PUGLIA. Covid, Lopalco messo in sella e subito disarcionato dai pediatri

Sfortunato inizio dell’avventura politica, ma qualcuno dice che se l’è cercata. I pediatri lo attaccano, accusandolo di fare confusione sui tamponi

di Luigi Nanni
Giovedì 22 Ottobre 2020
Roma - 22 ott 2020 (Prima Pagina News)

Sfortunato inizio dell’avventura politica, ma qualcuno dice che se l’è cercata. I pediatri lo attaccano, accusandolo di fare confusione sui tamponi

Che storia! (E, comunque, facile previsione). Non fa in tempo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco a sedersi sulla poltrona dell’assessorato alla Salute della Regione Puglia (“in pectore”, poiché la giunta non si è ancora formata), che già prova “quanto sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir l’altrui scale”, col fuoco di fila scatenato non dal primo che passa per strada, ma nientemeno dal vicepresidente nazionale e segretario provinciale della Federazione pediatri. C’è il sospetto che questo attacco non ci sarebbe stato, se Lopalco fosse rimasto al suo posto. Cioè, occupato dal suo impegnativo lavoro e di recente pure chiamato da Emiliano a osservare la situazione del Covid pugliese. Poi, come talvolta succede, capita di fare la scelta sbagliata, ritenuta tale anche dal suo entourage professionale. L’ha fatto per ambizione? Il saldo non suffraga il risultato politico conseguito. Che necessità aveva Lopalco con quel suo straordinario curriculum di volersi presentarsi alle elezioni regionali, di “infangarsi” e, certo, un po’ delegittimarsi agli occhi di chi a lui aveva guardato con tanta ammirazione? Appannata e anche un po’ persa sin dall’annuncio del suo “scendere in campo”. Un minuto dopo averlo confermato, si affrettò a precisare che non avrebbe fatto campagna elettorale. Precisazione che ai più parve inutile e anche un po’canzonatoria. L’esposizione mediatica durante tutto il periodo della pandemia, era stata così plateale, chiara e rassicurante nelle sue frequenti apparizioni, da garantirgli il risultato che poi ha ottenuto. “Questa storia già la sappiamo – subito avete detto. Parlaci d’altro. Che cosa ha fatto o non ha fatto Lopalco per attirarsi tanti improperi?” Prima di dirlo, una supposizione: Lopalco ha creduto che la grande notorietà derivatagli da stampa e Tv ( tanto da essere ogni volta presentato dal giornalista Mannoni al Tg-notte, come “il nostro esperto di fiducia”) potesse metterlo al riparo da tutto, anche in caso di sua divergenza rispetto alle misure adottate per il contenimento del virus. E, invece, una volta incoronato da Emiliano, c’era qualcuno che lo aspettava al varco. Non siamo in grado di valutare la consistenza della disputa innescata dai pediatri, ma la loro veemenza fa capire che l’inciampo di Lopalco c’è stato. All’apparenza in quella che può essere considerata potrebbe solo un’innocente battuta, ma che pure nasconde un suo convincimento rispetto a una cosa e disapprovazione rispetto a un’altra. Pertanto, rispondendo alle domande sulle code ai drive in per sottoporsi al tracciamento in tante città italiane, ha risposto: “ Con le aperture delle scuole abbiamo assistito alla “tamponite acuta Espressione che, chiaramente, manifesta dissenso. Insomma, non si è detto convinto dell’operazione. Pensate che basti? Certo che no. La reazione dei pediatri è stata durissima: “in questo modo Lopalco non ha fatto altro che aumentare il caos”. “Grazie e basta così! – vorremmo aggiungere – letteralmente subissati da informazioni anche contraddittorie. Ma, certo, qui siamo di fronte a forte contrapposizione, medici gli uni, medico l’altro, che “non sciacquano i panni in Arno”, ma impegnano Tv, rotative e giornali a sciorinare una disputa molto pericolosa. Cosa vuol dunque dire “tamponite acuta”? E’ chiaro il senso fortemente polemico. Fa capire di essere in disaccordo con quel sistema di tracciamento. Quale? Quello previsto dalle linee-guida del ministero: necessità del certificato per la riammissione a scuola dei bambini che hanno avvertito sintomi simili a quelli del Covid e via libera ai test rapidi. E’ quello che sin qui è stato fatto, con i pediatri di famiglia che segnalano la necessità del tampone al dipartimento di Prevenzione che poi contatta i genitori. In poco meno di 48 ore, fra esecuzione del tampone, comunicazione del risultato e certificazione da parte del pediatra il bambino, se negativo, può essere riammesso a scuola. Tutto ciò i pediatri vorrebbero spiegare a Lopalco che, invece, dissente, facendoli arrabbiare. Per favore, mettetevi d’accordo! E non alimentate angoscia e confusione. Lopalco contesta la procedura innanzi descritta poiché – fa capire – si esagera nel richiedere il test anche se si tratta di una faringite. E, dunque, test ritenuti praticamente inutili. Per favore, mettetevi d’accordo (detto una seconda volta), dal momento che si avvicina il freddo e per un mal di gola non intendiamo mandare nel panico il farmacista o il nostro medico di base! Insomma, Lopalco non si aspettava certo la reprimenda, questa volta da parte dei pediatri ( e dai genitori dei bimbi), e sarà rimasto sorpreso dell’attacco. Volendo anche informarlo che potrebbe trattarsi soltanto dell’inizio. E’ un peccato che questa sua nuova avventura politica non nasca sotto buona stella, e la battuta “tamponite acuta”, pur sempre semina incertezza, e disvela una lotta nemmeno tanto sotterranea tra i tanti e troppi esperti aggiratisi per contrastare la pandemia. In più, ora che ha la veste di politico, gli rinfacceranno la disarticolazione in cui è precipitata la sanità pugliese e poco conterà il fatto che lui è nuovo in tutto e non è responsabile della situazione Insomma, per Lopalco vale il detto: “ mara a ‘cci stae ‘bbuenu e vae circandu guai”, con quel che segue. Comunque confidiamos sempre per lui in un radioso avvenire, anche politico, pur osservando una piccola novità che lo riguarda. Opportunamente, essendo candidato, durante il periodo elettorale non è apparso in Tv. Una volta eletto ci saremmo aspettato che, come in precedenza, andasse da una trasmissione all’altra, a dire la sua. E, invece, niente. La ragione può essere cercata nella difficoltà di presentare ogni volta una figura doppia e non sapere da quale parte cominciare, come anche sottrarlo al tiro incrociato di chi gli rinfaccia di svilire la sua reputazione di scienziato per un piatto di lenticchie (a dire il vero, un po’ di più). Tutte ragioni per dire di Lopalco che dalla politica sarebbe stato preferibile che si tenesse alla larga.


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