#AISE, #Caravelli nuovo comandante dei #Servizi Segreti esterni, uomo di Stato, nomina di altissimo profilo

Dietro il rilascio di Silvia Romano c’è lui, il Generale Giovanni Caravelli. L’aggettivo più ricorrente è «istituzionale al massimo livello». Apprezzato da Claudio Graziano, al vertice del Comitato militare dell’Unione Europea. E da Rolando Mosca Moschini, segretario del Consiglio Supremo di Difesa al Quirinale, viene considerato un segugio internazionale come pochi e che i servizi di intelligence di tutto il mondo ci invidiano.

di Domenico Della Gatta
Venerdì 15 Maggio 2020
Roma - 15 mag 2020 (Prima Pagina News)

Dietro il rilascio di Silvia Romano c’è lui, il Generale Giovanni Caravelli. L’aggettivo più ricorrente è «istituzionale al massimo livello». Apprezzato da Claudio Graziano, al vertice del Comitato militare dell’Unione Europea. E da Rolando Mosca Moschini, segretario del Consiglio Supremo di Difesa al Quirinale, viene considerato un segugio internazionale come pochi e che i servizi di intelligence di tutto il mondo ci invidiano.

Giovanni Caravelli è l’uomo che ha coordinato diretto e reso possibile il rilascio di queste ore di Silvia Romano. Dalla prossima settimana sarà proprio lui il numero uno dell’AISE, l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale, il capo assoluto del nostro sistema di sicurezza.

Quando il 22 ottobre del 2012 il Capo dello Stato lo insignì della “Croce di bronzo al merito dell'Esercito”, il Quirinale usò nei suoi confronti queste parole: “Capo dell'unità di consiglieri nell'ambito della "United Nations Assistance Mission in Afghanistan", Consigliere militare del Rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite e Ufficiale italiano più anziano, operava con magistrale capacità, ispirando i propri dipendenti con un esempio costante e illuminato.

In particolare, si è distinto per la chiarezza di obiettivi, grande equilibrio nelle scelte, incondizionato impegno e consapevole coraggio nell'affrontare situazioni particolarmente critiche. Ufficiale Generale di rango, ha operato in maniera impeccabile ottenendo risultati di grandissimo valore, che hanno dato lustro alle Forze Armate italiane in un delicatissimo ambiente internazionale".

Kabul (Afghanistan), luglio 2010 - luglio 2011”. E’ abbastanza per capire che il successore di Luciano Carta alla guida dell’intelligence italiana, sono i nostri servizi segreti, ha tutti i requisiti possibili e immaginabili di un leader illuminato e di un perfetto “Uomo di Stato”. Negli ambienti militari il solo commento che cogliamo è che finalmente siamo nelle “mani giuste”, professionista di altissimo livello, educato alle regole della Repubblica e del servizio per lo Stato. Nato il 18 Marzo 1961 a Frisa (Chieti), Giovanni Caravelli è coniugato, ha due figlie ed è nei Servizi dall’agosto 2014

.Dopo aver frequentato l’Accademia Militare e la Scuola d’Applicazione Militare dal 1979 al 1983, ha conseguito la laurea in Scienze Strategiche (Università di Torino), la laurea in Scienze Diplomatiche Internazionali (Università di Trieste);

il Master di secondo livello in Scienze Strategiche (Università di Trieste), il Master in Peacekeeping Studies (Università Roma/Tre) ed un Master di specializzazione in Studi Europei (Istituto per gli Studi Europei “Alcide De Gasperi”).

Nel corso della sua carriera Gianni Caravelli ha ricoperto i seguenti incarichi: Capo Sezione di Stato Maggiore presso l’Ufficio generale del capo di Stato Maggiore dell’Esercito; Comandante di Battaglione Sam “Hawk” del Reggimento “Peschiera” (Cremona); Direttore di Divisione presso il Sismi (con numerose attività in supporto alle forze armate italiane in Afghanistan, Kosovo, Iraq, Bosnia Erzegovina e Libano); Vice capo VI Reparto C4IStar dello Stato Maggiore della Difesa; capo del II Reparto Informazioni e sicurezza dello Stato Maggiore della Difesa; Comandante della Brigata Rista EW; consigliere militare del rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite; e infine Vice direttore vicario dell’Aise.

Numerose le onorificenze ottenute, tra cui: medaglie per la partecipazione alla missione Nato in Kosovo (Kfor), medaglie per la partecipazione alla missione in Afghanistan e per la partecipazione ad attività di concorso in pubbliche calamità per il terremoto dell’Umbria, per la partecipazione a missioni di peacekeeping delle Nazioni Unite, croce di bronzo al merito militare, croce d’oro per l’anzianità di servizio militare. Marco Ludovico su Il Sole 24 Ore ne traccia un giudizio nettissimo: “Tra le qualità di un ufficiale c’è la capacità di attendere.

Caravelli ha i tratti di carattere netti di ogni abruzzese. Testardo e tenace. Scontroso solo in apparenza, molto riservato. Prudente, accorto. Grande lavoratore, dice un suo amico: «Ama le persone lineari come lui». Sottolinea un dirigente dei servizi in pensione: «Bravissimo nella raccolta, l’analisi e lo sviluppo delle informazioni».

La stima non trova eccezioni, l’aggettivo più ricorrente è «istituzionale al massimo livello». Apprezzato da Claudio Graziano, al vertice del Comitato militare dell’Unione Europea. E da Rolando Mosca Moschini, segretario del Consiglio Supremo di Difesa al Quirinale.

Esigente e rigoroso ma inclusivo e cordiale sul lavoro, ha appena riportato a casa con i suoi agenti Silvia Romano. Ma non è l’unica prodezza recente”.


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