Breaking news infrastrutture: Ddl Bilancio, fiducia alla Camera e sprint verso il via libera definitivo il 30. Rimodulate le risorse per Ponte sullo Stretto e mobilità

Il provvedimento di Bilancio entra nella fase conclusiva con la richiesta di fiducia alla Camera. Nel pacchetto misure anche rimodulazioni su Pnrr, fondi per infrastrutture e trasporti, Ponte sullo Stretto spostato su 2032-2033 e interventi su aeroporti e rigenerazione urbana.

(Prima Pagina News)
Domenica 28 Dicembre 2025
Roma - 28 dic 2025 (Prima Pagina News)

Il provvedimento di Bilancio entra nella fase conclusiva con la richiesta di fiducia alla Camera. Nel pacchetto misure anche rimodulazioni su Pnrr, fondi per infrastrutture e trasporti, Ponte sullo Stretto spostato su 2032-2033 e interventi su aeroporti e rigenerazione urbana.

Il disegno di legge di Bilancio arriva a un passaggio decisivo: la maggioranza punta a blindare il testo con la richiesta di fiducia alla Camera, passaggio considerato centrale per rispettare la tabella di marcia che mira all’approvazione definitiva entro il 30 dicembre. La manovra contiene un insieme articolato di misure che toccano direttamente anche il perimetro infrastrutture, mobilità e programmazione degli investimenti pubblici.

Sul fronte Pnrr viene prevista una rimodulazione finanziaria con il trasferimento di risorse al bilancio dello Stato nel triennio 2026-2028. Sempre nell’alveo degli interventi collegati al Piano, il quadro include la possibilità di affidare a Cassa Depositi e Prestiti l’attuazione dell’investimento legato allo “student housing fund”, mentre vengono allocate risorse a Invitalia per sostenere il raggiungimento di target e obiettivi del Piano Italia a 1 Giga, strategico per la connettività e la riduzione del divario digitale.

Capitolo trasporti: le risorse destinate al Ponte sullo Stretto di Messina risultano rimodulate in avanti, con uno slittamento della programmazione verso il 2032 e il 2033. Accanto a questo, vengono indicate risorse aggiuntive per interventi in materia di mobilità nel biennio 2026-2027, con l’obiettivo di sostenere azioni e cantieri coerenti con l’evoluzione dei fabbisogni territoriali.

Nel perimetro delle partecipazioni e dell’organizzazione del comparto, la proposta di separare Anas dal gruppo Fs e trasferirla al Mef non entra nel testo come norma, ma viene indirizzata su un atto di indirizzo parlamentare. È un segnale politico che lascia aperto il tema dell’assetto industriale e della governance delle reti stradali, senza però produrre nell’immediato una modifica strutturale.

Tra le misure con impatto sul sistema dei trasporti compare anche l’esenzione dall’addizionale comunale sui diritti d’imbarco per alcuni scali (Rimini, Forlì e Parma) a partire dal 1 gennaio 2026, intervento che mira a sostenere la competitività aeroportuale e la capacità di attrarre collegamenti. Sul versante urbano, vengono ampliati i criteri di ammissibilità per rigenerazione e riqualificazione includendo anche immobili che abbiano ottenuto la sanatoria edilizia, scelta destinata a incidere sulla platea dei progetti candidabili.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

politica economica
PPN
Prima Pagina News