Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Il provvedimento, già licenziato dalla Camera, è stato approvato in commissione Affari costituzionali.
Il provvedimento, già licenziato dalla Camera, è stato approvato in commissione Affari costituzionali.
A partire dal 4 ottobre del prossimo anno, ritorna la festa nazionale di San Francesco d'Assisi.
Il provvedimento, approvato dalla Camera il 23 settembre, ha ottenuto il via libera dalla commissione Affari costituzionali del Senato in sede deliberante, per cui è diventato legge.
Presentata da Noi Moderati, la legge ha ottenuto un sostegno bipartisan: a Montecitorio, infatti, era stata approvata con 247 voti a favore, 8 astenuti e soli 2 contrari.
L'obiettivo era quello di ottenere l'approvazione definitiva prima della celebrazione per la ricorrenza dell'ottavo centenario della morte del Santo. "Noi Moderati ha fatto sua la proposta del poeta Davide Rondoni, presidente del comitato nazionale per le celebrazioni dell'ottavo centenario della morte di San Francesco - aveva spiegato Maurizio Lupi, parlando alla Camera dei Deputati -: proclamare un giorno di festa nazionale nel suo nome come richiamo alla pace, coesione e alla lezione di fede e spiritualità".
"Ringrazio tutte le forze politiche per aver acconsentito alla deliberante. San Francesco è il protagonista del 4 ottobre, giorno in cui morì nella sua Assisi, diventata poi la 'Città della pace' e dove oggi sorge la basilica che la cristianità gli ha dedicato. La figura del poverello di Assisi risponde a molte esigenze della società contemporanea - gli ha fatto eco oggi il Presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni (FdI) -. Al bisogno di pace, innanzitutto. E nessuno meglio del Patrono d'Italia, la cui festa fu abolita nel 1977 durante gli anni di piombo, risponde a questa necessità di stare uniti in una fase burrascosa del mondo. Il 4 ottobre di ogni anno l'Italia ricorderà di essere una terra di tradizioni che onora i suoi santi e la sua storia".
Il dem Gian Antonio Girelli, invece, avverte: "L'istituzione della festa nazionale di San Francesco il 4 ottobre potrebbe rappresentare un momento importante per il Paese, ma rischia di restare una mera operazione simbolica se non accompagnata da scelte coerenti con i valori francescani". "Il linguaggio e l'atteggiamento del governo Meloni non rispecchiano in alcun modo lo spirito di San Francesco, che richiama all'attenzione verso gli ultimi, al dialogo come metodo di superamento dei conflitti e al rispetto per l'ambiente. Valori che, pur radicati nella fede per molti, hanno anche una dimensione civile e costituzionale, patrimonio comune di tutti i cittadini", conclude Girelli.