#Covid-19 e calcio, il direttore sanitario della Lazio: "Io non metto in quarantena persone sane"

"Se uno è positivo non chiudono le fabbriche e non devono chiudere lo sport"

(Prima Pagina News)
Mercoledì 27 Maggio 2020
Roma - 27 mag 2020 (Prima Pagina News)

"Se uno è positivo non chiudono le fabbriche e non devono chiudere lo sport"

"Voi mi dite che devo mettere cinquanta persone sane in quarantena, per me è un delitto, visto che sono persone sane, mi devono dire che significa. Sono volontà non mie, mi viene imposto, loro decidono e io mi prendo la responsabilità? Io non metto in quarantena persone sane". Così, a Radio Kiss Kiss, Ivo Pulcini, direttore sanitario della Lazio, sui provvedimenti da intraprendere per la ripartenza del campionato e sulla possibilità di nuovi casi tra i giocatori. "La quarantena di 14 giorni per i calciatori? Il Comitato tecnico scientifico non tiene conto della curva discendente del contagio. Quello che era vero un mese fa, adesso - continua - è cambiato del tutto. In medicina va considerato il momento. Tutto questo significa che gli atleti secondo il Cura Italia sono assimilati ai lavoratori, se prendono il contagio è visto come un infortunio". E, visto che quello del calciatore è un mestiere, prosegue, "perché nelle fabbriche se esce un contagio non chiudono tutto, mentre se capita a un calciatore tutta la squadra va messa in quarantena?". Per Pulcini il Covid-19 "è un’epidemia stagionale come altre in passato, basta che guardate la curva dei contagi come è scesa. Se uno è positivo non chiudono le fabbriche e non devono chiudere lo sport"


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