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Buonfiglio: "Vogliamo essere protagonisti di successo".
Buonfiglio: "Vogliamo essere protagonisti di successo".
Suggestioni, emozioni, ambizioni. Il fascino intramontabile dei cinque cerchi che proietta la sua magia attraverso la bellezza e la tradizione del nostro Paese. I ‘-100 giorni’ dai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 – la quarta edizione di sempre ospitata in Italia - sono stati l’occasione per presentare i contenuti di un nuovo capitolo della storia sportiva.
Nel “Road to Milano Cortina 2026 – 100 giorni” ospitato alla Triennale di Milano, il CONI ha illustrato attività, iniziative e progetti sviluppati in vista dell’atteso evento, anticipando anche i principali elementi chiamati a dare forma al concept di hospitality house ideato per l’occasione.
L’appuntamento, alla presenza di dirigenti, atlete, atleti, partner, media e altri stakeholder, è stato aperto dal saluto del Presidente, Luciano Buonfiglio. “È un momento molto emozionante, anche perché ho l’onore di rappresentare lo sport italiano e di vivere questa incredibile esperienza che ci accompagnerà verso i Giochi. Sono grato ai protagonisti che hanno guidato prima di me il movimento, ricordando che al centro della scena ci sono le atlete e gli atleti, e che dietro di loro operano dirigenti, tecnici, medici e tante altre professionalità. Sono felice che venga dato valore alle cose che vengono realizzate, come in questa occasione. CONI, Fondazione MICO2026, Governo, Federazioni, gruppi sportivi militari, stanno portando avanti un lavoro che rappresenta una Nazione. Stiamo lavorando di squadra, senza lasciare nulla d’intentato, curando i minimi dettagli e cercando di coronare un quadriennio di sacrifici. Sono sicuro che vivremo un grande spettacolo e che daremo il massimo per essere protagonisti di successo. Saluto l’ingegner Boeri che ringrazio per l’ospitalità alla Triennale. L’obiettivo agonistico è migliorare i 17 podi conquistati a Pechino”.
Il Segretario Generale, Carlo Mornati, Capo Missione ai Giochi, ha invece fotografato lo scenario dal punto di vista agonistico, indicando punti di forza e stato di salute del movimento. “Il ‘Road to’ è ormai una tradizione che ci accompagna dal 2016. Lanciamo il claim e condividiamo il percorso che ci sta accompagnando verso i Giochi, grazie al prezioso lavoro di tutti gli asset del CONI, dai Centri di Preparazione Olimpica, all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, insieme ai vari dipartimenti coinvolti. Milano Cortina ha un fascino particolare, ci sentiamo davvero protagonisti. Il CONI per la prima volta ha recitato un ruolo speciale: sotto la Presidenza Malagò abbiamo fatto sintesi e unito più territori, con un doppio naming. Viviamo un unicum. Rispetto a Pechino avremo uno sport in più, le gare passeranno da 109 a 116, ci saranno variazioni all’interno del programma, anche nell’ottica delle prove miste per favorire, sempre di più, la parità di genere. Saremo protagonisti in 5 cluster: Milano, Cortina, Anterselva, Valtellina e Val di Fiemme, luoghi iconici in ossequio al dossier. Veniamo da Pechino, la seconda edizione migliore di sempre dopo Lillehammer. La nostra speranza è di incrementare quel numero di medaglie. Le proiezioni ci vedono all’ottavo posto con una medaglia in più rispetto a quattro anni fa. Il livello di competitività è cresciuto molto nell’ultimo quadriennio, come i Paesi partecipanti (+65% rispetto a Lillehammer 1994). La competitività dell’Italia Team è aumentata del 240% rispetto a Vancouver 2010: l’Olympic index recita un +77% rispetto al 2012 nel programma invernale. Saremo presenti ovunque, tranne che in sei gare, con oltre 200 atleti protagonisti: sarà il numero più alto di sempre. I numeri sono estremamente incoraggianti, per valutare un movimento sportivo ci sono tanti fattori ma siamo orgogliosi del lavoro svolto grazie all’apporto di FISI, FISG e di tutte le declinazioni coinvolte. La decrescita demografica rappresenta la vera criticità. Tra il 1992 e il 2004 abbiamo perso 4,2 milioni di potenziali atleti: è un dato che fa riflettere in vista del futuro”.
Il dirigente responsabile del settore Preparazione Olimpica, Alessio Palombi. “È stato un quadriennio molto impegnativo, il CONI ha cercato di supportare al meglio i lavori delle Federazioni. I centri di Preparazione Olimpica hanno recitato un ruolo fondamentale per ottimizzare la preparazione e per offrire la possibilità di effettuare test fisici e scientifici. Rispetto al quadriennio precedente c’è stato un incremento del 25% nell’erogazione dei premi. Sono cresciute anche le borse di studio junior, perché si è ridotto il gap temporale nel passaggio alla categoria senior, anche grazie alla solidarietà olimpica. Ci sono stati molti progetti a supporto degli atleti di interesse olimpico, a livello tecnologico e degli strumenti di gare: complessivamente sono stati investiti quasi quattro milioni sugli atleti in fase di Preparazione Olimpica. In continuità con quanto previsto a Parigi abbiamo confermato i premi per i medagliati: 180 mila per gli ori, 90 argenti e 60 per i bronzi. In ogni cluster ci sarà una squadra operativa, in totale autonomia. La struttura del CONI sarà efficiente ed essenziale per garantire una piena rappresentanza alle Federazioni rispetto alle loro esigenze. Per l’accommodation usufruiremo appieno dei tre villaggi, puntando alternativamente anche su strutture e alloggi attigui alle venues, in base alle varie località. La transportation sarà accentrata per gestire al meglio i trasferimenti verso i luoghi di gara”.
Giampiero Pastore, dirigente responsabile dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport. “Medicina e Scienza lavorano in stretta sinergia, di concerto con gli staff delle Federazioni. Sono state 319 visite effettuate sui potenziali olimpici, seguendo il protocollo dedicato da quando il CONI ha ripreso il controllo delle due aree. Saremo presenti in tutti i cluster di gara, con medici e fisioterapisti. Le attività delle Scienza dello Sport garantisce supporto tecnico scientifico: abbiamo seguito circa 200 atleti, che gareggeranno in 10 delle 16 discipline presenti nel programma, attraverso progetti declinati in aree specifiche. Ci saranno professionisti che si occuperanno di coordinare queste attività anche durante i Giochi. In quell’occasione le studentesse e gli studenti della seconda edizione del Management Olimpico del CONI svolgeranno il loro indimenticabile stage”.
Alla presentazione tecnica è seguita quella legata all’ospitalità.
Il Segretario Generale, Carlo Mornati, ha introdotto la tematica, ricordando la centralità del progetto: “Casa Italia parte nel 1984 a Los Angeles. Si è evoluta nel tempo, è l’hospitality house che accompagna l’Italia Team e una piccola media factory, alla presenza di sponsor e stakeholder, chiamata a garatire un’esperienza olimpica indimenticabile. La Triennale a Milano, Galleria Farsetti a Cortina, l’impianto Aquagranda a Livigno: saranno i tre luoghi per far vedere il meglio dell’Italia grazie al progetto MUSA. Ci saranno molti momenti sociali, culturali che daranno contenuto a quei giorni speciali”.
Lorenzo Pellicelli, responsabile Marketing è entrato nel dettaglio. “Ringrazio tutti i presenti, gli atleti e i partner che sostengono il progetto di Casa Italia. La cosa più importante è che ci stiamo finanziando attraverso il supporto dei privati. Siamo reduci da un sopralluogo a Los Angeles dove abbiamo visto la prima hospitality house del 1984: oggi quel luogo è Italy, luogo commerciale ma ha conservato la radice. A Casa Italia si crea valore, amplifichiamo il messaggio che ci caratterizza. Un percorso di crescita partito da Rio 2016, che ha saputo creare un’identità diventata un patrimonio per il CONI. È la porta d’ingresso per conoscere il nostro Paese. Questa volta abbiamo invertito il paradigma, siamo i padroni di casa. Per la prima volta saremo aperti al pubblico, ringrazio la Triennale che ha concesso questa opportunità per le attività che porteremo avanti. La stessa cosa avverrà a Livigno, Cortina invece seguirà le regole del passato per effetto delle dimensioni della struttura. Saremo nel cuore dei Giochi, orgogliosi di metterci a disposizione per chi farà le proprie attivazioni nel nostro contesto, che saprà combinare sport e cultura. Il concept sarà MUSA perché l’Italia che sa ispirare il mondo, un racconto che finisce con la stazione dello sport, dopo aver attraversato le nostre eccellenze, dalla cultura all’arte, passando per il cibo e la tecnologia. Arte e sport sono ambiti che interagiscono, come ci insegnò De Coubertin, e a Milano - grazie al Comitato Olimpico Internazionale - allestiremo un percorso, una mostra per vivere il momento a cinque cerchi esaltandone il significato. La Galleria Farzetti a Cortina è una bomboniera, la casa rappresenterà un salotto per condividere lo sport con i protagonisti. Grazie al Comune abbiamo avuto la possibilità di ottenere la fruizione degli spazi esterni, in un luogo particolarmente iconico, davanti alle Tofane. Non vogliamo cambiare l’identità del luogo. Esselunga sarà il motore del food. Livigno sarà l’avamposto più incline al divertimento, quel luogo dove si favorirà l’aggregazione per condividere la spettacolarità dell’evento con tutte le altre Nazioni. Le medaglie verranno celebrate all’esterno. Tre case Italia sostenibili, 45 mila visitatori stimati. Saranno 3 posti sempre collegati, vivendo simultaneamente ciò che accade in ognuna di esse”.
Alla Triennale erano presenti Charlene Guignard e Marco Fabbri, coppia danza del Pattinaggio di figura, pronti a vivere la loro quarta esperienza olimpica, e le giocatrici di Hockey su Ghiaccio, guidate da Laura Fortino - doppio passaporto, italiano e canadese e oro a Sochi e argento a PyeongChang 2018 con il Canada.
L’Italia Team vuole regalarsi un altro sogno a cinque cerchi. Da vivere a occhi aperti.
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