Piero Angela, Mimmo Nunnari e Ian McGuire, Premio Costa Smeralda 2019, con al centro il Mediterraneo

Assegnato il  prestigiosissimo “Premio Costa Smeralda 2019”, dedicato quest’anno al grande Mare Mediterraneo.

(Prima Pagina News)
Domenica 28 Aprile 2019
Porto Cervo (Olbia-Tempio) - 28 apr 2019 (Prima Pagina News)

Assegnato il  prestigiosissimo “Premio Costa Smeralda 2019”, dedicato quest’anno al grande Mare Mediterraneo.

Piero Angela, Mimmo Nunnari e Ian McGuire, Premio Costa Smeralda 2019, con al centro il Mediterraneo
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Come ai vecchi tempi: tantissimi ospiti illustri, grande eleganza e tanto glamour ieri sera al Cervo Tennis Club di Porto Cervo in Sardegna per la cerimonia di consegna del prestigiosissimo “Premio Costa Smeralda 2019”, dedicato quest’anno al grande Mare Mediterraneo e a quanti, come Domenico Nunnari, Ian McGuire, e Piero Angela, scrittori intellettuali e uomini di scienza, l’hanno saputo in tutti questi anni narrare, raccontare e diffondere.

A vincere l’edizione di quest’anno tre diverse opere dunque che parlano del mare. Partiamo dalla sezione più importante, la saggistica che ha visto vincitore assoluto “Destino Mediterraneo” (edito da Rubettino), un saggio di Domenico Nunnari, giornalista saggista e scrittore di grande talento, e in cui Nunnari racconta “il Grande Mare delle tre religioni monoteiste, degli scambi, dei commerci, delle bellezze del paesaggio e della natura, dei misteri, delle leggende, delle scorrerie piratesche e delle migrazioni bibliche”, un saggio in cui l’ex Vice Direttore della TGR RAI riflette a lungo sull’Italia, “che nel Mediterraneo è interamente immersa, col suo Sud, avanguardia occidentale verso Medioriente e Africa del Nord, e ponte di collegamento dell’Europa”.

Il libro di Mimmo Nunnari viene considerato dalla giuria come “un saggio coltissimo, fitto di riferimenti, di letture, ma ancora di più di attraversamenti. Mimmo Nunnari ha navigato per il Mediterraneo, attraverso una fitta trama storica e culturale. Ha interrogato i vecchi testi, ed entrato dentro i nuovi e importanti nodi della nostra civiltà e dell’Occidente. Il risultato è un libro unico, per certi versi: che parte dal mito e arriva alla cronaca, tenendo sempre la bussola puntata sulla nostra identità, che è una identità letteraria e idee.

Perché proprio dal Mediterraneo sono giunte fino a noi le storie che ci hanno reso quello che siamo. Ma soprattutto, come dice l’autore: «serve pensare che il Mediterraneo possa diventare il luogo di un prossimo “Rinascimento”. Il luogo del nostro destino comune»”.

Poi, “Le acque del nord” di Ian McGuire, per la sezione Narrativa, (Einaudi), un saggio che racconta la storia di Patrick Sumner, un giovane medico che ha servito nell’esercito inglese durante l’assedio di Delhi. Nel suo passato militare c’è un evento oscuro che l’ha costretto alle dimissioni e il cui ricordo lo perseguita. Rimasto senza un soldo e in fuga dai propri fantasmi, decide di imbarcarsi come chirurgo di bordo su una nave baleniera, la Volunteer.

Nel nord della baia di Baffin, tra il Canada e la Groenlandia, c’è una polinia (una zona di mare artico dal microclima particolare dove si concentrano le balene) nota come North Water: è qui che è indirizzata la Volunteer, ed è qui che il suo equipaggio scoprirà cos’è l’inferno. Infine, LifeGate PlasticLess, il progetto di LifeGate, nato l’8 giugno 2018 in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, volto a ridurre la plastica nei nostri mari grazie ad un’ampia rete di collaborazioni che include porti, istituzioni pubbliche, aziende, associazioni e persone. Il progetto intende dare una risposta concreta al problema dell’inquinamento da plastica nei mari, adottando il dispositivo Seabin da installare nei porti.

Si tratta di un cestino di raccolta dei rifiuti galleggianti in grado di catturare circa 1,5 kg di detriti al giorno, ovvero oltre 500 Kg di rifiuti all’anno (a seconda del meteo e dei volumi dei detriti), comprese le microplastiche da 5 a 2 mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm.

Tre vincitori assoluti dunque: un saggio sulla storia millenaria dei commerci e degli intrecci umani del Mare Nostrum, un romanzo storico ambientato nella Groenlandia dell’Ottocento, e un’idea innovativa per la protezione dei mari dall’inquinamento. La giuria del Premio, composta da Alberto Luca Recchi, Simone Perotti, Roberto Cotroneo e Francesca Santoro, più quella dei Consorziati e, per i progetti, da MedSea Foundatio, ha dunque voluto premiare, tra le decine di opere in gara, “l’essenza della Costa Smeralda, destinazione nata nel cuore del Mediterraneo grazie alla visione di investitori diversi per nazionalità, confessione religiosa, attività imprenditoriale ma accomunati dal forte desiderio di creare un investimento rispettoso della natura, come poi è stato ed è ancora oggi”.

Non può esserci Costa Smeralda - si legge in una nota ufficiale del Premio- senza confronto tra popoli, tra idee diverse. Non può esserci Costa Smeralda senza azioni a difesa dell’ambiente. Questo hanno voluto i Soci Fondatori, il 14 marzo 1962, e questo impegno continua a essere declinato ogni giorno. Il Premio Costa Smeralda è dentro questa visione, e la porta all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale e internazionale, con una particolare attenzione alla Generazione Z e a quella dei Millennials, quelle già molto impegnate nella difesa dell’ambiente. Non è un caso che il tema del Premio sia il mare: dalla letteratura alle nuove tecnologie, tutto serve per aiutarlo e proteggerlo.

Una resistenza ambientale, per usare le parole di Beatrice Luzzi, direttrice artistica del Premio voluto dal Consorzio Costa Smeralda”. Un compito che per questa seconda edizione ha avuto un testimonial di altissimo valore: Piero Angela. Lo straordinario divulgatore italiano ha dato ieri sera ai presenti una spiegazione chiarissima dell’importanza del mare: “In ogni goccia del mare c’è il nostro passato e il nostro futuro. Miliardi di anni fa queste gocce hanno attraversato il cosmo imprigionate in asteroidi e comete.

Poi sono state le incubatrici della vita. Oggi il mare (che fornisce gran parte dell’ossigeno che respiriamo) è il più grande museo vivente di forme meravigliose ed il più grande museo archeologico, pieno di oggetti preziosi, tesori d’arte, statue e capolavori. Ma il mare è anche un grande regolatore del clima, una gigantesca pentola che si sta pericolosamente riscaldando.

Se non diminuiremo l’aumento della temperatura dell’atmosfera il mare potrà essere causa di cataclismi epocali. Noi non vediamo quello che sta succedendo e non ci pensiamo, ma al mare dovremmo rivolgere lo sguardo più spesso, con più attenzione e con più amore. Qualunque iniziativa che lo porta al centro della nostra attenzione offre uno spunto prezioso alla nostra riflessione e un aiuto al nostro futuro”.

Indimenticabile serata di grandi emozioni- confessa pubblicamente il giornalista e scrittore Gianni Garrucciu, che proprio qui a Porto Cervo negli anni passati aveva presentato alcuni dei suoi libri più belli, da “Giovanni Paolo II, l'Uomo che ha cambiato gli uomini” a “Renzo Arbore”, libri che presentati e lanciati a Porto Cervo hanno poi fatto il giro del mondo. Arrivederci dunque alla prossima edizione del “Premio Costa Smeralda 2020”.

B.N.


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