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Vibo Valentia domani, lunedì 30 giugno, si ferma per onorare il vecchio senatore della città, Antonino Murmura, e lo fa a undici anni quasi dalla sua morte, per una occasione del tutto speciale, che è la intitolazione di una piazza a suo nome.
Vibo Valentia domani, lunedì 30 giugno, si ferma per onorare il vecchio senatore della città, Antonino Murmura, e lo fa a undici anni quasi dalla sua morte, per una occasione del tutto speciale, che è la intitolazione di una piazza a suo nome.
Si chiamerà “Largo Senatore Antonino Murmura”, già “Largo Gagliardi”, nella “Giornata della Memoria e della Vibonesità” voluta dall’Associazione “Ali di Vibonesità” e presieduta dal giornalista Peppe Sarlo, che è poi la piazza su cui si affaccia la sua casa, il suo vecchio studio, la sua vecchia segreteria politica, dall’altra parte si affacciava anche la segreteria politica di Mimmo Carratelli, anche la sua una meravigliosa storia politica, una piazza dove in realtà negli anni ‘60,’70,’80 si respirava solo politica, dalla mattina alla sera, e dove c’erano giorni in cui sembrava che il mondo fosse tutto qui, e che tutto partisse e iniziasse da qui.
Il potere politico, insomma, inteso nel senso più bello del termine, nel senso più completo. Il potere politico che aveva rispetto di tutti, che trattava tutti con lo stesso metro di misura, soprattutto in questa sua casa dove i poveri venivano trattati alla stregua delle famiglie più importanti e più borghesi del territorio. Qui a casa Murmura si era davvero tutti uguali, e comunque lui aveva questa straordinaria capacità di far sentire tutti uguali.
Il “caro vecchio Tony”, così come per anni lo ha chiamato Peppe Sarlo sul giornale che ha fatto la storia della città di Vibo Valentia, “Pronto?Qui Calabria”, aveva una parola buona per tutti, trovava sempre il tempo giusto per tutti, e non si negava mai a nessuno.
Lui era il suo popolo, e lui per primo sentiva tutto l’affetto e l’ammirazione che il suo popolo aveva per lui, e che il Senatore contraccambiava poi con questo suo modo di fare, sempre alla mano, con una semplicità e una modestia che hanno fatto di lui uno dei leaders politici in quegli anni più amati credo d’Italia.
Sono certo che in Piazza Murmura ci saranno i suoi vecchi “ragazzi di allora”, oggi tutti “arrivati”, professionisti anche famosi, primo della lista il sindaco della città di Vibo, Enzo Romeo, allora anche lui ancora giovanissimo in queste “stanze del potere”, ragazzi che da lui hanno imparato una lezione solenne, e che è la lezione della politica per gli altri, e mai per sé stessi.
Il vecchio Tony Murmura non faceva altro che ripetere “Questa terra ha bisogno della politica, così come la politica ha bisogno di tutti noi. O si cresce tutti insieme, o è la fine per tutti”. Aveva ragione lui. E l’altra grande lezione che lui lascia oggi alle giovani generazioni è il culto della squadra.
“Da soli- diceva- non si va da nessuna parte. Serve costruire una squadra che sia al servizio dei bisogni degli altri”. E da sindaco della città di Vibo ricordo che chiamò un ragazzo che allora non aveva ancora neanche 29 anni, Nicola Barbuto, e gli chiese di fare l’assessore della sua giunta. Quanti altri ragazzi in quella sua segreteria! Li conoscevo uno per uno, e li ho ammirati uno per uno, dall’inizio alla fine. Qualcuno non c’è neanche più, ma sono sicuro che oggi ci guarda dal cielo.
Lui, il vecchio Tony, tornava da Roma il venerdì sera, e il sabato mattina era per tutti una festa generale, in questo slargo che oggi porta finalmente il suo nome, ma in realtà intere generazioni già allora si davano appuntamento a “palazzo Murmura”.
Oggi il sindaco della città di Vibo Valentia Enzo Romeo -ma anche primo Presidente della nuova Provincia di Vibo e a cui il senatore Murmurà dedicò per la verità tutta la sua vita politica- ha realizzato forse quello che era il sogno più intimo del vecchio Tony, una piazza che portasse il suo nome. Ci siamo arrivati finalmente.
In piazza Murmura ci saranno i sindaci della provincia, ma ci saranno anche don Attilio Nostro, il vescovo della Diocesi, il Prefetto Anna Aurora Colosimo, il Presidente della Provincia Corrado Antonio Landolina, e naturalmente accanto alla famiglia, alla moglie Maria Folino Murmura, e alla Fondazione che oggi porta il suo nome, i vecchi amici di sempre. Grazie Enzo. Grazie agli amici di “Ali di Vibonesità”. Un bellissimo regalo alla città, e alla nostra storia comune.