Calabria Tsunami Sanità, dopo la rinuncia di Gaudio e l’arrivo di Strada arriva anche la sfida di Aricò.
Dopo la rinuncia di Eugenio Gaudio, ex rettore della Sapienza, alla guida della sanità calabrese, e dopo l’annuncio della collaborazione avviata già da ieri sera tra Gino Strada e la Protezione Civile in Calabria per la gestione degli ospedali Covid (almeno così pare di capire), entra prepotentemente nel dibattito in corso Gianfranco Aricò, Capitano dell’Arma dei Carabinieri in Congedo, per il terzo mandato quinquennale Ispettore Regionale “Calabria” dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Un altro uomo dell’Arma al servizio della collettività.
(Prima Pagina News)
Martedì 17 Novembre 2020
Roma - 17 nov 2020 (Prima Pagina News)
Dopo la rinuncia di Eugenio Gaudio, ex rettore della Sapienza, alla guida della sanità calabrese, e dopo l’annuncio della collaborazione avviata già da ieri sera tra Gino Strada e la Protezione Civile in Calabria per la gestione degli ospedali Covid (almeno così pare di capire), entra prepotentemente nel dibattito in corso Gianfranco Aricò, Capitano dell’Arma dei Carabinieri in Congedo, per il terzo mandato quinquennale Ispettore Regionale “Calabria” dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Un altro uomo dell’Arma al servizio della collettività.
“La sanità in Calabria, é un gran caos. Per me -dice Gianfranco Aricò (in alto nella foto insieme al Presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì- - la sanità calabrese non ha bisogno di un medico per risolvere le sue molteplici criticità.

Dal malaffare, alle infiltrazioni mafiose, alla ottimizzazione delle risorse umane, alla ottimizzazione dei costi, alla mappatura degli ospedali, operativi o chiusi, e chi più ne ha più ne metta. Il commissario chiamato per risolvere i mille problemi della sanità calabrese non deve fare il medico, ma il manager e dare delle regole certe e ferme. Gli imbrogli sono noti a tutti, e mi chiedo: ma il vecchio commissario ha fatto indagini perché troppe fatture sono state pagate più volte?

O ha verificato la veridicità di servizi o forniture? Nell'accettare un incarico di tale delicatezza ed importanza deve mettere in conto, se vuole fare un lavoro serio ed in profondità, per il bene della collettività Calabrese, di mettere in discussione la propria incolumità personale, perché va a toccare interessi enormi illegali. Chi ha il coraggio e la capacità di affrontare un problema così grande? Io certamente sì. Sono pronto a farlo.

Se qualcuno mi propone e se vengo contattato sono a completa disposizione della mia terra. È su queste scelte che dipende il futuro della Calabria. Forse il Governo non lo ha ancora capito, ma per la ndrangheta la sanità è più interessante della droga. Che Dio ce la mandi buona”.

Oggi Gianfranco Aricò, riconosciute competenze in tema di diritto commerciale, mai nessun legame con la politica militante, coordina 52 sezioni diverse, con circa 9.000 soci, tra Carabinieri in congedo ed in servizio, membro del Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, organizzatore e promotore nel 2010 del XX° Raduno Nazionale dei Carabinieri d’Italia a Reggio Calabria con la partecipazione di circa 45.000 radunisti e 22 sezioni estere, evento di cui si è parlato in tutto il territorio Nazionale ed Europeo.

Durante questi anni quelli che lui chiama “i suoi ragazzi”, unitamente al gruppo di volontariato e alla sezione di Reggio Calabria, hanno accolto, assistito e seguito i numerosi migranti sbarcati al porto di Reggio Calabria come prima accoglienza, e successivamente presso lo scatolone di Reggio Calabria, i minori non accompagnati sbarcati in Calabria.

Nel 2019 ha inaugurato la nuova sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Gioia Tauro, sede istituita all’interno di un’immobile confiscato alla criminalità organizzata e transitato alla legalità, sede intitolata alla memoria del Cap. Emanuele BASILE.

Durante quest’anno, invece, in piena fase di emergenza pandemica, ha coordinato attività congiunte tra l’Associazione Nazionale Carabinieri e la Protezione Civile al fine di dare assistenza e mantenere l’ordine pubblico all’interno delle strutture ospedaliere e di interesse pubblico, gestendo altresì la logistica degli approvvigionamenti dei beni necessari ad evitare la diffusione di malattie, garantendo servizi necessari e primari.

“Noi – dice Gianfranco Aricò- abbiamo anche gestito la logistica degli approvvigionamenti degli ospedali, e la raccolta e la distribuzione di beni alimentari alle famiglie bisognose.

Ma abbiamo distribuito computer e tablet agli alunni di tantissime scuole della regione”. Un lavoro imponente sotto il profilo organizzativo, che spesso e volentieri ha messo anche a dura prova la macchina organizzativa efficientissima dell’Associazione Nazionale dei carabinieri. Ma rispetto al quale Gianfranco Aricò non si è mai tirato indietro. Oggi la sua provocazione finale al Governo Conte e al Ministro della Sanità Speranza. Quasi una sfida istituzionale.

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