Trieste, terrorismo: operazione "Medina", un arresto

Fermato un cittadino di origine pakistana.

(Prima Pagina News)
Venerdì 05 Settembre 2025
Trieste - 05 set 2025 (Prima Pagina News)

Fermato un cittadino di origine pakistana.

Questa mattina, il Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri, coadiuvato in fase esecutiva dal personale del Comando Provinciale Carabinieri di Trieste e da Squadre Operative di Supporto del 13° Reggimento Carabinieri Friuli – Venezia Giulia, ha eseguito un fermo di indiziato di delitto, delegato dalla DDAA triestina, nei confronti di un cittadino di origine pakistana, gravemente indiziato dei reati di cui agli artt. 270 bis co.2 c.p. (associazione con finalità di terrorismo anche internazionale), 270 quinquies (addestramento ad attivita' con finalita' di terrorismo anche internazionale) e 414 co. 3-4 (istigazione a delinquere – con le aggravanti dell’apologia riguardante delitti di terrorismo e di aver commesso il fatto attraverso strumenti informatici o telematici).

L’indagine, denominata “Medina”, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Trieste, in materia di terrorismo di matrice confessionale jihadista, trae origine dal consueto monitoraggio che i Carabinieri del ROS effettuano, anche sul web, relativamente a soggetti potenzialmente a rischio radicalizzazione.

In questa specifica attività veniva individuato un giovane cittadino di origine pakistana, entrato nel 2023 illegalmente in Italia, attraverso la cosiddetta “Rotta Balcanica”, dichiarando false generalità e di essere minorenne al fine di poter richiedere la protezione internazionale. Da quel momento è ospite a Trieste presso una struttura del consorzio che gestisce l’accoglienza dei migranti.

Già dalle prime fasi investigative è stato riscontrato che il venticinquenne pakistano mostrava un profilo ideologico islamista ed effettuava, in rete, una spasmodica ricerca su svariate piattaforme di materiale di chiarissima ispirazione jihadista, che a sua volta rilanciava su social media dedicati attraverso numerosi profili riconducibili allo stesso indagato.

Il soggetto indiziato, in numerose occasioni, ha dimostrato la propria vicinanza ai principali gruppi del jihad globale, dichiarando apertamente la propria appartenenza all’organizzazione terroristica denominata Stato Islamico. L’esito emergenziale delle investigazioni è scaturito dal recente interesse dell’indagato all’apprendimento, soprattutto sul web, di tecniche utili al confezionamento ed alla fabbricazione di ordigni esplosivi artigianali, alla ricerca di armi da fuoco ed a riferimenti espliciti al martirio.

A contribuire alla profilazione tipica del cd. “lone wolf” è stato il particolare comportamento sociale dell’indagato, risultato nel corso dell’investigazione un soggetto schivo e disinteressato ad inserirsi nel tessuto sociale e all’apprendimento della lingua italiana, nonostante il suo arrivo sul territorio nazionale risalga a due anni fa.

Tuttavia, è risultato molto attivo sul web, dove interagiva prevalentemente con soggetti localizzati all’estero, che condividono gli stessi ideali oltranzisti caratterizzati da violenza, odio nei confronti dell’Occidente e contenuti di propaganda jihadista di connotazione terroristica.


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