Studio: chi lavora di notte rischia di invecchiare più velocemente

L'orologio biologico viene alterato, con gravi conseguenze per la salute.

(Prima Pagina News)
Martedì 06 Maggio 2025
Roma - 06 mag 2025 (Prima Pagina News)

L'orologio biologico viene alterato, con gravi conseguenze per la salute.

Le persone che fanno lavori che richiedono turni di notte rischiano di invecchiare molto più velocemente, perché l'orologio biologico delle cellule muscolari viene alterato dall'attività notturna, provocando la perdita di tessuto muscolare e forza, proprio come succede in età avanzata, e portando a gravi conseguenze per la salute, come disabilità fisica, aumento del rischio di cadute e fratture e riduzione della qualità di vita.

E' quanto emerge da uno studio coordinato dal King's College di Londra e condotto sui pesci zebra, tra gli animali più studiati dai genetisti.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista dell'Accademia Nazionale delle Scienze americana (Pnas) e pone le basi per lo sviluppo di strategie che possano migliorare la salute dei lavoratori che devono lavorare nottetempo.

Per questo studio, il team, coordinato da Jeffrey Kelu, ha usato il pesce zebra, che condivide con l'uomo fino al 70% dei geni, è facile da studiare in laboratorio ed è trasparente, per cui permette di analizzare facilmente anche i muscoli. Dallo studio è emerso che le cellule muscolari sono dotate di un orologio interno, che di notte avvia la degradazione delle proteine difettose che si accumulano durante la giornata, rigenerando i muscoli mentre il corpo è a riposo.

I pesci con l'orologio malfunzionante hanno manifestato i segni tipici dell'invecchiamento: "Sebbene non siano state osservate differenze significative in età più giovane, come 6 mesi o 1 anno, i pesci privi di un orologio muscolare funzionale mostravano chiari segni di invecchiamento precoce a 2 anni", ha detto Kelu. "Erano più piccoli, pesavano meno, nuotavano meno frequentemente e a velocità inferiori. Ciò apre la strada a future terapie che potrebbero migliorare l'invecchiamento dei lavoratori", ha aggiunto.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

cervello
lavoro
PPN
Prima Pagina News
studio

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU