Breaking news infrastrutture - Sacyr e Abertis pronte a presentare offerta per la gestione dell’A22 del Brennero​

Le due big spagnole delle costruzioni e delle concessioni autostradali si preparano a scendere in campo per la gara sulla A22 Brennero–Verona–Modena, un progetto da circa 10 miliardi di euro che ridisegnerà per cinquant’anni gli equilibri della mobilità lungo il principale corridoio alpino.​

(Prima Pagina News)
Mercoledì 03 Dicembre 2025
Verona - 03 dic 2025 (Prima Pagina News)

Le due big spagnole delle costruzioni e delle concessioni autostradali si preparano a scendere in campo per la gara sulla A22 Brennero–Verona–Modena, un progetto da circa 10 miliardi di euro che ridisegnerà per cinquant’anni gli equilibri della mobilità lungo il principale corridoio alpino.​

L’interesse di Sacyr e Abertis per la futura gestione dell’autostrada A22 entra nella fase operativa, con la decisione di presentare una proposta formale per la nuova concessione dell’arteria che collega Brennero, Verona e Modena, snodo strategico tra Italia, Austria e Germania. Il valore complessivo dell’investimento stimato si aggira intorno ai 10 miliardi di euro, a conferma della centralità di questa infrastruttura per i flussi di traffico merci e passeggeri lungo il corridoio nord-sud europeo.

 

Sacyr intende partecipare attraverso il consorzio SIS, di cui detiene il 49 per cento, accanto all’italiana Fininc della famiglia Dogliani che ne possiede il 51 per cento. Questa alleanza è già protagonista in Italia con la gestione di tratte e opere di rilievo come la Superstrada Pedemontana Veneta, l’A3 Napoli–Pompei–Salerno, la cosiddetta Via del Mare nell’area di Venezia, la A21 in Piemonte e importanti strutture ospedaliere a Torino e Novara.

 

Abertis, a sua volta, arriva alla partita A22 con una presenza storica nel mercato italiano e una struttura azionaria che la lega strettamente al Paese. Il gruppo è infatti controllato per il 50 per cento da Mundys, holding infrastrutturale riconducibile alla famiglia Benetton, mentre il restante 50 per cento fa capo al colosso spagnolo ACS tramite la controllata Hochtief, configurando un player a forte componente italo-iberica.

 

Sul fronte dell’attuale gestione, la A22 è oggi in capo ad Autobrennero, società a maggioranza pubblica il cui capitale è detenuto per oltre l’80 per cento da enti locali e amministrazioni territoriali, con la Regione autonoma Trentino-Alto Adige in posizione di primo azionista. Una quota minoritaria, pari a circa il 14 per cento, è in mano a investitori privati, tra cui la stessa Abertis tramite A4 Holding con una partecipazione intorno al 4 per cento, a testimonianza di un intreccio di interessi che rende la gara particolarmente sensibile.

 

La concessione dell’A22 è formalmente scaduta nel 2014 ed è stata al centro di un lungo contenzioso istituzionale e societario protrattosi per oltre un decennio. Alla fine del 2024 il Ministero delle Infrastrutture ha avviato una nuova procedura di gara per affidare la gestione dell’autostrada per un periodo di 50 anni, aprendo così un dossier da miliardi di euro che richiama l’attenzione di grandi gruppi italiani e internazionali.

 

La mossa congiunta di Sacyr e Abertis si inserisce in uno scenario competitivo in cui l’Italia viene considerata un mercato prioritario per gli operatori delle concessioni, grazie all’elevato traffico medio giornaliero e alla stabilità dei flussi di pedaggio. La battaglia per la A22, cuore del sistema autostradale alpino, si annuncia quindi come uno dei dossier infrastrutturali più rilevanti dei prossimi anni, destinato a incidere su logistica, export e connessioni europee lungo l’asse del Brennero.


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