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La figlia sedicenne è ricoverata in terapia intensiva a Pozzilli (Is), con un gravissimo trauma cranico.
La figlia sedicenne è ricoverata in terapia intensiva a Pozzilli (Is), con un gravissimo trauma cranico.
Ha confessato gli omicidi Salvatore Ocone, l'operaio 58enne arrestato ieri con l'accusa di aver ucciso sua moglie Elisabetta Polcino e il figlio 15enne a colpi di pietre a Paupisi, nel Beneventano, per poi darsi alla fuga.
L'uomo, che ha anche ridotto in fin di vita la figlia diciassettenne, è stato fermato ieri sera dai Carabinieri in località Ponte Rotto, tra Mirabello Sannitico e Ferrazzano (Cb), ed è stato portato nella caserma di Via Mazzini a Campobasso, dove questa notte è stato interrogato per un'ora e mezza dal procuratore di Benevento, Gianfranco Scarfò.
A confermare la confessione dell'uomo è stato lo stesso Scarfò, in conferenza stampa a Benevento con il comandante provinciale dei Carabinieri Enrico Calandro, senza, però, fornire dettagli sul movente del gesto. Durante l'interrogatorio, ha detto il procuratore, Ocone ha riferito che c'erano “dinamiche familiari conflittuali, in particolare un atteggiamento a suo dire di aggressività e di dominazione da parte della moglie nei suoi confronti e nei confronti del contesto familiare”.
L'uomo è affetto da psicosi cronica, e nel 2011 è stato sottoposto ad un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso), ma è stato ribadito che fino a ieri non risultavano episodi di violenza familiare.
Dopo essere stato interrogato, Ocone è stato trasferito nel carcere di Campobasso, in via Cavour, con le accuse di duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. Al momento, si trova in cella singola e sorvegliato a vista. Il regime di sorveglianza rafforzata è stato disposto per garantirne la costante osservazione ed evitare gesti di autolesionismo.
Intanto, la figlia 16enne è stata trasferita in nottata dall'Ospedale "Cardarelli" di Campobasso all'Istituto Neuromed di Pozzilli (Is): la ragazza è ricoverata in prognosi riservata e in gravissime condizioni, per via delle ferite riportate. Il padre l'ha colpita ripetutamente alla testa, forse con una pietra o con un altro oggetto contundente, causandole un gravissimo trauma cranico.
Questa notte, è stata sottoposta ad un difficile intervento chirurgico dall'équipe di neurochirurgia dell’Istituto, per cercare di limitare i danni inferti dai colpi. A confermarlo è l'ufficio stampa dell'Istituto Neuromed, che nel corso delle prossime ore potrebbe diramare un altro bollettino.
A Pozzilli è arrivato anche il fratello maggiore, che vive a Rimini per lavoro ed è rientrato dopo essere stato informato dell'accaduto. Il corpo del fratello quindicenne è all'obitorio del Cardarelli di Campobasso, dove, su disposizione della Procura di Benevento, sarà effettuata l'autopsia, in particolare per verificare l'ora del decesso, così da poter ricostruire l'intera dinamica dei fatti.
Ocone ha aggredito sua moglie e i due figli in casa: all’alba di martedì, forse prima delle 6, l'uomo ha ucciso sua moglie a colpi di pietra in testa, poi ha aggredito i due figli di 15 e 16 anni. In seguito, è scappato con l'auto, portandosi dietro i ragazzini.
Il 15enne è stato trovato morto quando i tre sono stati rintracciati dai Carabinieri e dalla Squadra mobile di Campobasso in località Ponte Rotto, tra Mirabello Sannitico e Ferrazzano. La figlia è ricoverata in terapia intensiva all'Istituto Neuromed di Pozzilli (Is) con un gravissimo trauma cranico.
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Benevento, che ha disposto l'autopsia sui corpi della 49enne e del figlio.
A entrare per prima in casa, ieri, è stata un'amica di famiglia, che ha raccontato di aver trovato Elisabetta stesa sul letto, in una posizione che lasciava intendere che l'aggressione fosse avvenuta nel sonno. In più, sono state trovate grandi tracce di sangue in una delle camere dei figli e nel salone all’ingresso, dov'è stata vista la grossa pietra, che forse è l'arma del delitto.