poteva aspettarsi di meglio il Presidente della Stampa Parlamentare in questa occasione così solenne per l’Associazione che presiede: “In questa occasione l’informazione professionale, di qualità- dice ancora Mattarella- è stata, evidentemente, riconosciuta dai nostri concittadini come capace di poter garantire una affidabilità non attribuibile ad altri ambiti”. Mentre invece “ Sul tema delle notizie manipolate può, tuttavia, sorgere un equivoco che è opportuno evitare, giacché potrebbe evocare il rischio della tentazione di un controllo sulle libere espressioni di stampa. Le fake news -notizie contraffatte –dice il Presidente- sono, normalmente, il prodotto di azioni malevole, abitualmente anonime, concertate allo scopo di ingannare la pubblica opinione, contando sull’effetto moltiplicatore del web e sulla assenza di sanzioni che caratterizza un mondo privo di responsabilità definibili. La pretesa di un “non luogo”, come è stato chiamato, dove ci si può permettere di propalare presunti fatti, falsati o inesistenti, senza alcuna sanzione. Esattamente l’opposto dell’informazione professionale che prevede anche sistemi di sanzioni puntuali sia degli organi preposti alla deontologia professionale, che da parte della magistratura”. Una vera e propria lezione di giornalismo tiene il Presidente Mattarella questa mattina qui al Quirinale.(1-Segue)


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