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Non poteva scrivere una prefazione più bella Laura Delli Colli, famosa giornalista di cinema, dopo aver letto la storia vera di Lando Buzzanca e famiglia, scritta in maniera direi quasi superba e dolcissima dal fratellio di Lando Buzzanca, Salvo.
Storia di una famiglia -scrive Laura delli Colli- cui il filo degli affetti s’intreccia con l’altalena degli eventi che uniscono e dividono, allontanano e riuniscono i Buzzanca in una vita che parla di traslochi, case, separazioni, difficoltà e cambiamenti: un romanzo autobiografico?
Anche, ma soprattutto una carrellata di emozioni e momenti della vita affrontati comunque con il sorriso. Una vita piena di famiglia e di cuginanza.
E di sogni, in questo racconto che sembra un film. Sì, di quei sogni che ci portano prima a Palermo poi, per Salvo come per il fratello molto più grande ‘Gigi’, a Roma e ci fanno fare anche un salto a Londra, quando il più piccolo di casa, ‘Salvuccio’, diventato giornalista, attraversa la Manica”.
Laura Delli Colli supera sé stessa quando entra nel cuore del romanzo: “Nell’infinita, bizzarra e appena romanzata realtà di questa famiglia”, come ne parla l’autore, c’è la narrazione di momenti fondamentali di una storia privata che diventa fluida e ‘visiva’ proprio come un film, una storia condita spesso da quei curiosi idiomi ai quali, in particolare i palermitani, quasi a voler marcare quella fiera indipendenza linguistica, che vuole, come dice Salvo, il carattere isolano”.
Ma nel libro c’è tanto Lando Buzzanca, padre quasi iconico di una famiglia in perenne tumulto: “E’ la storia di ‘Gigi’ che così chiamavano in famiglia -anche se all’anagrafe era Gerlando, detto Lando - e della sua passione per lo Spettacolo.
Storia di un ragazzo che faceva spettacolini per i bambini della zona e per i suoi fratelli e si esibiva “davanti a quel pubblico dagli occhi ingenui e allegri” senza sapere che sarebbe diventato popolare, tra i più popolari di un cinema che riempiva le sale. Un tuffo nello spettacolo che del resto, a casa Buzzanca ha avuto anche uno zio attore e che vedeva il passaggio di amici speciali come Nunzio Gallo, autentico idolo delle folle, all’apice della sua carriera di attore e cantante, dopo aver vinto il Sanremo del 1957 insieme a Claudio Villa”.
Salvo Buzzanca, l’autore, non poteva farne una dedica migliore: “Questo libro è il mio un omaggio a un piccolo mondo ormai quasi scomparso e alle tante persone che mi hanno fatto compagnia fin qui.
Non provo a ricordarle tutte, sono troppe, ma sicuramente desidero ringraziare fratelli, sorelle, cugini, zii, nipoti, cognati, insomma le mie radici, il cui amore, il loro esempio, la loro normalità, il loro senso dell’umorismo, la loro allegria contagiosa fin da piccolo, mi hanno fatto apparire il mondo, migliore.
Grazie a tutti i colleghi e amici, in primis Vito e Serena, che, affettuosamente, hanno voluto sostenermi in questo progetto, spronandomi ad andare avanti”.
Commovente anche il saluto alla sua terra di origine: “Grazie a Palermo, che mi ha dato i natali, e per essere stata il mio asilo e l’immenso campo di giochi; grazie a Roma che mi ha accolto, offrendomi le opportunità più importanti per gli affetti e la professione”.
Un romanzo, che è anche un saggio di storia contemporanea sul mondo del cinema, del teatro, della sicilianità nel mondo, e che riporta questo mondo, che a volte sembra essere così distante da noi, attualissimo e fresco come lo è il linguaggio della scrittura di Salvo Buzzanca.
“Non c’è nulla d’immutabile nella vita- scrive meravigliosamente bene Laura Delli Colli nella sua prefazione- tranne l’esigenza di cambiare, ci racconta in sintesi la morale, se una ce n’è, di questo racconto sincero e ricco di emozione”.
Un bel libro, che vi consigliamo di leggere e di regalare ai vostri amici più cari.