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Il presidente russo: "Kiev decida per la resa dei suoi militari".
Il presidente russo: "Kiev decida per la resa dei suoi militari".
La Russia ha testato, nella giornata di ieri, il missile sottomarino a propulsione nucleare Poseidon. Lo ha reso noto il presidente russo, Vladimir Putin, affermando che "non esiste nulla di simile al mondo".
"La potenza del Poseidon supera di gran lunga quella del nostro missile intercontinentale più promettente, il Sarmat", ha aggiunto, secondo quanto riferisce il Cremlino su Telegram.
"Non esiste al mondo niente di paragonabile" al Poseidon "in termini di velocità e profondità" e "non c'è modo di intercettarlo", ha detto ancora Putin, secondo quanto riporta Interfax. Si tratta di dichiarazioni non verificabili in modo indipendente.
"Per la prima volta siamo riusciti non solo a lanciarlo da un sottomarino utilizzando il suo motore di spinta, ma anche ad avviare il reattore nucleare con cui l'apparato ha viaggiato per un certo periodo di tempo", ha aggiunto il leader del Cremlino, parlando del test come "un enorme successo".
Questo sistema, ha detto il presidente russo citato da Interfax, "sarà presto" in servizio: "Non esiste un altro sistema come il Sarmat al mondo. Non lo abbiamo in servizio, ma lo sarà presto".
Putin ha anche invitato Kiev a decretare la resa dei suoi militari che, secondo Mosca, sono accerchiati nelle zone di Pokrovsk e di Kupyansk. La leadership di Kiev deve prendere "le decisioni appropriate sul destino dei propri cittadini e dei propri militari, così come hanno fatto una volta all'Azvostal" di Mariupol, ha aggiunto Putin, citato dalla Tass.
Mosca, ha aggiunto, è pronta a cessare i combattimenti per alcune ore, "affinché un gruppo di giornalisti possa entrare in questi insediamenti, vedere cosa succede lì, parlare con i militari ucraini e uscire".
La Romania e gli alleati sono stati informati dagli Stati Uniti che ridurranno una parte del loro esercito schierato sul fianco orientale dell'Europa: lo ha fatto sapere, in un comunicato, il ministero rumeno degli Esteri. "La decisione degli Stati Uniti è quella di sospendere la rotazione in Europa di una brigata che aveva elementi in diversi paesi della Nato", ha spiegato il ministero, evidenziando che, comunque, dopo questa rivalutazione, circa mille soldati resteranno sul suo territorio.
Fonti militari ufficiali hanno riferito al media G4Media.ro che Washington ritirerà all'incirca 800 soldati. L'annuncio, riferiscono ancora le fonti, è stato dato lunedì nell'ambito del quadro Nato. Washington ritirerà le sue truppe anche da Bulgaria, Ungheria e Slovacchia. E' una decisione presa dalla Casa Bianca, dunque, precisa il sito, avrà effetto immediato, ma, in teoria, il Congresso può ancora cambiarla. In Romania, l'esercito Usa è di stanza nelle basi di Mihail Kogelniceanu, Deveselu e Câmpia-Turzi.
Da parte sua, l'esercito statunitense ha precisato che la decisione di non sostituire le truppe che lasceranno la Romania non si traduce in un ritiro degli Stati Uniti dall'Europa. "La 2/a Brigata di Fanteria della 101/a Divisione Aviotrasportata si ridispiegherà come previsto nella propria unità di base in Kentucky senza sostituzioni", dichiara l'U. S. Army in una nota. "Questo non è un ritiro americano dall'Europa né un segnale di minore impegno nei confronti della Nato e dell'Articolo 5", ha affermato, aggiungendo che "questo adeguamento dell'assetto delle forze non cambierà il contesto di sicurezza in Europa".
"Non parlerei di sorpresa o non sorpresa. Non sorprende quanto sia importante per noi la sorveglianza del fianco orientale. Non sorprende quanto sia necessario rafforzare i circa 3000 km che abbiamo sul nostro confine orientale. Quindi il lavoro è in corso. Abbiamo una road map chiara, e non commenterò gli annunci fatti dall'altra parte dell'Atlantico". Così il portavoce della Commissione europea Thomas Regnier, replicando ad una domanda se Bruxelles sia stata sorpresa dalle indiscrezioni di stampa sulla riduzione delle truppe Usa in Romania, Bulgaria, Ungheria e Slovacchia.
La riduzione dei militari americani in Romania, ha detto un funzionario Nato all'Afp, è un "adeguamento", che non impedirà alle forze di Washington di essere "più importanti" di quanto lo siano state negli ultimi anni. "Anche con questo adeguamento, la presenza delle forze americane in Europa rimane più importante di quanto non sia stata per molti anni, con molte più forze sul continente rispetto a prima del 2022", ha aggiunto. "L'impegno degli Stati Uniti nei confronti della Nato è chiaro", ha proseguito.
Nella giornata di ieri, due aerei polacchi Mig-9 hanno intercettato, identificato e scortato un aereo russo sul Mar Baltico, costringendolo a lasciare lo spazio aereo internazionale. E' quanto ha riferito, su X, il comando generale operativo delle forze armate polacche, precisando che il velivolo intercettato è un Ilyushin Il-20. Sembra che questo velivolo fosse in ricognizione: aveva il transponder spento, e non ha violato lo spazio aereo di Varsavia.
Nel frattempo, l'esercito di Mosca ha attaccato un ospedale pediatrico a Kherson, causando molti feriti, tra cui anche bambini. Lo riferisce Unian, riprendendo l'ufficio stampa della Procura regionale di Kherson. Nell'attacco sono rimaste ferite quattro persone, tra cui tre dipendenti della struttura ed una bambina di 9 anni, ferita dalle schegge a una gamba. Lo riferisce Ukrinform, citando il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleksandr Prokudin, che ha diffuso un video su Facebook: "Terribili immagini di un altro bombardamento di Kherson", ha scritto, evidenziando che "l'esercito di occupazione russo ha attaccato una delle strutture mediche nel distretto di Dniprovskyi che ha subito gravi danni".
Dall'altra parte, in Russia, il governatore della regione di Bryansk, Aleksandr Bogomaz, ha accusato l'esercito di Kiev di aver fatto scoppiare un incendio in una casa con un raid di droni, causando la morte di una donna. Lo riferisce la Tass.
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