Musica: Fabio Treves, il Blues e la Musica del Mondo

In occasione del suo Tour nazionale “70 In Blues” la Treves Blues Band festeggia non solo i 70 anni del suo fondatore ma anche i 14 anni di esistenza del locale che ospita il suo live in terra dauna cioè il Safarà di Nicola Lopane, imprenditore (anch’egli musicista ed appassionato di Musica) che per primo -ed oggi sempre più solitario pioniere- ha portato la buona Musica -soprattutto live- a Cerignola, in Provincia di Foggia.

(Prima Pagina News)
Venerdì 14 Giugno 2019
Cerignola (Fg) - 14 giu 2019 (Prima Pagina News)

In occasione del suo Tour nazionale “70 In Blues” la Treves Blues Band festeggia non solo i 70 anni del suo fondatore ma anche i 14 anni di esistenza del locale che ospita il suo live in terra dauna cioè il Safarà di Nicola Lopane, imprenditore (anch’egli musicista ed appassionato di Musica) che per primo -ed oggi sempre più solitario pioniere- ha portato la buona Musica -soprattutto live- a Cerignola, in Provincia di Foggia.

di Francesco Tortora

Nella calura che lascia presagire l’infuocata Estate 2019 incipiente, incontriamo il noto bluesman Fabio Treves noto come “Il Puma di Lambrate” che si lascia intervistare di buon grado e con molta e franca disponibilità.

 Il Blues, in quanto genere musicale, affonda le radici nel Sud del Mondo. Oggi sei in pieno Sud Italia e tutto sembrerebbe tornare alle origini, vero?

Ho fatto il militare, in Artiglieria a Foggia, la regione dove maggiormente eseguiamo live con la nostra band è in assoluto la Puglia, che abbiamo attraversato in lungo e in largo, fino al profondo Salento. In realtà, il Blues non solo raccoglie tutto il Sud del Mondo ma racconta anche la sofferenza e la vitalità di tutto il genere umano di tutto il Pianeta. Il Blues racconta la Vita stessa, nelle sue ansie e tristezze ma anche nella sua gioia e luminosità. Nel mio gruppo ci son musicisti di Milano, di Biella e suoniamo dappertutto in Italia e non solo. Il Blues travalica i confini ed i colori di appartenenza, anche le ideologie e le religioni. Perché il Blues è esso stesso preghiera, una preghiera rivolta verso il Cielo da parte di chi lavora duramente qui in Terra e da parte di chi vive con asprezza la quotidianità degli umani.

 Se il Blues è rimasto ancorato alle sue origini, soprattutto nello Spirito piuttosto che nella forma, allora è il Mondo ad essere cambiato?

Tutto è profondamente cambiato. Il Blues dipinge un mondo fatti di attesa, di ascolto, di accoglienza, di reciproca comprensione, in quanto ci si sente affratellati dal dover coesistere in questo Mondo e doverci convivere nonostante certe differenze, perlomeno quelle che possono apparire l’un verso l’altro. Ebbene, questo Mondo è tanto cambiato ma soprattutto perché si è sempre più chiuso su se stesso, sempre più irrigidito. La mia epoca, quando -appunto- negli Anni ’70 ci si apriva al Mondo, era profondamente diversa, più ricca di speranza. Non solo ma soprattutto tra i giovani di allora, tutto era improntato a questa voglia di conoscere e di conoscersi. Ci è rimasta -tra poche cose- la Musica, stasera il Blues, a tenerci insieme e farci divertire ancora e ancora, nonostante sia sui palchi ed in giro per il Mondo da così lungo tempo.

Arriva la pizza di Giovanni Biancofiore, titolare della Pizzeria Rock & Roll Pizza a Cerignola (FG), batterista anch’egli ed appassionato di Rock, sperimentatore nel mondo della pizza (nota anche la sua pizza con farina di canapa oltre che svariati altri cereali). Giovanni Biancofiore è anche uno dei main sponsor dell’evento blues cerignolano. Fabio Treves ordina dell’acqua, dopo il soundcheck e la cena, preferisce giungere leggero all’incontro col pubblico nel nome del Blues.


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