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"Alcuni tornei sono prove di sopravvivenza, i giocatori si ribellino".
"Alcuni tornei sono prove di sopravvivenza, i giocatori si ribellino".
“Alcuni tornei sono prove di sopravvivenza. Sinner eviti tour de force”. E' quanto ha detto Adriano Panatta, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, dopo che Sinner è stato costretto a ritirarsi per crampi dal Masters 1000 di Shanghai.
“Sinner ha giocato a Pechino, poi è andato a Shanghai. Ora è atteso dai milioni di Ryad, poi Vienna, l’indoor a Parigi, le Finals e la Davis. Tutto in un mese e mezzo. Mi chiedo, ma è proprio necessario questo tour de force? C’era proprio bisogno di andare a Pechino? Conosco la replica: i punti, la classifica, il numero uno… ma chissenefrega di tutto questo”, ha aggiunto l'ex campione di tennis.
“Alcuni tornei sono prove di sopravvivenza, i giocatori si ribellino. Sinner eviti tour de force”, ha proseguito.
“I giocatori più forti, oggi, hanno la fortuna di poter programmare la stagione solo sui tornei del Grand Slam e sui Masters 1000. Vero è che Sinner ha avuto una stagione corta per via della stupida squalifica per doping, ma il discorso di fondo non cambia”, ha continuato Panatta.
“Tanto più che i Masters 1000 sono diventati tutti o quasi di due settimane e obbligano a periodi di lavoro sempre più lunghi. Poi, il numero uno. E vabbè… Se non vi sono contratti particolari con gli sponsor, non vedo perché corrergli dietro”, ha concluso.