#Rai Report, Chi sapeva del Covid? Da quando? L’OMS? Quali le responsabilità del Governo Conte? Forse troppe.

Lunedì 11 maggio alle 21.20 su Rai3 e su RaiPlay la nuova puntata di Report e le inchieste della squadra di Sigfrido Ranucci.

di Pino Nano
Domenica 10 Maggio 2020
Roma - 10 mag 2020 (Prima Pagina News)

Lunedì 11 maggio alle 21.20 su Rai3 e su RaiPlay la nuova puntata di Report e le inchieste della squadra di Sigfrido Ranucci.

Le voci su questa nuova puntata di Rai Report sono tante, ma difficili da verificare. Immaginiamo che il programma continuerà a stupirci anche lunedì sera, se non altro per via del tema centrale della nuova puntata. Si parlerà infatti di “Disorganizzazione mondiale”, un’inchiesta firmata da Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella, con la collaborazione di Alessia Pelagaggi e Alessia Marzi. La sola cosa che appare già subito chiara è che nella gestione della crisi mondiale, innescata dalla pandemia del coronavirus, sembra che molti governi abbiano commesso errori: “Report -anticipano gli autori del programma e dello speciale- indaga sui comportamenti dell’Organizzazione mondiale della sanità per capire se ha emanato linee guida chiare e inequivocabili, che mettessero i singoli stati in condizione di valutare la gravità del problema sulla base di evidenze scientifiche riconosciute”. Non solo, ma l’inchiesta dei “ragazzi” di Ranucci mette a fuoco il “sistema di finanziamento dell’Oms, dalle donazioni volontarie dei singoli stati alla sempre più crescente dipendenza dai privati, primo fra tutti Bill Gates”. La domanda a cui gli inviati della Rai tenteranno di dare una risposta convincente è questa: “In un contesto in cui le case farmaceutiche esercitano forti pressioni, che garanzie ci sono che il vaccino o le cure anti-covid siano trattati come beni pubblici a disposizione della popolazione mondiale e non blindati sotto i brevetti per realizzare enormi profitti?”. La risposta non è del tutto scontata e soprattutto chiama in causa mille intrecci e interessi diversi. Di sicuro- assicurano gli autori dello speciale- “Report ricostruirà gli errori commessi sinora e le prospettive di riforma di un’organizzazione di cui il mondo avrà sempre più bisogno, se si dimostrerà efficace e indipendente”. Nel senso che ne sentiremo e ne vedremo davvero di belle, perché siamo ormai tutti convinti che su questa vicenda del Coronavirus molte verità ci siano state taciute e molte bugie invece ci siano state propinate a braccia larghe. Anche “bugie di Stato”, forse giustificate dalla solita eterna e inaccettabile teoria della “ragion di Stato”. Ma forse non a caso la squadra di Ranucci ha intitolato lo speciale immediatamente successivo al primo come “La scorciatoia”, di Lucina Paternesi A breve -spiega l’autrice- “entrerà in funzione la cosiddetta app “Immuni” scelta tra oltre trecento progetti. È stata realizzata dalla società Bending Spoons in collaborazione con il centro medico Sant’Agostino. Tra i soci di Bending Spoons risultano H14, dei tre figli di Berlusconi e Veronica Lario, StarTip, Renzo Rosso, Paolo Marzotto, Giuliana Benetton, i Dompè e il fondo asiatico Nuo Capital. Ma che cosa sappiamo di questo progetto? In realtà ancora ben poco, se non che dovrebbe sfruttare la tecnologia Bluetooth anziché il tracciamento dei contatti tramite Gps, giudicato più lesivo della privacy”. Secondo i paletti fissati dall’Ue -ci spiegherà Report- “questa app funzionerà se sarà scaricata almeno sul 60% dei telefoni dell’intera popolazione italiana. Alcuni esperti informatici sono scettici: se neanche Whatsapp è stata scaricata dal 60% degli italiani, che probabilità di successo ci sono per l’app immuni? E poi, quali dati raccoglierà e dove saranno conservati? Solo sugli smartphone dei cittadini o anche su un server centralizzato? Quanto è stata gestita in trasparenza la scelta della soluzione tecnologica migliore e come si rapporterà con la soluzione che stanno mettendo a punto Apple e Google? Come si sono mossi gli altri stati nel mondo?”. E come se già tutto questo non bastasse a darci l’idea della materia “esplosiva” del programma la terza finestra che Ranucci aprirà sarà un tema di grande forza mediatica, se non altro perché si parla di “Emergenza Bombole d’Ossigeno”, firmato da Emanuele Bellano con la collaborazione di Greta Orsi. “Avere a disposizione una bombola per l'ossigenoterapia -spiegano gli autori- può fare la differenza tra la vita e la morte. A marzo in Lombardia le richieste di bombole d'ossigeno per l'assistenza domiciliare sono aumentate di 5 volte. Trovarne una in tempi brevi a quel punto era quasi impossibile. Come hanno affrontato questa emergenza le province più colpite dal virus e come si stanno preparando le altre regioni? Governo e governatori hanno fatto tesoro di quanto accaduto al nord? Se domani si dovessero registrare nuovi picchi di contagio, chi sarebbe pronto e chi no?”. Infine il capitolo forse più delicato, dal titolo “Chi trova un vaccino trova un amico”, firmato da Chiara De Luca, e in cui l’inviata di Report spiega che “È iniziata la produzione dei vaccini contro Covid-19, cinque team di scienziati e aziende sono già nella fase di sperimentazione sull'uomo. Altri studiosi invece stanno proseguendo il lavoro iniziato con il virus della Sars, il coronavirus che si diffuse nella Cina meridionale e nel sud est asiatico nel 2003. Quegli studi oggi hanno dato un contributo all'attuale ricerca del vaccino, ma perché all'epoca si dovettero fermare?”. Di carne al fuoco Sigfrido Ranucci ne ha messa davvero tanta questa volta, ma questi sono i temi centrali del dibattito mediatico del momento, e la gente ha il sacrosanto diritto di saperne di più. Una nuova puntata da non perdere dunque.


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