Asti: undicenne affetto da cardiopatia congenita evita il pacemaker grazie alla Cardiologia del Cardinal Massaia

Grazie alle professionalità e alle moderne tecnologie a disposizione del Reparto.

(Prima Pagina News)
Giovedì 02 Ottobre 2025
Asti - 02 ott 2025 (Prima Pagina News)

Grazie alle professionalità e alle moderne tecnologie a disposizione del Reparto.

Un undicenne lombardo, sportivo, affetto da una cardiopatia congenita, ha evitato l’impianto di pacemaker grazie all’intervento dell’equipe di Cardiologia del Cardinal Massaia. 

Davide, milanese, "presentava una via anomala che decorreva parallela e vicina al “normale filo che porta l’impulso nel cuore” e che gli determinava accessi di tachicardia molto veloce - spiega il direttore della Struttura complessa di Cardiologia dell’Asl AT, Marco Scaglione - L’Ospedale in cui era in cura si è appoggiato a un grosso centro per effettuare l’ablazione del fascio anomalo, senza esito e rischiando una complicazione che avrebbe determinato l’impianto di un pacemaker. Inoltre, l’effetto parziale del primo intervento, ha reso la situazione ancora più critica in quanto ha trasformato la tachicardia in una forma incessante e resistente a plurimi farmaci".

In virtù della grossa esperienza della Cardiologia astigiana e della competenza anche nel campo dell’aritmologia pediatrica, il ragazzo è stato trasferito in urgenza al Reparto astigiano: "Anche questa sfida è stata vinta, unendo esperienza e dotazione tecnica, dato che è stata utilizzata la crioablazione, che ci ha permesso di procedere in sicurezza, evitando il pacemaker come complicazione. Siamo stati tra i primi in Europa nel 2000 a dotarci di questa tecnologia diventandone tra i maggiori esperti", sottolinea Scaglione. Davide è stato poi dimesso due giorni dopo l’intervento potendo riprendere una vita pressoché normale. 

La Cardiologia di Asti è tra le poche strutture italiane dotate di tutte le ultime tecnologie, «ma un contributo essenziale al successo dell’operazione va riconosciuto all’alta professionalità dell’equipe e alla profonda conoscenza della materia che vede Asti tra le eccellenze italiane e internazionali da oltre trent’anni», commenta il direttore generale dell’Asl AT, Giovanni Gorgoni. 

Ad oggi più di 13 mila pazienti hanno effettuato ablazioni nella struttura di Cardiologia di Asti ed il 66% delle pluricentinaia di pazienti che afferiscono al centro astigiano giungono dafuori provincia e dal resto d’Italia. 

La struttura è tra le poche in Italia ad eseguire interventi di alta complessità sia negli adulti sia nei bambini e, ancor più, in pazienti affetti da cardiopatie congenite. Collabora, infatti, con l’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, il Gaslini di Genova e il Sant’Orsola di Bologna. 

A livello nazionale è sede di training per l’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione ed è collegata, per esempio, con le Università di Torino, Verona, Bologna, Modena-Reggio Emilia, Roma, Palermo, Catania e L’Aquila, che inviano specializzandi ad Asti per completare il loro percorso di formazione. Oltre ad essere un punto di riferimento per la formazione anche a livello internazionale partecipando a vari studi scientifici. 

Secondo l’ultimo rapporto di Agenas, la Cardiologia dell’Asl AT è prima in Piemonte (quinta in Italia) per tasso di sopravvivenza per infarto a 30 giorni dalla dimissione e sempre prima in Piemonte (ventesima in Italia) per la rapidità nell’esecuzione dell’angioplastica nei pazienti con infarto, dall’arrivo in pronto soccorso all’ingresso nella sala interventistica che cura circa 200 casi in urgenza su un volume complessivo annuo attorno a 1.300 procedure di emodinamica e ha effettuato circa 25 TAVI (protesi aortiche). 

Grazie all’impegno dei sanitari, oggi il tempo di attesa per la prima visita cardiologica è ridotto a 1 giorno ed è consistente l’impegno della Cardiologia anche nei percorsi di umanizzazione delle cure. 

Nel 2018 la Cardiologia astigiana, prima al mondo, ha utilizzato l’ipnosi per gestire l’analgo-sedazione nell’impianto di un defibrillatore sottocutaneo. Da allora la tecnica è diventata routine ed è già stata utilizzata ad Asti su oltre 2.000 pazienti in tutte le procedure di elettrofisiologia interventistica. 

Negli ultimi anni, oltre cento tra infermieri e medici del Cardinal Massaia sono stati formati internamente nella tecnica dell’ipnosi; il 7 ottobre riprenderà il corso riservato a una trentina di operatori sanitari che vedrà tra i docenti anche il direttore Marco Scaglione: l’obiettivo è estendere l’utilizzo della tecnica nella pratica assistenziale «un passo avanti nel percorso verso l’Ospedale senza dolore e l’umanizzazione delle cure», precisa Giovanni Gorgoni. 

Nel novembre 2022 il reparto è stato riconosciuto dalla Regione Piemonte quale Centro di Alta Specializzazione e di riferimento piemontese per l’Elettrofisiologia interventistica e l’Aritmologia. 

“La Cardiologia di Asti si conferma eccellenza consolidata nelle cure – sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi –, traguardo raggiungibile anche nei centri di provincia di minori dimensioni, dimostrando che importanti traguardi sono raggiungibili anche negli ospedali delle province piemontesi, anche con un’attenzione crescente all’umanizzazione delle cure. La Regione Piemonte ha sostenuto e sosterrà convintamente questo modus operandi, assicurando le risorse e il sostegno che merita”.


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