Pino Strabioli, personaggio poliedrico e affascinante della storia della tv italiana: “Chiedo scusa per l’errore”

Durante la puntata del 1 agosto scorso del “Caffè di Raiuno” il conduttore Pino Strabioli, parlando di arte, aveva collocato Canova nel XVI secolo, cioè nel 1500, una gaffe imperdonabile e non voluta: Antonio Canova era nato infatti duecento anni dopo, il 1 novembre 1757 a Possagno. Di chi la colpa? Probabilmente di chi ha scritto il copione prima della messa in onda, e certamente in buona fede, ma Pino Strabioli la colpa oggi se la carica tuta lui, in prima persona, e in questo sfogo con noi chiede scusa ai milioni di italiani che quella mattina lo seguivano in diretta su Raiuno. Bella persona davvero.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 05 Agosto 2020
Roma - 05 ago 2020 (Prima Pagina News)

Durante la puntata del 1 agosto scorso del “Caffè di Raiuno” il conduttore Pino Strabioli, parlando di arte, aveva collocato Canova nel XVI secolo, cioè nel 1500, una gaffe imperdonabile e non voluta: Antonio Canova era nato infatti duecento anni dopo, il 1 novembre 1757 a Possagno. Di chi la colpa? Probabilmente di chi ha scritto il copione prima della messa in onda, e certamente in buona fede, ma Pino Strabioli la colpa oggi se la carica tuta lui, in prima persona, e in questo sfogo con noi chiede scusa ai milioni di italiani che quella mattina lo seguivano in diretta su Raiuno. Bella persona davvero.

-Strabioli ci spiega l’errore al “Caffé di Rai uno ? Ha fatto nascere Canova 200 anni prima, eppure lei passa per quello colto della tv.

“Il primo ad accorgersene sono stato io, poi voi e subito dopo alcuni telespettatori, ho un problema da sempre con numeri e date, non mi sono fidato di me stesso, gli autori ci preparano delle schede, erroneamente su quel foglio era stato invertito il cinque con il sette. Nella mia testa frullava il dubbio, mi sono fidato del numero scritto.

è successo, chiedo scusa ai telespettatori”.

E’ la conferma che cercavamo, ed è soprattutto la certezza di avere difronte un personaggio vero della storia della TV di Stato, uno di quegli autori e conduttori televisivi che si sono formati da soli, che hanno alle spalle una gavetta importantissima, ma anche pesante, uno di quelli insomma che non deve dire grazie a nessuno se non alla sua voglia di fare, e alla sua immensa passione per il mondo della televisione e del teatro.

Pino Strabioli cresce e studia a Orvieto, inizia a lavorare in teatro nel 1986 sotto la guida di Patrick Rossi Gastaldi, con il quale prende parte a spettacoli di cabaret come Valentin fest, Valentin kabaret, Kabaret kuche, Wunderbar, Da Gastone, Sufì, Milly, e tanti altyri ancora: Poi con la Compagnia Stabile del Piccolo Eliseo è nel cast di L'uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello e di Minnie la candida, di Massimo Bontempelli, entrambe con la regia di Marco Parodi.

Esordisce in televisione ancora giovanissimo, nel 1992 a Telemontecarlo in T'amo TV, di Antonio Avati e Fabio Fazio e nel 1993 conduce Complimenti allo chef di Giorgio Calabrese. Ancora, nel 1994 Senza fissa dimora, di Pietro Galeotti, ma nello stesso periodo inizia a collaborare con Rai 1 prendendo parte a 4 edizioni di Unomattina, dal 1993 al 1997 e a 3 edizioni di Unomattina estate, dal 1993 al 1997-1998.

Educato, colto, avvolgente, quasi schivo di sé stesso, riservato fino agli eccessi, maniacale come ricercatore e autore dei suoi programmi, preciso fino alla nausea. Ma è proprio per questo che l’errore legato alla vita del Canova ha fatto esplodere la bufera sul suo nome.

Da uno bravo come lui non ti aspetti mai di finire su una buccia di banana. Oggi che tutto è passato, lui è tornato finalmente più sereno, e soprattutto con questo suo sorriso delicato e quasi intimo.

-Strabioli, Questo suo ritorno a Rai uno come lo sta vivendo?

“Non lo definirei un ritorno ma un passaggio, non ho esclusive e non ho progetti futuri con la rete oltre al caffé che sto conducendo con Roberta Ammendola e che sta dando anche ottimi risultati di ascolto”.

-Dieci anni a Rai tre dove ha raccontato il teatro, i grandi della musica, la storia del festival di Sanremo.

“Rai tre mi ha dato possibilità irripetibili, le otto puntate con paolo poli restano il mio fiore all’occhiello e devo dire grazie ad Andrea Vianello per aver fortemente voluto quel programma, così come devo ringraziare Stefano Coletta per la serie “in arte” i miei viaggi in compagnia di Patty Pravo, Ornella Vanoni, Gianna Nannini e lo speciale su mina che verrà replicato questo giovedì in prima serata.

Spero di poterci tornare per raccontare alla mia maniera storie e pagine di spettacolo di ieri e di oggi, sono fissato con la memoria”.

Dalla prima serata all’alba, non le sembra una retrocessione?

“Sono un teatrante e come tale vado a recitare nei paesini sperduti e nei grandi teatri, con lo stesso spirito vivo la tv, quello che faccio mi deve somigliare, le sei del mattino o le diciotto, le nove o le ventuno non fanno la differenza almeno per me”.

Indimenticabile per lui e per la sua vita professionale la stagione 1999-2000, Pino in quegli anni è autore e conduttore di Souvenir d'Italie su Telemontecarlo.

Dal 2000 al 2010 è autore e conduttore della striscia quotidiana di Rai 3 Cominciamo bene – Prima, dal 2000 al 2003 intitolata Aspettando Cominciamo bene.

Sempre per la stessa rete negli anni successivi conduce il Cartellone di Palco e retropalco e Rivediamoli, e le rubriche settimanali dedicate allo spettacolo dal vivo all'interno dei programmi Apprescindere e Elisir condotti da Michele Mirabella, e Quante storie condotto da Corrado Augias.

Dopo aver condotto That's Italia (2012) con Filippa Lagerbäck su La7d, dove racconta usi e costumi degli italiani, torna su Rai 3 con due cicli di Colpo di scena: l'edizione del 2014 dedicata ai grandi protagonisti della scena e l'edizione 2016 dedicata ai figli che raccontano i padri.

2015 sempre per Rai 3 presenta E lasciatemi divertire, il titolo è un omaggio ad Aldo Palazzeschi, otto puntate dedicate ai vizi capitali, protagonista Paolo Poli.

Dal 2015 al 2018 è in tournée con Piera Degli Esposti nell'intervista spettacolo Wikipiera. Nelle stagioni 2015-2016 e 2016-2017 è in tournée con Sister Act, regia Saverio Marconi, nella parte di Monsignor O'Hara. Ma per restare ai suoi anni migliori, nel 2018, ancora per Rai 3 conduce Grazie dei fiori, 4 puntate sul Festival di Sanremo e i suoi protagonisti, e una quinta puntata, Grazie dei fiori speciale Festival di Sanremo, una riflessione sulla 68ª edizione del Festival.

Lo stesso anno presenta per la terza rete Rai In arte Patty Pravo, uno speciale dedicato alla "ragazza del Piper" in occasione dei suoi 70 anni. Nel 2019 conduce nuova edizione di Grazie dei fiori, 10 puntate in compagnia di Gino Castaldo e In arte Mina, uno speciale in occasione del quarantennale dell'ultimo concerto di Mina, e recita a teatro con Christian De Sica nello spettacolo-concerto Christian racconta Christian de Sica.

Sempre nel 2019 conduce la LXXIII edizione del Premio Strega, e due nuovi speciali del ciclo In arte... dedicati a Ornella Vanoni e Gianna Nannini. Fino ai giorni nostri.

Nel 2020 propone un terzo ciclo di Grazie dei fiori, questa volta dedicato a 6 "ribelli" della musica italiana: Fred Buscaglione, Umberto Bindi, Gabriella Ferri, Rino Gaetano, Luigi Tenco, Franco Califano. Dal 28 dicembre 2019 debutta in radio alla guida su Rai Radio 2 di Viva Sanremo. Nell'estate del 2020 affianca Maurizio Costanzo nella rubrica di terza serata Insonnia, in onda per 4 puntate alla domenica su Rai3 e, a distanza di oltre 20 anni, torna su Rai 1 per condurre ogni sabato mattina la rubrica Il Caffe di Raiuno.

Questa di Pino Strabioli è una storia di tutto rispetto, che fa onore a mamma RAI, e che è strettamente legata alla vita di milioni di italiani con cui Pino Strabioli dagli schermi della TV dialoga da anni, e sempre allo stesso modo, con questo suo modo intimo di raccontare le cose, mai fuori le righe, con una serietà ed una compostezza da manuale. Ne avesse tanti come lui mamma Rai! (b.n.)


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