Ddl madri detenute: il Pd ha ritirato le sue firme, polemica con la Lega
La Lega intende ripresentare il testo. Zan: "La maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose".
(Prima Pagina News)
Giovedì 23 Marzo 2023
Roma - 23 mar 2023 (Prima Pagina News)
La Lega intende ripresentare il testo. Zan: "La maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose".
E' polemica tra la Lega il Partito Democratico in merito al disegno di legge riguardante le madri detenute in carcere, il cui esame degli emendamenti è terminato ieri in Commissione Giustizia alla Camera.

In seguito all'introduzione di provvedimenti più severi da parte della maggioranza, i democratici hanno deciso di ritirare le proprie firme sul ddl e di farlo decadere.

"Questo era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento nella precedente legislatura. Noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri, ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme", ha precisato il deputato del Pd Alessandro Zan.

La Lega ha fatto sapere che intende ripresentare il testo.

"La proposta di legge sulle detenute madri la ripresentiamo noi visto che il Pd ritirando le firme dal provvedimento l'ha fatta decadere. E noi ripresenteremo un testo che contiene le proposte di modifica che erano state approvate e che prevedono che non ci siano più scuse per le donne incinte. Anche loro, se tornano a delinquere, finiranno in carcere", ha detto il Capogruppo della Lega alla Commissione Giustizia di Montecitorio, Jacopo Morrone.

"Il Pd libera le borseggiatrici rom che usano bimbi e gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere. Vergognatevi. La Lega aveva fatto passare la norma in commissione Giustizia e ripresenterà subito il testo: è una questione di salute, giustizia e buonsenso". Così, in un tweet, il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

"In Commissione Giustizia alla Camera è stata accolta la nostra richiesta, sostenuta da tutto il centrodestra, di riforma dell'articolo 146 del codice penale sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte. Finalmente si cambia e la gravidanza non sarà una scusa: chi commette reati verrà sanzionato, pur nel rispetto dei diritti di tutti, nascituro compreso". E' quanto evidenzia il Sottosegretario al Ministero della Giustizia, Andrea Ostellari, a commento del ddl sulle madri detenute.

"Ora, per il bene del Paese, attendiamo che il testo venga portato in aula come previsto. Così le borseggiatrici in stato di gravidanza non resteranno impunite e, secondo la valutazione del magistrato, sconteranno la pena presso una casa famiglia o in un apposito carcere per detenute madri", prosegue.

Il codice penale stabilisce, all'articolo 146, che la pena deve essere differita per le donne in stato di gravidanza, per chi è madre di un figlio al di sotto di un anno, nonché per le persone con Aids o con altre malattie gravi.

"Ogni giorno questa destra dà prova di incredibile disumanità. Vittime della cecità ideologica questa volta sono i bambini e le bambine di detenute madri. Con la nostra proposta di legge stavamo per ottenere il risultato di evitare che questi piccoli fossero costretti a vivere dietro le sbarre.

Questo obiettivo è stato stravolto dalle forzature della destra. Noi non condivideremo mai una scelta simile e per questo abbiamo ritirato la nostra proposta in discussione alla Commissione Giustizia. La destra si assuma la responsabilità di queste scelte inaccettabili".

Lo ha dichiarato la Capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Debora Serracchiani, nel corso di una conferenza stampa congiunta con Chiara Gribaudo, Federico Gianassi e Alessandro Zan.

"A questo punto l'accanimento della maggioranza contro i bambini è una certezza", ha riaffermato. "Gli psicologi ci hanno spiegato che i primi tre anni di vita sono fondamentali nella crescita di un bambino, per questo avevamo presentato una proposta di legge per la quale le detenute madri di bimbi piccoli scontassero la pena in istituti protetti. Lega e Fdi hanno invece presesentato e approvato emendamenti che addirittura peggiorano l'attuale normativa, facendo finire in carcere anche le donne incinte o che stanno per partorire. I bimbi in carcere addirittura aumenterebbero di numero", ha continuato.

"E' qualcosa di vergognoso, questa destra da Legge e Ordine è passata a Disumanità e inciviltà. C'è una disumanità di alcuni leader politici che non capiscono che i bambini devono essere al centro delle nostre attenzioni", ha aggiunto.

"Quello che mi lascia senza parole è questo furore ideologico della destra della punizione tout court: contro le donne condannate, contro i bimbi delle coppie omogenitoriali. La propaganda è su tutto, basta il video di una borseggiatrice incinta che si fa propaganda anche su quello, ma "è possibile un fronte comune per la civiltà. Ad esempio Forza Italia aveva presentato degli emendamenti alla nostra legge migliorativi, ed ha insistito per difenderli. Li hanno dovuti convocare a Palazzo Chigi per costringerli a ritirarli", ha concluso.

"La destra si scaglia ancora una volta contro i minori e le donne. Stravolgono una nostra proposta di legge per aumentare il numero dei bambini in carcere, invece di ridurlo. Una scelta disumana lontana anni luce dai principi cardine su cui si regge uno Stato di diritto", ha twittato la Capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi.

"Sulla proposta di legge per la tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori Fdi, partito di maggioranza relativa, e tutto il centrodestra al governo dimostrano di non essere in grado di gestire il doveroso confronto parlamentare. Nella scorsa legislatura era stato raggiunto un faticoso e delicato equilibrio per un testo condiviso, ieri il governo Meloni con un autentico blitz in commissione Giustizia ha presentato articolate riformulazioni di emendamenti, assegnando pochi minuti per esaminarne l'impatto e costringendo, di fatto, oggi i presentatori della proposta di legge a disconoscere la paternità di un testo che risulta snaturato rispetto alla sua finalità.

Sono intervenuta in Ufficio di Presidenza per stigmatizzare il metodo di una maggioranza e di un governo che approfittano di una proposta di legge in quota opposizione per stravolgerne la finalità e farne l'ennesima bandierina di pura propaganda. Un pericoloso precedente che mina il rapporto di lealtà tra maggioranza ed opposizione che non possiamo accettare".

A dichiararlo, in una nota, è la Capogruppo del M5S alla Commissione Giustizia della Camera, Valentina D'Orso.

"Il primo a depositare una proposta di legge sulle detenute madri in questa legislatura è stato il collega e amico Enrico Costa. Una proposta che riproponeva ciò che era stato approvato alla fine della scorsa legislatura nella sola Camera dei Deputati e quindi non era diventata legge. Quello che ha fatto la destra oggi, è un atto di grave ingiustizia e disumanità. Ci si riempie la bocca della priorità dei diritti dei minori, poi non si affrontano situazioni come quelle di bambini che devono entrare in un carcere per stare con la propria madre. Ancora una volta la maggioranza mostra lo scarto tra le parole che usa e le azioni che compie". Lo ha dichiarato il Capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, Matteo Richetti.

"I bambini nascono nella mangiatoia per stare al Vangelo, ma di certo non nascono in carcere: nascono in ospedale". Così, ai microfoni del programma di La7 "Tagadà", il deputato di Forza Italia e Vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, replica a una domanda sulla proposta della Lega che prevede il carcere per le donne in stato di gravidanza o con figli al di sotto di un anno di età.

"I bambini - precisa Mulè - non possono nascere e crescere in carcere, ci possono essere e ci sono già soluzioni alternative al carcere, penso alle case famiglia cioè a luoghi controllati dalla Polizia Penitenziaria che non hanno le sbarre ma garantiscono ugualmente la sicurezza per la collettività.

I bambini non devono iniziare a conoscere il mondo guardandolo da dietro alle grate, però è oggettivo che il problema ci sia e che la soluzione vada trovata. Ma sicurezza e diritti dei bambini possono andare di pari passo".

"L'unico accanimento che registriamo è l'oltranzismo ideologico del Pd che ritira le firme al ddl sulle madri detenute. Le borseggiatrici rom spesso utilizzano gravidanze e bambini come sistema per evitare il carcere e continuare la propria attività criminale. La norma della Lega passata in commissione Giustizia andava nella direzione di tutelare la salute delle future madri e dei nascituri, interrompendo però le attività illecite non rilasciando chi commette crimini. Bene dunque l'impegno a ripresentare il testo: serve buon senso, non la propaganda di Serracchiani e compagni di partito". Così la deputata della Lega Simonetta Matone, membro della Commissione Giustizia a Montecitorio.

"Le parole con cui il Partito democratico sta strumentalizzando i bambini sono semplicemente vergognose. Non basta continuare ad attaccare il Governo sulla tragedia di Cutro, dopo che i dati dimostrano come la percentuale di salvataggi con l'Esecutivo Meloni sia molto più alta rispetto ai precedenti. Ora la strumentalizzazione dei più piccoli si sposta sulla vicenda delle donne detenute ed i loro figli.

Le uniche modifiche apportate da Fratelli d'Italia al testo della legge sui bambini in prigione riguardano le donne recidive che sfruttano la maternità per eludere il regime carcerario. Non accettiamo lezioni di morale da chi ha avuto dieci anni per risolvere una questione così delicata e ora è capace solo di prendersela con una maggioranza parlamentare insediata da pochi mesi". A dirlo è il Capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

ddl
Lega
madri detenute
Pd
PPN
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU